La crescita esponenziale delle tecniche e degli strumenti di informazione digitale non innesca semplicemente una trasformazione delle pratiche quotidiane e delle risorse cognitive: ciò che muta nel contesto delle attuali forme elettroniche è anche il modo di percepire oggetti, ambienti, persone, concetti e idee. Il pensiero cambia così nel suo atto costitutivo e proiettivo, venendo reinvestito e ri(pro)dotto dagli stessi media che lo articolano. Il volume porta l’indagine sull’interazione tra le forme canonizzate e rigide delle risorse di una cultura informatica e le reti polivoche del pensiero, ricostruendo nel paradigma delle architetture liquide un modello trasversale di rilettura dei dispositivi di conoscenza e di comunicazione ed esaminando quella particolare iper-cultura propria di un mondo in cui i legami interpersonali si rimodulano tra accesso e scambio, tra reti brevi e reti lunghe, tra insiemi di segni liquidi, che mutano la loro cifra significativa ogni volta che li si ri legge e li si re interpreta. Le architetture liquide si propongono così come un percorso da affrontare non solo alla luce degli aspetti tecnologici di fattibilità dei dispositivi, ma anche assieme all’intero apparato culturale di ogni società, che vive l’evoluzione dei media e dei loro caratteri peculiari di velocità e d’interattività: in esse si ravvisa il momento di rottura con il tradizionale riscontro esegetico di ogni forma antica del sapere, condizione indispensabile per poter tradurre le pratiche, troppo spesso confinate nei paradigmi rigidi e negli schemi sociali propri della tecnica, in un ambito di applicazione in cui il patrimonio umanistico e filosofico gioca un ruolo di disvelamento assolutamente nuovo.

Le Architetture Liquide. Il Pensiero in Rete e le Reti del Pensiero

CIASTELLARDI, MATTEO
2009-01-01

Abstract

La crescita esponenziale delle tecniche e degli strumenti di informazione digitale non innesca semplicemente una trasformazione delle pratiche quotidiane e delle risorse cognitive: ciò che muta nel contesto delle attuali forme elettroniche è anche il modo di percepire oggetti, ambienti, persone, concetti e idee. Il pensiero cambia così nel suo atto costitutivo e proiettivo, venendo reinvestito e ri(pro)dotto dagli stessi media che lo articolano. Il volume porta l’indagine sull’interazione tra le forme canonizzate e rigide delle risorse di una cultura informatica e le reti polivoche del pensiero, ricostruendo nel paradigma delle architetture liquide un modello trasversale di rilettura dei dispositivi di conoscenza e di comunicazione ed esaminando quella particolare iper-cultura propria di un mondo in cui i legami interpersonali si rimodulano tra accesso e scambio, tra reti brevi e reti lunghe, tra insiemi di segni liquidi, che mutano la loro cifra significativa ogni volta che li si ri legge e li si re interpreta. Le architetture liquide si propongono così come un percorso da affrontare non solo alla luce degli aspetti tecnologici di fattibilità dei dispositivi, ma anche assieme all’intero apparato culturale di ogni società, che vive l’evoluzione dei media e dei loro caratteri peculiari di velocità e d’interattività: in esse si ravvisa il momento di rottura con il tradizionale riscontro esegetico di ogni forma antica del sapere, condizione indispensabile per poter tradurre le pratiche, troppo spesso confinate nei paradigmi rigidi e negli schemi sociali propri della tecnica, in un ambito di applicazione in cui il patrimonio umanistico e filosofico gioca un ruolo di disvelamento assolutamente nuovo.
2009
LED Edizioni
9788879164160
design della comunicazione; filosofia della tecnica; complessità; sociologia dei media
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