E' noto che diversi atti amministrativi concernenti gli edifici residenziali o del terziario, nuovi o preesistenti, devono essere corredati dal certificato energetico dell'edificio, a seguito degli obblighi di legge introdotti nell'ultimo quinquennio a livello nazionale e, a maggior ragione, in forza di recenti delibere emanate da diverse regioni. In accordo con il "Censimento Generale delle Popolazione e delle Abitazioni" pubblicato da ISTAT nel 2001, a quella data il patrimonio edilizio nazionale a destinazione d'uso residenziale risultava essere costituito per una quota superiore al 60% da edifici con murature portanti. La quota totale degli edifici con pareti in muratura (portante o non) è quindi sicuramente ancora oggi di gran lunga preponderante nell'insieme degli edifici civili. Per gli edifici meno recenti ben difficilmente si dispone delle informazioni di progetto relative alla composizione delle murature che concorrono ad una corretta definizione della dispersione termica dell'edificio. Sono altresì noti gli inconvenienti ed i limiti di applicazione del metodo normato del termoflussimetro per la misura in sito della trasmittanza termica delle pareti opache. Recenti attività di ricerca propongono in alternativa l'utilizzo quantitativo della termografia IR ([2], [3]), che presenta il vantaggio di una stima più globale sulla parete in esame e può fornire elementi diagnostici sullo stato di conservazione o di messa in opera dei materiali, ma che non è esente da considerevoli incertezze e da onerosità di applicazione; ad oggi comunque non risulta normato alcun approccio termografico. Questi metodi sono stati discussi in [4]. RSE, con la collaborazione di Solgeo s.r.l. e del Dipartimento di Elettronica e Informazione del Politecnico di Milano, ha esplorato la possibilità di identificare la struttura interna delle murature di edifici civili mediante la tecnica georadar, che conosce numerose applicazioni nel settore della ingegneria civile. Nota la struttura di una muratura, se ne può calcolare la conduttanza termica mediante dati tabulati in apposite norme o abachi tecnici. Obiettivo primario della ricerca è stato quello di sperimentare l'impiego della tecnica georadar ai fini della ricostruzione di un’immagine tridimensionale della struttura interna delle pareti in esame, a partire da misure condotte su una fitta griglia bidimensionale. Le misure sono state condotte dapprima in laboratorio su quattro simulacri di parete, con struttura rappresentativa di tipologie molto diffuse, e successivamente estese ad alcune pareti opache in opera su edifici reali. Di seguito, dopo un richiamo dei principi di funzionamento della tecnica georadar, si sintetizzano le condizioni di prova ed i risultati ottenuti e si discutono brevemente le criticità incontrate ed i possibili sviluppi della metodologia di indagine. Maggiori dettagli sono forniti in due rapporti liberamente consultabili, disponibili in rete sul sito di RSE (www.rse-web.it).

Caratterizzazione dei parametri murari di edifici civili con tecniche georadar

BERNASCONI, GIANCARLO;
2013-01-01

Abstract

E' noto che diversi atti amministrativi concernenti gli edifici residenziali o del terziario, nuovi o preesistenti, devono essere corredati dal certificato energetico dell'edificio, a seguito degli obblighi di legge introdotti nell'ultimo quinquennio a livello nazionale e, a maggior ragione, in forza di recenti delibere emanate da diverse regioni. In accordo con il "Censimento Generale delle Popolazione e delle Abitazioni" pubblicato da ISTAT nel 2001, a quella data il patrimonio edilizio nazionale a destinazione d'uso residenziale risultava essere costituito per una quota superiore al 60% da edifici con murature portanti. La quota totale degli edifici con pareti in muratura (portante o non) è quindi sicuramente ancora oggi di gran lunga preponderante nell'insieme degli edifici civili. Per gli edifici meno recenti ben difficilmente si dispone delle informazioni di progetto relative alla composizione delle murature che concorrono ad una corretta definizione della dispersione termica dell'edificio. Sono altresì noti gli inconvenienti ed i limiti di applicazione del metodo normato del termoflussimetro per la misura in sito della trasmittanza termica delle pareti opache. Recenti attività di ricerca propongono in alternativa l'utilizzo quantitativo della termografia IR ([2], [3]), che presenta il vantaggio di una stima più globale sulla parete in esame e può fornire elementi diagnostici sullo stato di conservazione o di messa in opera dei materiali, ma che non è esente da considerevoli incertezze e da onerosità di applicazione; ad oggi comunque non risulta normato alcun approccio termografico. Questi metodi sono stati discussi in [4]. RSE, con la collaborazione di Solgeo s.r.l. e del Dipartimento di Elettronica e Informazione del Politecnico di Milano, ha esplorato la possibilità di identificare la struttura interna delle murature di edifici civili mediante la tecnica georadar, che conosce numerose applicazioni nel settore della ingegneria civile. Nota la struttura di una muratura, se ne può calcolare la conduttanza termica mediante dati tabulati in apposite norme o abachi tecnici. Obiettivo primario della ricerca è stato quello di sperimentare l'impiego della tecnica georadar ai fini della ricostruzione di un’immagine tridimensionale della struttura interna delle pareti in esame, a partire da misure condotte su una fitta griglia bidimensionale. Le misure sono state condotte dapprima in laboratorio su quattro simulacri di parete, con struttura rappresentativa di tipologie molto diffuse, e successivamente estese ad alcune pareti opache in opera su edifici reali. Di seguito, dopo un richiamo dei principi di funzionamento della tecnica georadar, si sintetizzano le condizioni di prova ed i risultati ottenuti e si discutono brevemente le criticità incontrate ed i possibili sviluppi della metodologia di indagine. Maggiori dettagli sono forniti in due rapporti liberamente consultabili, disponibili in rete sul sito di RSE (www.rse-web.it).
2013
georadar; certificazione energetica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/824812
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