La chiesa di Saint-Pierre presso Firminy-Vert, a circa un’ora di distanza da Lione, nasce come progetto per la chiesa parrocchiale di un quartiere di nuova espansione, dove Le Corbusier era stato precedentemente chiamato dall’allora sindaco Eugène Claudius-Petit, suo amico ed estimatore, a progettare prima lo stadio, poi laMaison des Jeunes et de la Culture e infine una Unité d’Habitation (l’incarico per la chiesa era stato, invece, inizialmente affidato ad André Sive, autore del masterplan della nuova espansione urbana). Questo progetto compendia, come già evidenziato da numerosi critici, il lungo percorso intellettuale e architettonico che Le Corbusier dedica al tema dell’edificio sacro. Esso rappresenta, infatti, l’ultimo, fondamentale esercizio di un trittico che consente a Le Corbusier di ridisegnare l’essenza stessa dello spazio del sacro nella contemporaneità cattolica dell’epoca, secondo una sensibilità personale che trova un fertile campo di sviluppo nella meravigliosa coincidenza tra l’interesse assoluto del Maestro per il tema della casa, spazio primario di definizione dei rapporti tra l’uomo e il quotidiano e la sua traslazione ideale nel principio della chiesa, intesa quale dimora di Dio e degli uomini e quindi, luogo esso stesso intrinsecamente denso di “abitabilità”.
L’intuizione paziente dello spazio sacro ed abitabile
BORSOTTI, MARCO
2014-01-01
Abstract
La chiesa di Saint-Pierre presso Firminy-Vert, a circa un’ora di distanza da Lione, nasce come progetto per la chiesa parrocchiale di un quartiere di nuova espansione, dove Le Corbusier era stato precedentemente chiamato dall’allora sindaco Eugène Claudius-Petit, suo amico ed estimatore, a progettare prima lo stadio, poi laMaison des Jeunes et de la Culture e infine una Unité d’Habitation (l’incarico per la chiesa era stato, invece, inizialmente affidato ad André Sive, autore del masterplan della nuova espansione urbana). Questo progetto compendia, come già evidenziato da numerosi critici, il lungo percorso intellettuale e architettonico che Le Corbusier dedica al tema dell’edificio sacro. Esso rappresenta, infatti, l’ultimo, fondamentale esercizio di un trittico che consente a Le Corbusier di ridisegnare l’essenza stessa dello spazio del sacro nella contemporaneità cattolica dell’epoca, secondo una sensibilità personale che trova un fertile campo di sviluppo nella meravigliosa coincidenza tra l’interesse assoluto del Maestro per il tema della casa, spazio primario di definizione dei rapporti tra l’uomo e il quotidiano e la sua traslazione ideale nel principio della chiesa, intesa quale dimora di Dio e degli uomini e quindi, luogo esso stesso intrinsecamente denso di “abitabilità”.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
00_8728_borsotti.pdf
Accesso riservato
:
Publisher’s version
Dimensione
688.67 kB
Formato
Adobe PDF
|
688.67 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.