Lo studio esamina l'impostazione disciplinare della tecnologia dell'architettura, propria della scuola milanese, secondo l'articolazione nei confronti delle finalità della formazione del progettista rispetto all'insegnamento indirizzato a meccanismi di coordinamento sistemico e di integrazione tematica del progetto per la costruzione: questo sviluppato all'interno del percorso di conoscenza, di esplorazione e di applicazione di quanto disposto dalla realtà di riferimento e inteso quale strumento di sintesi tra i vincoli e le opportunità, tra le regole procedurali e le soluzioni possibili. I criteri disciplinari, rispetto all'individuazione dei meccanismi di coordinamento sistemico del progetto per la costruzione, si configurano attraverso la combinazione dei saperi, dei contenuti, delle procedure attuative e delle operazioni che devono essere assimilate, gestite e controllate per la costruzione dell'architettura. Il coordinamento sistemico pone il progetto sia quale processo conoscitivo e "interpretativo" (che comporta la definizione del progetto come strumento di conoscenza), sia quale strumento di azione nei confronti e all'interno della realtà di riferimento. La gestione e il controllo delle conoscenze e degli strumenti di azione sono così assunti, in forma sistemica, rispetto al processo di trasmissione e di apprendimento capace di operare nei confronti della complessità (soprattutto di carattere procedurale) e dei vincoli, attraverso cui svolgere l'attuazione concreta e reale del progetto. Tale concezione sistemica è adottata anche per analizzare le molteplici questioni chiamate in causa dallo scenario processuale contemporaneo secondo un approccio metodologico olistico, in grado di favorire la disamina e l'applicazione simultanea delle possibilità e dei vincoli della realtà (insiti nei modi di operare propri della elaborazione euristica).
La formazione del progettista
NASTRI, MASSIMILIANO
2014-01-01
Abstract
Lo studio esamina l'impostazione disciplinare della tecnologia dell'architettura, propria della scuola milanese, secondo l'articolazione nei confronti delle finalità della formazione del progettista rispetto all'insegnamento indirizzato a meccanismi di coordinamento sistemico e di integrazione tematica del progetto per la costruzione: questo sviluppato all'interno del percorso di conoscenza, di esplorazione e di applicazione di quanto disposto dalla realtà di riferimento e inteso quale strumento di sintesi tra i vincoli e le opportunità, tra le regole procedurali e le soluzioni possibili. I criteri disciplinari, rispetto all'individuazione dei meccanismi di coordinamento sistemico del progetto per la costruzione, si configurano attraverso la combinazione dei saperi, dei contenuti, delle procedure attuative e delle operazioni che devono essere assimilate, gestite e controllate per la costruzione dell'architettura. Il coordinamento sistemico pone il progetto sia quale processo conoscitivo e "interpretativo" (che comporta la definizione del progetto come strumento di conoscenza), sia quale strumento di azione nei confronti e all'interno della realtà di riferimento. La gestione e il controllo delle conoscenze e degli strumenti di azione sono così assunti, in forma sistemica, rispetto al processo di trasmissione e di apprendimento capace di operare nei confronti della complessità (soprattutto di carattere procedurale) e dei vincoli, attraverso cui svolgere l'attuazione concreta e reale del progetto. Tale concezione sistemica è adottata anche per analizzare le molteplici questioni chiamate in causa dallo scenario processuale contemporaneo secondo un approccio metodologico olistico, in grado di favorire la disamina e l'applicazione simultanea delle possibilità e dei vincoli della realtà (insiti nei modi di operare propri della elaborazione euristica).File | Dimensione | Formato | |
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