Le strutture in calcestruzzo fibrorinforzato sono penalizzate da un’elevata deviazione standard del materiale e mostrano spesso una capacità portante molto superiore a quella computabile a partire dai valori caratteristici identificati attraverso le prove di caratterizzazione che si basano su provini di piccole dimensioni. Questo aspetto è enfatizzato qualora le strutture siano caratterizzate da un elevato grado di iperstaticità. La normativa Italiana e più recentemente il nuovo codice modello hanno introdotto un coefficiente (fattore di ridistribuzione strutturale, KRd) in grado di tener conto di una più limitata variabilità della resistenza meccanica, qualora associata ad un grande volume coinvolto nel processo fessurativo o in presenza di significativa ridistribuzione tensionale. In questi casi la risposta è controllata da una resistenza più prossima al valor medio che a quello caratteristico. Viene introdotta una procedura numerica in grado di tener conto della reale eterogeneità delle caratteristiche meccaniche della struttura per la valutazione del coefficiente di ridistribuzione strutturale. Come esempio applicativo si mostra il calcolo di una piastra su suolo elastico.

SULLA DETERMINAZIONE DEL COEFFICIENTE DI RIDISTRIBUZIONE STRUTTURALE KRd PER STRUTTURE IN CALCESTRUZZO FIBRORINFORZATO

DI PRISCO, MARCO;MARTINELLI, PAOLO
2014-01-01

Abstract

Le strutture in calcestruzzo fibrorinforzato sono penalizzate da un’elevata deviazione standard del materiale e mostrano spesso una capacità portante molto superiore a quella computabile a partire dai valori caratteristici identificati attraverso le prove di caratterizzazione che si basano su provini di piccole dimensioni. Questo aspetto è enfatizzato qualora le strutture siano caratterizzate da un elevato grado di iperstaticità. La normativa Italiana e più recentemente il nuovo codice modello hanno introdotto un coefficiente (fattore di ridistribuzione strutturale, KRd) in grado di tener conto di una più limitata variabilità della resistenza meccanica, qualora associata ad un grande volume coinvolto nel processo fessurativo o in presenza di significativa ridistribuzione tensionale. In questi casi la risposta è controllata da una resistenza più prossima al valor medio che a quello caratteristico. Viene introdotta una procedura numerica in grado di tener conto della reale eterogeneità delle caratteristiche meccaniche della struttura per la valutazione del coefficiente di ridistribuzione strutturale. Come esempio applicativo si mostra il calcolo di una piastra su suolo elastico.
2014
Strutture nel tessuto urbano - Progetto e realizzazione del nuovo e di interventi sull'esistente
9788888590820
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