Gli allestimenti degli spazi del benessere divengono estensioni corporee; capaci di manipolare le interazioni fra essi e l’individuo, nonché di rappresentare, narrare e coinvolgere l’utente a livello sensoriale. L’idea, ormai consolidata, di una conoscenza «concreta, incarnata, incorporata, vissuta» (Varela, 1994) ci riconduce alle teorie della biologia cognitiva entro cui la conoscenza non è un meccanismo mentale astratto, ma un’azione situata e strettamente dipendente dalla corporeità. I diversi contributi sviluppati in questi ultimi anni, sul tema degli spazi del benessere, sono tutti concordi nel riconoscere la dimensione esperienziale come principale vettore per l’innovazione del sistema dell’offerta. Lo spazio allestito diviene, dunque, il luogo della percezione in cui gli aspetti cognitivi e quelli sensoriali si relazionano ed interagiscono per offrirci una visione di ciò che è rappresentato. In modo particolare, il design mostra la capacità di pianificare e gestire la relazione e l’interazione fra il sistema di segni e, il segno, non è mai indicazione di uno spazio neutro, la rappresentazione delle cose come sembrano, ma la costruzione orientata di un’attività progettuale di nuovi mondi possibili, cioè nuovi spazi di significato, di valore, di relazione, nonché di desideri e nuove pratiche.
La dimensione emozionale nella progettazione degli spazi del benessere
IANNILLI, VALERIA MARIA
2014-01-01
Abstract
Gli allestimenti degli spazi del benessere divengono estensioni corporee; capaci di manipolare le interazioni fra essi e l’individuo, nonché di rappresentare, narrare e coinvolgere l’utente a livello sensoriale. L’idea, ormai consolidata, di una conoscenza «concreta, incarnata, incorporata, vissuta» (Varela, 1994) ci riconduce alle teorie della biologia cognitiva entro cui la conoscenza non è un meccanismo mentale astratto, ma un’azione situata e strettamente dipendente dalla corporeità. I diversi contributi sviluppati in questi ultimi anni, sul tema degli spazi del benessere, sono tutti concordi nel riconoscere la dimensione esperienziale come principale vettore per l’innovazione del sistema dell’offerta. Lo spazio allestito diviene, dunque, il luogo della percezione in cui gli aspetti cognitivi e quelli sensoriali si relazionano ed interagiscono per offrirci una visione di ciò che è rappresentato. In modo particolare, il design mostra la capacità di pianificare e gestire la relazione e l’interazione fra il sistema di segni e, il segno, non è mai indicazione di uno spazio neutro, la rappresentazione delle cose come sembrano, ma la costruzione orientata di un’attività progettuale di nuovi mondi possibili, cioè nuovi spazi di significato, di valore, di relazione, nonché di desideri e nuove pratiche.File | Dimensione | Formato | |
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