Impronta è ciò che ci lasciamo dietro lungo un percorso. Ma impronta è anche ciò che caratterizza qualcosa nel profondo, che lo rende riconoscibile e unico (impronta genetica). Lungo il percorso del processo progettuale, il progettista lascia dietro di sé innumerevoli impronte, ma le più importanti sono probabilmente gli schizzi: lo schizzo contiene il codice genetico, l'impronta di un progetto, quel nucleo ideativo che si mantiene inalterato durante le successive diverse fasi di elaborazione, ma che resta depositario di infinite potenzialità e possibilità. Gli schizzi, inoltre, proprio per la loro essenzialità, dialogano con facilità con le figure consolidate del patrimonio comune dell'architettura, che costituiscono altre impronte che permangono e si propagano da un progetto all'atro: le forme che ereditiamo dalla memoria, dalla storia personale o dalla storia dell'architettura, gli archetipi formali e le matrici tipologiche che hanno caratterizzato gran parte dell'architettura degli ultimi secoli e che costituiscono una sorta di "atlante della memoria" a cui gli architetti attingono nella fase euristica della progettazione. Queste impronte altro non sono che quelle invarianti morfologiche che hanno a che fare con il disporsi dell???architettura nel contesto fisico, che alludono a una struttura, a un???idea organizzativa della forma in grado di delineare un ordine riconoscibile, e che, manifestandosi in esempi diversi e anche del tutto indipendentemente dalla funzione preposta, agiscono come punti fissi nel divenire dell???architettura. Gli schizzi contengono, infine, l'impronta di un autore, la sua cifra stilistica, e spesso lo identificano in modo univoco. Talvolta si tratta di disegni dalla forte carica espressiva, caratterizzati dall???essenzialità del tratto, che consente di leggere nella rapidità dell???esecuzione e nell???immediatezza dello schizzo l???essenzialità della forma. In altri casi, lo schizzo è vero e proprio strumento di studio, di cesello e definizione della soluzione tecnica o compositiva più appropriata. Altre volte, infine, lo schizzo riesce a descrivere le qualità spaziali di un'architettura o di un interno, raccontando l???atmosfera di un luogo, e si caratterizza per la sua fattura e qualità estetica: da schizzo, segno che è pura invenzione, si fa disegno, che è narrazione. Ultimamente e sempre più spesso, tuttavia, lo schizzo finisce per scadere nel culto feticistico di un???immagine, in cui si condensa il mito dell'architetto genio creativo, che lascia la sua impronta come un marchio di fabbrica facilmente trasmissibile proprio per la sua immediatezza.
Impronte del percorso progettuale: gli schizzi di architettura tra segno e disegno
MUSCOGIURI, MARCO
2014-01-01
Abstract
Impronta è ciò che ci lasciamo dietro lungo un percorso. Ma impronta è anche ciò che caratterizza qualcosa nel profondo, che lo rende riconoscibile e unico (impronta genetica). Lungo il percorso del processo progettuale, il progettista lascia dietro di sé innumerevoli impronte, ma le più importanti sono probabilmente gli schizzi: lo schizzo contiene il codice genetico, l'impronta di un progetto, quel nucleo ideativo che si mantiene inalterato durante le successive diverse fasi di elaborazione, ma che resta depositario di infinite potenzialità e possibilità. Gli schizzi, inoltre, proprio per la loro essenzialità, dialogano con facilità con le figure consolidate del patrimonio comune dell'architettura, che costituiscono altre impronte che permangono e si propagano da un progetto all'atro: le forme che ereditiamo dalla memoria, dalla storia personale o dalla storia dell'architettura, gli archetipi formali e le matrici tipologiche che hanno caratterizzato gran parte dell'architettura degli ultimi secoli e che costituiscono una sorta di "atlante della memoria" a cui gli architetti attingono nella fase euristica della progettazione. Queste impronte altro non sono che quelle invarianti morfologiche che hanno a che fare con il disporsi dell???architettura nel contesto fisico, che alludono a una struttura, a un???idea organizzativa della forma in grado di delineare un ordine riconoscibile, e che, manifestandosi in esempi diversi e anche del tutto indipendentemente dalla funzione preposta, agiscono come punti fissi nel divenire dell???architettura. Gli schizzi contengono, infine, l'impronta di un autore, la sua cifra stilistica, e spesso lo identificano in modo univoco. Talvolta si tratta di disegni dalla forte carica espressiva, caratterizzati dall???essenzialità del tratto, che consente di leggere nella rapidità dell???esecuzione e nell???immediatezza dello schizzo l???essenzialità della forma. In altri casi, lo schizzo è vero e proprio strumento di studio, di cesello e definizione della soluzione tecnica o compositiva più appropriata. Altre volte, infine, lo schizzo riesce a descrivere le qualità spaziali di un'architettura o di un interno, raccontando l???atmosfera di un luogo, e si caratterizza per la sua fattura e qualità estetica: da schizzo, segno che è pura invenzione, si fa disegno, che è narrazione. Ultimamente e sempre più spesso, tuttavia, lo schizzo finisce per scadere nel culto feticistico di un???immagine, in cui si condensa il mito dell'architetto genio creativo, che lascia la sua impronta come un marchio di fabbrica facilmente trasmissibile proprio per la sua immediatezza.File | Dimensione | Formato | |
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