L'articolo esamina l'elaborazione esecutiva delle strategie risolutive orientate alla formulazione del landmark urbano secondo la successione articolata, tettonica e scultorea degli organismi architettonici inerenti alla sede Salewa-Oberalp S.p.A. a Bolzano. L'intervento, progettato da Cino Zucchi Architetti con Park Associati, si offre rispetto alla configurazione spezzata delle sezioni costruttive che producono assonanza con l'orografia del teatro naturale intorno. Lo studio morfo-tipologico si delinea in accordo al duplice bisogno sia di nuovi spazi lavorativi, sia di aree per l'interazione sociale, convogliando i rapporti con i diversi elementi circostanti, quali: il percorso veicolare a supporto della percezione fluida e metaforica, l'ambientazione naturale quale stimolo verso la formazione di un "macro-oggetto irradiante", strumento coreografico alla scala "infrastrutturale" e interattivo, e gli accessi al lotto, quale richiamo all'interazione sociale. Lo sviluppo planivolumetrico dell'intervento si dimostra secondo la disposizione del corpo delle torri, della palestra di roccia e dei magazzini, che avvolgono lo spazio pubblico. La concezione costruttiva degli apparati prospettici volge ad assumere la simbiosi tra la tecnicità e la natura, mediante le diverse tipologie di chiusura, che mascherano la lettura spaziale e le destinazioni "contenute". L'elaborazione strutturale riguarda gli apparati in c. a., gettati in opera e concepiti per gestire in senso orizzontale le geometrie irregolari e scultoree degli organismi architettonici, considerando la disposizione del nucleo di controvento. L'apparato di elevazione in c. a. si basa sulle fondazioni in conglomerato impermeabile (per i livelli sottofalda ai pilastri compositi perimetrali). Le strutture orizzontali sono eseguite con soluzione a piastra e sono integrate dai cavi di post-tensione per ottenere le luci e gli sbalzi limitando sia l'apporto delle strutture verticali sia lo spessore dei solai. Le solette piene assumono l'armatura bidirezionale (con alleggerimento nelle zone meno sollecitate), mentre i solai risultano post-tesi in opera e sostenuti mediante le travi in spessore per favorire l'installazione degli impianti a soffitto. Invece, l'elaborazione strutturale dei magazzini prevede l'utilizzo dei componenti prefabbricati in c. a. precompresso, anche nel tipo a parete, sovrastati dalla copertura provvista di micro-shed con lucernari orientati a nord. La costituzione dei corpi architettonici assume, nei prospetti rivolti a nord, il sistema di facciata caratterizzato dall'impiego delle chiusure in vetrocamera di elevate dimensioni di specchiatura, per garantire notevoli livelli di illuminazione naturale diffusa (senza l???apporto delle schermature) e di visione esterna del paesaggio. La realizzazione si concreta in accordo alla marcatura degli elementi, alla resa identificabile, per tipologia, all'uscita dalle fasi di produzione o di assemblaggio e alla disposizione singola per il montaggio. Il sistema, nel tipo a cellule (unit system), è installato su una struttura a montanti e traversi in alluminio, ovvero con supporto indipendente, in grado di garantire le tolleranze dimensionali rivolte a compensare i movimenti per flessione degli sbalzi dei solai. Le procedure costruttive osservano l'ancoraggio dei montanti alle solette della struttura in c. a., mentre le chiusure verticali trasparenti sono ideate in modo tale da nascondere il sistema strutturale a garanzia dell'effetto sfaccettato e unitario.

"Tecniche esecutive". Tettonica scultorea, mediazione di facciata

NASTRI, MASSIMILIANO
2014-01-01

Abstract

L'articolo esamina l'elaborazione esecutiva delle strategie risolutive orientate alla formulazione del landmark urbano secondo la successione articolata, tettonica e scultorea degli organismi architettonici inerenti alla sede Salewa-Oberalp S.p.A. a Bolzano. L'intervento, progettato da Cino Zucchi Architetti con Park Associati, si offre rispetto alla configurazione spezzata delle sezioni costruttive che producono assonanza con l'orografia del teatro naturale intorno. Lo studio morfo-tipologico si delinea in accordo al duplice bisogno sia di nuovi spazi lavorativi, sia di aree per l'interazione sociale, convogliando i rapporti con i diversi elementi circostanti, quali: il percorso veicolare a supporto della percezione fluida e metaforica, l'ambientazione naturale quale stimolo verso la formazione di un "macro-oggetto irradiante", strumento coreografico alla scala "infrastrutturale" e interattivo, e gli accessi al lotto, quale richiamo all'interazione sociale. Lo sviluppo planivolumetrico dell'intervento si dimostra secondo la disposizione del corpo delle torri, della palestra di roccia e dei magazzini, che avvolgono lo spazio pubblico. La concezione costruttiva degli apparati prospettici volge ad assumere la simbiosi tra la tecnicità e la natura, mediante le diverse tipologie di chiusura, che mascherano la lettura spaziale e le destinazioni "contenute". L'elaborazione strutturale riguarda gli apparati in c. a., gettati in opera e concepiti per gestire in senso orizzontale le geometrie irregolari e scultoree degli organismi architettonici, considerando la disposizione del nucleo di controvento. L'apparato di elevazione in c. a. si basa sulle fondazioni in conglomerato impermeabile (per i livelli sottofalda ai pilastri compositi perimetrali). Le strutture orizzontali sono eseguite con soluzione a piastra e sono integrate dai cavi di post-tensione per ottenere le luci e gli sbalzi limitando sia l'apporto delle strutture verticali sia lo spessore dei solai. Le solette piene assumono l'armatura bidirezionale (con alleggerimento nelle zone meno sollecitate), mentre i solai risultano post-tesi in opera e sostenuti mediante le travi in spessore per favorire l'installazione degli impianti a soffitto. Invece, l'elaborazione strutturale dei magazzini prevede l'utilizzo dei componenti prefabbricati in c. a. precompresso, anche nel tipo a parete, sovrastati dalla copertura provvista di micro-shed con lucernari orientati a nord. La costituzione dei corpi architettonici assume, nei prospetti rivolti a nord, il sistema di facciata caratterizzato dall'impiego delle chiusure in vetrocamera di elevate dimensioni di specchiatura, per garantire notevoli livelli di illuminazione naturale diffusa (senza l???apporto delle schermature) e di visione esterna del paesaggio. La realizzazione si concreta in accordo alla marcatura degli elementi, alla resa identificabile, per tipologia, all'uscita dalle fasi di produzione o di assemblaggio e alla disposizione singola per il montaggio. Il sistema, nel tipo a cellule (unit system), è installato su una struttura a montanti e traversi in alluminio, ovvero con supporto indipendente, in grado di garantire le tolleranze dimensionali rivolte a compensare i movimenti per flessione degli sbalzi dei solai. Le procedure costruttive osservano l'ancoraggio dei montanti alle solette della struttura in c. a., mentre le chiusure verticali trasparenti sono ideate in modo tale da nascondere il sistema strutturale a garanzia dell'effetto sfaccettato e unitario.
2014
Tecnologia dell'architettura. Progettazione esecutiva dell'architettura.
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