La dismissione degli impianti ferroviari "eccedenti" e la costruzione di stazioni intermodali costituisce oggi la possibilità di dotare il centro di nuovi livelli di accessibilità, anche continentale, attraverso nodi di interconnessione che divengono, al contempo, l'epicentro del rimodellamento di ampie parti di città. Tuttavia, accanto agli aspetti di obsolescenza che investono stazioni, scali e tracciati, emerge una ossatura resistente capace di riconfermarsi nel tempo e agglutinare sperimentazioni di "città su più livelli" - di Leonardesca intuizione - a scala di edificio, città, paesaggio. Il ruolo centrale svolto storicamente dall'infrastruttura nell'insediamento, l'effetto di "sdoppiamento del centro" indotto dalle stazioni o la loro precoce intermodalità (ferro, terra, acqua), infatti, mostrano una resistenza fisiologica verso gli attuali fenomeni di indifferenza funzionale e localizzativa. E con essa, i caratteri strutturali - e non solo morfologici- su cui si fonda l'idea stessa di centralità. In questa prospettiva, i progetti urbani che Secundino Zuazo disegna per Madrid, Bilbao, Saragozza tra il 1920-30 risultano emblematici (similmente a quelli di De Finetti per Milano) e costituiscono un riferimento rispetto a cui misurare anche i progetti della contemporaneità. I suoi interventi, infatti, preconizzano o definiscono nuovi centri complementari alla città storica muovendo da una lettura strutturale dell'insediamento urbano che, proprio nell'accessibilità su ferro, coglie il dato originario della centralità nella città moderna. A Madrid, Zuazo configura una "città vertebrata" dal sistema di stazioni passanti interconnesse lungo il tracciato ferroviario in tunnel che orienta lo sviluppo insediativo e i caratteri di centralità lungo una direttrice territoriale privilegiata, riconosciuta come fisiologica alla struttura della città, configurando in superficie l'asse Paseo del Prado-Recoletos-Castellana. Lungo questo asse, a partire dalla testata della stazione di Atocha (già fulcro del progetto di Cerdà), si costruiscono le nuove centralità (vedi i Nuevos Ministerios) e un'idea di città che ha come antecedente la Ciudad Lineal. L'infrastruttura vertebra ancora oggi la città, che ha reinvestito sul ruolo primario dell'intercambiador di Athocha, rimodellato in due fasi da Rafael Moneo (1992-2010). A Bilbao, città che per dieci anni ha letteralmente "perso il treno" dell'alta velocità e cancellato il progetto della stazione AVE di Abando progettata da James Stirling (1992), la riconversione dei 12 km di città industriale lineare lungo la Ria Nervion, dal cuore dell'Ensanche fino al nuovo porto, è stata interamente affidata allo "effetto Guggenheim". Ancora una volta, il progetto di Reforma di Zuazo offre una lezione poiché proprio attorno alle stazioni di Abando veniva a costituirsi un nodo di interscambio ferro-acqua capace di ridisegnare il lungo fiume, dare centralità e figura al paesaggio tecnico della città nuova industriale, rilanciare la storica portualità e triangolare il paesaggio centrale ponendosi in frontalità con il teatro e, a distanza, con l'università e il mercato della Ribeira. Mentre i caratteri di "città su più livelli" prefigurati da Zuazo sono assunti in seguito nel progetto di stazione di Stirling (1992), l'attuale piano di fattibilità sembra sancire la tabula rasa dello scalo ferroviario, prestandosi a indifferenti ipotesi morfologiche di normalizzazione dell'eccezionalità del nodo di Abando, omologato a una qualsiasi parte di città. Nel caso di Saragozza, il tema del rapporto architettura-infrastruttura nell'opera di Zuazo ha trovato inedite conferme. Così che, anche a Saragozza, l'attuale localizzazione della stazione intermodale passante costruita a Delicias da Carlos Ferrater (2003), trova un antecedente nel progetto per la Estacion de F. C. Central de Aragon progettata da Zuazo attorno al 1931. Proprio attraverso questa stazione e la nuova linea di Caminreal si prospettava un nuovo ruolo di Saragozza non solo come centro regionale e nodo di comunicazione nella rete nazionale ma anche come autonomo centro di raccordo e di valico di un nuovo itinerario continentale tra il Levante della Spagna e il centro della Francia.

Secundino Zuazo: infrastruttura, paesaggio tecnico e nuove centralità. Madrid, Bilbao, Saragozza

PEZZETTI, LAURA ANNA
2014-01-01

Abstract

La dismissione degli impianti ferroviari "eccedenti" e la costruzione di stazioni intermodali costituisce oggi la possibilità di dotare il centro di nuovi livelli di accessibilità, anche continentale, attraverso nodi di interconnessione che divengono, al contempo, l'epicentro del rimodellamento di ampie parti di città. Tuttavia, accanto agli aspetti di obsolescenza che investono stazioni, scali e tracciati, emerge una ossatura resistente capace di riconfermarsi nel tempo e agglutinare sperimentazioni di "città su più livelli" - di Leonardesca intuizione - a scala di edificio, città, paesaggio. Il ruolo centrale svolto storicamente dall'infrastruttura nell'insediamento, l'effetto di "sdoppiamento del centro" indotto dalle stazioni o la loro precoce intermodalità (ferro, terra, acqua), infatti, mostrano una resistenza fisiologica verso gli attuali fenomeni di indifferenza funzionale e localizzativa. E con essa, i caratteri strutturali - e non solo morfologici- su cui si fonda l'idea stessa di centralità. In questa prospettiva, i progetti urbani che Secundino Zuazo disegna per Madrid, Bilbao, Saragozza tra il 1920-30 risultano emblematici (similmente a quelli di De Finetti per Milano) e costituiscono un riferimento rispetto a cui misurare anche i progetti della contemporaneità. I suoi interventi, infatti, preconizzano o definiscono nuovi centri complementari alla città storica muovendo da una lettura strutturale dell'insediamento urbano che, proprio nell'accessibilità su ferro, coglie il dato originario della centralità nella città moderna. A Madrid, Zuazo configura una "città vertebrata" dal sistema di stazioni passanti interconnesse lungo il tracciato ferroviario in tunnel che orienta lo sviluppo insediativo e i caratteri di centralità lungo una direttrice territoriale privilegiata, riconosciuta come fisiologica alla struttura della città, configurando in superficie l'asse Paseo del Prado-Recoletos-Castellana. Lungo questo asse, a partire dalla testata della stazione di Atocha (già fulcro del progetto di Cerdà), si costruiscono le nuove centralità (vedi i Nuevos Ministerios) e un'idea di città che ha come antecedente la Ciudad Lineal. L'infrastruttura vertebra ancora oggi la città, che ha reinvestito sul ruolo primario dell'intercambiador di Athocha, rimodellato in due fasi da Rafael Moneo (1992-2010). A Bilbao, città che per dieci anni ha letteralmente "perso il treno" dell'alta velocità e cancellato il progetto della stazione AVE di Abando progettata da James Stirling (1992), la riconversione dei 12 km di città industriale lineare lungo la Ria Nervion, dal cuore dell'Ensanche fino al nuovo porto, è stata interamente affidata allo "effetto Guggenheim". Ancora una volta, il progetto di Reforma di Zuazo offre una lezione poiché proprio attorno alle stazioni di Abando veniva a costituirsi un nodo di interscambio ferro-acqua capace di ridisegnare il lungo fiume, dare centralità e figura al paesaggio tecnico della città nuova industriale, rilanciare la storica portualità e triangolare il paesaggio centrale ponendosi in frontalità con il teatro e, a distanza, con l'università e il mercato della Ribeira. Mentre i caratteri di "città su più livelli" prefigurati da Zuazo sono assunti in seguito nel progetto di stazione di Stirling (1992), l'attuale piano di fattibilità sembra sancire la tabula rasa dello scalo ferroviario, prestandosi a indifferenti ipotesi morfologiche di normalizzazione dell'eccezionalità del nodo di Abando, omologato a una qualsiasi parte di città. Nel caso di Saragozza, il tema del rapporto architettura-infrastruttura nell'opera di Zuazo ha trovato inedite conferme. Così che, anche a Saragozza, l'attuale localizzazione della stazione intermodale passante costruita a Delicias da Carlos Ferrater (2003), trova un antecedente nel progetto per la Estacion de F. C. Central de Aragon progettata da Zuazo attorno al 1931. Proprio attraverso questa stazione e la nuova linea di Caminreal si prospettava un nuovo ruolo di Saragozza non solo come centro regionale e nodo di comunicazione nella rete nazionale ma anche come autonomo centro di raccordo e di valico di un nuovo itinerario continentale tra il Levante della Spagna e il centro della Francia.
2014
La freccia del tempo. Ricerche e progetti di architettura delle infrastrutture
9788861599932
9788861599949
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