L'articolo esamina le procedure di coordinamento, di modulazione e di interfaccia (relative alle strutture e alle chiusure) per la costruzione del “composto architettonico” di tipo organico, plastico e a curvatura multiforme costituito dal museo "Enzo Ferrari" a Modena, progettato da Future Systems. La costruzione, organizzata in forma fluida, "incorporea", "indeterminata" e relazionale verso il luogo e la condizione micro-urbana dell'intorno, si pone secondo un'organizzazione cinematica, permeabile e osmotica: questo accogliendo i principi della ricerca geniale di Jan Kaplický per Future Systems, proseguiti e applicati da Andrea Morgante. Il progetto assume l'evocazione e l'afflato verso la configurazione aerodinamica propria delle vetture da corsa: l'intervento è inteso, appunto, nella formulazione di un "composto" che penetra nel contesto, rivolgendone la "pulsione organica" e ponendosi quale strumento dell'equilibrio planimetrico nei confronti dello spazio ambientale e urbano. La costruzione della nuova galleria accoglie il contributo delle geometrie complesse sia per lo studio delle sezioni di avvolgimento (secondo la figurazione e la "deformazione organica" dell'architettura), sia per la disposizione della tessitura esecutiva: questa ampliata lungo "linee di forza" centrifughe, rispetto alle sequenze tridimensionali che si sviluppano progressivamente ed esaltano la manipolazione spaziale (in rapporto alla messa in discussione dello spazio cartesiano e al riferimento "biomorfo" espresso dalla "blobitecture" di Future Systems).

Blobitecture e strategie di pianificazione

NASTRI, MASSIMILIANO
2013-01-01

Abstract

L'articolo esamina le procedure di coordinamento, di modulazione e di interfaccia (relative alle strutture e alle chiusure) per la costruzione del “composto architettonico” di tipo organico, plastico e a curvatura multiforme costituito dal museo "Enzo Ferrari" a Modena, progettato da Future Systems. La costruzione, organizzata in forma fluida, "incorporea", "indeterminata" e relazionale verso il luogo e la condizione micro-urbana dell'intorno, si pone secondo un'organizzazione cinematica, permeabile e osmotica: questo accogliendo i principi della ricerca geniale di Jan Kaplický per Future Systems, proseguiti e applicati da Andrea Morgante. Il progetto assume l'evocazione e l'afflato verso la configurazione aerodinamica propria delle vetture da corsa: l'intervento è inteso, appunto, nella formulazione di un "composto" che penetra nel contesto, rivolgendone la "pulsione organica" e ponendosi quale strumento dell'equilibrio planimetrico nei confronti dello spazio ambientale e urbano. La costruzione della nuova galleria accoglie il contributo delle geometrie complesse sia per lo studio delle sezioni di avvolgimento (secondo la figurazione e la "deformazione organica" dell'architettura), sia per la disposizione della tessitura esecutiva: questa ampliata lungo "linee di forza" centrifughe, rispetto alle sequenze tridimensionali che si sviluppano progressivamente ed esaltano la manipolazione spaziale (in rapporto alla messa in discussione dello spazio cartesiano e al riferimento "biomorfo" espresso dalla "blobitecture" di Future Systems).
2013
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/845749
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