Carlo Togliani ha scritto ed è responsabile delle notizie storiche e di archivio relative ai lavori alla basilica alle pp. 50-64: La ricerca d'archivio ha rivelato interessanti e inedite informazioni relative alla storia materiale della Basilica milanese di Santa Maria presso San Celso con particolare riferimento alle pavimentazioni e agli arredi marmorei interni del presbiterio. Le note di pagamento redatte fra XVI e XIX secolo hanno consentito di riconoscere committenti, artefici, materiali ed anni di esecuzione di pregevoli manufatti di scultura e intarsio, oltre che dell'opus sectile pavimentale, ritenuto uno dei più pregiati dell'architettura milanese. Quest'ultimo, tradizionalmente attribuito dagli storici ad un'unica fase esecutiva e a Martino Bassi, è stato in realtà eseguito in diverse, sconosciute e insospettabilmente tarde campagne di lavoro, condotte sotto la supervisione degli architetti Giovanni Battista Chiappa e Giacomo Moraglia, in questa sede finalmente svelate: completamento navata centrale (1833-35); prima campata della navata laterale sinistra (1840); restauro del pavimento del presbiterio, sotto il tiburio e di due campate della navata maggiore (1842); esecuzione di tre campate della navata laterale sinistra (1842, 1843-47) e della prima campata laterale destra (1843-47); sostituzione del pavimento del transetto sinistro (1852); esecuzione di tre campate della navata laterale destra (1852-56) e in mezzeria al "poscoro" (1852-53); transetto destro e campate di raccordo con navate laterali e deambulatorio (1861-63); otto campate del "poscoro" (1864-66); gradini dell'altar maggiore e balustre laterali (1864) e frontali dell'altar maggiore (1865).
I pavimenti del Santuario di Santa Maria presso San Celso [Milano]: una prima ricognizione
TOGLIANI, CARLO;
2013-01-01
Abstract
Carlo Togliani ha scritto ed è responsabile delle notizie storiche e di archivio relative ai lavori alla basilica alle pp. 50-64: La ricerca d'archivio ha rivelato interessanti e inedite informazioni relative alla storia materiale della Basilica milanese di Santa Maria presso San Celso con particolare riferimento alle pavimentazioni e agli arredi marmorei interni del presbiterio. Le note di pagamento redatte fra XVI e XIX secolo hanno consentito di riconoscere committenti, artefici, materiali ed anni di esecuzione di pregevoli manufatti di scultura e intarsio, oltre che dell'opus sectile pavimentale, ritenuto uno dei più pregiati dell'architettura milanese. Quest'ultimo, tradizionalmente attribuito dagli storici ad un'unica fase esecutiva e a Martino Bassi, è stato in realtà eseguito in diverse, sconosciute e insospettabilmente tarde campagne di lavoro, condotte sotto la supervisione degli architetti Giovanni Battista Chiappa e Giacomo Moraglia, in questa sede finalmente svelate: completamento navata centrale (1833-35); prima campata della navata laterale sinistra (1840); restauro del pavimento del presbiterio, sotto il tiburio e di due campate della navata maggiore (1842); esecuzione di tre campate della navata laterale sinistra (1842, 1843-47) e della prima campata laterale destra (1843-47); sostituzione del pavimento del transetto sinistro (1852); esecuzione di tre campate della navata laterale destra (1852-56) e in mezzeria al "poscoro" (1852-53); transetto destro e campate di raccordo con navate laterali e deambulatorio (1861-63); otto campate del "poscoro" (1864-66); gradini dell'altar maggiore e balustre laterali (1864) e frontali dell'altar maggiore (1865).File | Dimensione | Formato | |
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