La “Direttiva Alluvioni” (Direttiva 2007/60/CE del Parlamento Europeo), convertita in legge dal DLgs 49/2010, richiede agli Stati Membri di predisporre, a livello di distretto idrografico, mappe della pericolosità e mappe del rischio di alluvioni entro il 2013. Le mappe del rischio, in particolare, devono indicare le potenziali conseguenze negative derivanti dalle alluvioni sulla salute umana, l’ambiente, il patrimonio culturale e l’attività economica. Tuttavia, né la direttiva né tanto meno il decreto sono stati accompagnati dalla definizione di idonee linee guida, che supportino i distretti idrografici nella predisposizione di tali mappe. Le curve di danno sono lo strumento adottato, a livello internazionale, per la valutazione dei danni diretti agli edifici; il danno atteso è espresso in funzione della pericolosità dell’evento (solitamente espressa dall’altezza di allagamento) e delle caratteristiche di vulnerabilità dell’esposto; la scala di applicazione varia dal singolo edificio alla meso-scala. Limitate applicazioni sono, invece, disponibili per le ulteriori tipologie di danno (danni alle infrastrutture, danni indiretti, costi di ripristino, …). Infine, anche per gli edifici, non esistono curve valide per lo specifico contesto Italiano. Il presente contributo intende descrivere l’attività di raccolta e interpretazione dati neceassaria ai fini della definizione di curve di danno adatte all’ambito Italiano. In particolare si discuteranno i seguenti aspetti: (a) disponibilità/reperibilità del dato (b) ricostruzione del dato in termini di pericolosità, esposizione, vulnerabilità e danno. Il contributo prevede anche l’analisi di un caso studio alla scala locale. I risultati saranno quindi generalizzati al territorio nazionale.

Le curve di danno quale strumento a supporto della Direttiva Alluvioni: criticità del contesto Italiano

MOLINARI, DANIELA;BALLIO, FRANCESCO;MENONI, SCIRA;
2013-01-01

Abstract

La “Direttiva Alluvioni” (Direttiva 2007/60/CE del Parlamento Europeo), convertita in legge dal DLgs 49/2010, richiede agli Stati Membri di predisporre, a livello di distretto idrografico, mappe della pericolosità e mappe del rischio di alluvioni entro il 2013. Le mappe del rischio, in particolare, devono indicare le potenziali conseguenze negative derivanti dalle alluvioni sulla salute umana, l’ambiente, il patrimonio culturale e l’attività economica. Tuttavia, né la direttiva né tanto meno il decreto sono stati accompagnati dalla definizione di idonee linee guida, che supportino i distretti idrografici nella predisposizione di tali mappe. Le curve di danno sono lo strumento adottato, a livello internazionale, per la valutazione dei danni diretti agli edifici; il danno atteso è espresso in funzione della pericolosità dell’evento (solitamente espressa dall’altezza di allagamento) e delle caratteristiche di vulnerabilità dell’esposto; la scala di applicazione varia dal singolo edificio alla meso-scala. Limitate applicazioni sono, invece, disponibili per le ulteriori tipologie di danno (danni alle infrastrutture, danni indiretti, costi di ripristino, …). Infine, anche per gli edifici, non esistono curve valide per lo specifico contesto Italiano. Il presente contributo intende descrivere l’attività di raccolta e interpretazione dati neceassaria ai fini della definizione di curve di danno adatte all’ambito Italiano. In particolare si discuteranno i seguenti aspetti: (a) disponibilità/reperibilità del dato (b) ricostruzione del dato in termini di pericolosità, esposizione, vulnerabilità e danno. Il contributo prevede anche l’analisi di un caso studio alla scala locale. I risultati saranno quindi generalizzati al territorio nazionale.
2013
Bellavite
9788875111922
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