Tra il 1972 e il 1977 il Gruppo italo-argentino Techint-Albano costruì, avendo vinto un concorso appalto internazionale, due ponti stradali e ferroviari su progetto dell’ingegnere italiano Fabrizio De Miranda. Si tratta dei primi ponti strallati stradali e ferroviari di grande luce realizzati nel mondo che presentano un impalcato sospeso di 550 m (complessivi) con spessore di 2.6 m, una campata centrale di 330 m e piloni alti 110 m. L’opera ben rappresenta una caratteristica saliente delle strutture di Fabrizio de Miranda: il connubio tra l’acciaio e il cemento armato al quale si riferisce in un’intervista del 2009: “Presto ho valutato come la soluzione migliore nell’impostazione tipologica strutturale fosse l’integrazione dei due materiali acciaio e calcestruzzo, in modo da ottimizzare le prestazioni di entrambi”. Laureato in Ingegneria Civile (trasporti) presso l’Università di Napoli, progettista di ponti e strutture capace di operare ai massimi livelli sia nell’ambito della ricerca che in campo applicativo, per oltre trent’anni Fabrizio De Miranda ha insegnato Tecnica delle Costruzioni alla Facoltà di Architettura e Costruzioni in Acciaio alla Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano, tra gli anni Sessanta e gli anni Novanta. Come studioso e come progettista ha contribuito allo sviluppo della costruzione metallica in Italia, in particolare nel settore dei ponti in acciaio e dei ponti strallati. Su suoi progetti sono state realizzate in Italia e all’estero alcune grandi opere con caratteristiche innovative, come il Ponte all’Indiano a Firenze e il Ponte Rande in Spagna. Dopo un intenso periodo di lavoro per importanti gruppi imprenditoriali nel campo delle grandi opere e di impegno nelle principali istituzioni preposte all’organizzazione del settore e alla definizione delle normative prestazionali e qualitative della produzione, nel 1968 De Miranda fonda a Milano uno studio di progettazione di ponti e strutture di cui è stato il titolare fino al 1991. Oltre a partecipare a numerosi importanti concorsi di progettazione, spesso risultando vincitore, negli anni Settanta e Ottanta ha lavorato con alcuni tra i più interessanti architetti italiani, colleghi presso il Politecnico di Milano: da Vittoriano Viganò a Guido Canella.
Zárate Brazo Largo Bridges
PROTASONI, SARA
2013-01-01
Abstract
Tra il 1972 e il 1977 il Gruppo italo-argentino Techint-Albano costruì, avendo vinto un concorso appalto internazionale, due ponti stradali e ferroviari su progetto dell’ingegnere italiano Fabrizio De Miranda. Si tratta dei primi ponti strallati stradali e ferroviari di grande luce realizzati nel mondo che presentano un impalcato sospeso di 550 m (complessivi) con spessore di 2.6 m, una campata centrale di 330 m e piloni alti 110 m. L’opera ben rappresenta una caratteristica saliente delle strutture di Fabrizio de Miranda: il connubio tra l’acciaio e il cemento armato al quale si riferisce in un’intervista del 2009: “Presto ho valutato come la soluzione migliore nell’impostazione tipologica strutturale fosse l’integrazione dei due materiali acciaio e calcestruzzo, in modo da ottimizzare le prestazioni di entrambi”. Laureato in Ingegneria Civile (trasporti) presso l’Università di Napoli, progettista di ponti e strutture capace di operare ai massimi livelli sia nell’ambito della ricerca che in campo applicativo, per oltre trent’anni Fabrizio De Miranda ha insegnato Tecnica delle Costruzioni alla Facoltà di Architettura e Costruzioni in Acciaio alla Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano, tra gli anni Sessanta e gli anni Novanta. Come studioso e come progettista ha contribuito allo sviluppo della costruzione metallica in Italia, in particolare nel settore dei ponti in acciaio e dei ponti strallati. Su suoi progetti sono state realizzate in Italia e all’estero alcune grandi opere con caratteristiche innovative, come il Ponte all’Indiano a Firenze e il Ponte Rande in Spagna. Dopo un intenso periodo di lavoro per importanti gruppi imprenditoriali nel campo delle grandi opere e di impegno nelle principali istituzioni preposte all’organizzazione del settore e alla definizione delle normative prestazionali e qualitative della produzione, nel 1968 De Miranda fonda a Milano uno studio di progettazione di ponti e strutture di cui è stato il titolare fino al 1991. Oltre a partecipare a numerosi importanti concorsi di progettazione, spesso risultando vincitore, negli anni Settanta e Ottanta ha lavorato con alcuni tra i più interessanti architetti italiani, colleghi presso il Politecnico di Milano: da Vittoriano Viganò a Guido Canella.File | Dimensione | Formato | |
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