Questo pubblicazione è incentrata sul progetto per la trasformazione dello scalo ferroviario di Milano Rogoredo sviluppato in occasione del workshop. Questa zona del sud Milano è incentrata sull’attestamento dell'antica via Emilia. La zona a nord che gravita su Piazzale Corvetto, è caratterizzata da quartieri residenziali di media densità dotati dei rispettivi nuclei di servizi. Da nord a sud il tessuto si sfrangia in un'alternanza tra edifici residenziali, magazzini e aree produttive. La zona a sud, infatti, gravita sul nucleo storico di Rogoredo dove, a cavallo del 1900, si insediarono le Acciaierie Redaelli e di una serie di industrie chimiche, tutte dismesse a partire dagli anni Ottanta. La recente realizzazione del quartiere residenziale e terziario di Milano Santa Giulia sulle aree ex Montedison (a est della stazione di Milano-Rogoredo) si è rivelata un mutamento di «paesaggio», senza un cambiamento sostanziale negli equilibri demografici e funzionali. Il progetto assume criticamente le funzioni previste dall'accordo di programma nell'area dello scalo, sia sul piano funzionale sia sul piano del ritorno economico atteso. D’altra parte, la presenza delle infrastrutture ha costituito ad un tempo un forte vincolo e una risorsa. In particolare, il progetto considera come risorse per un processo di rigenerazione urbana la presenza della linea 3 della metropolitana e la riqualificazione della stazione di Rogoredo (anche stazione dell’Alta Velocità). Per rendere credibile l'intervento è necessario agire contestualmente sia sull'accessibilità, sia sull'offerta di edilizia residenziale, sia sulla dotazione di servizi e di opportunità di vita associata. A partire da queste considerazioni, il progetto propone alcuni interventi mirati: l’ampliamento della stazione, la ridefinizione residenziale di via Toffetti, l’innesto di un community centre in una fabbrica dismessa nelle vicinane di un plesso scolastico degli anni Sessanta. Si tratta dei prodromi di un processo di rinnovamento, all'interno del quale l'intervento sullo scalo acquisti credibilità e significato.
Rogoredo come approdo e transito del sistema urbano e territoriale
PALLINI, CRISTINA;
2013-01-01
Abstract
Questo pubblicazione è incentrata sul progetto per la trasformazione dello scalo ferroviario di Milano Rogoredo sviluppato in occasione del workshop. Questa zona del sud Milano è incentrata sull’attestamento dell'antica via Emilia. La zona a nord che gravita su Piazzale Corvetto, è caratterizzata da quartieri residenziali di media densità dotati dei rispettivi nuclei di servizi. Da nord a sud il tessuto si sfrangia in un'alternanza tra edifici residenziali, magazzini e aree produttive. La zona a sud, infatti, gravita sul nucleo storico di Rogoredo dove, a cavallo del 1900, si insediarono le Acciaierie Redaelli e di una serie di industrie chimiche, tutte dismesse a partire dagli anni Ottanta. La recente realizzazione del quartiere residenziale e terziario di Milano Santa Giulia sulle aree ex Montedison (a est della stazione di Milano-Rogoredo) si è rivelata un mutamento di «paesaggio», senza un cambiamento sostanziale negli equilibri demografici e funzionali. Il progetto assume criticamente le funzioni previste dall'accordo di programma nell'area dello scalo, sia sul piano funzionale sia sul piano del ritorno economico atteso. D’altra parte, la presenza delle infrastrutture ha costituito ad un tempo un forte vincolo e una risorsa. In particolare, il progetto considera come risorse per un processo di rigenerazione urbana la presenza della linea 3 della metropolitana e la riqualificazione della stazione di Rogoredo (anche stazione dell’Alta Velocità). Per rendere credibile l'intervento è necessario agire contestualmente sia sull'accessibilità, sia sull'offerta di edilizia residenziale, sia sulla dotazione di servizi e di opportunità di vita associata. A partire da queste considerazioni, il progetto propone alcuni interventi mirati: l’ampliamento della stazione, la ridefinizione residenziale di via Toffetti, l’innesto di un community centre in una fabbrica dismessa nelle vicinane di un plesso scolastico degli anni Sessanta. Si tratta dei prodromi di un processo di rinnovamento, all'interno del quale l'intervento sullo scalo acquisti credibilità e significato.File | Dimensione | Formato | |
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