Molti Comuni hanno da tempo utilizzato ampiamente tutte le possibilità consentite dall’introduzione legislativa di strumenti di pianificazione negoziata (PII e Accordi di Programma) con la fissazione arbitraria dell’indice di capacità edificatoria e della quantità di spazi pubblici per abitante da realizzare negli interventi di trasformazione urbanistica. Occorre valutare attentamente l’opportunità e la ragionevolezza di queste scelte esaminandone le possibili conseguenze e rendendone esplicite e criticabili le illogicità. I PII e gli AdP con indice edificatorio territoriale tra 0,65÷0,68 mq/mq realizzano, di fatto, una condizione perequativa tra aree a servizi propri e aree a servizi generali, anche se non nelle aree a servizi generali indicate come tali nel PRG, ma in quelle che “di fatto” si realizzano negli strumenti attuativi proposti dai privati. La densità territoriale di 1 mq/mq e più, concordata in alcuni PII e AdP milanesi e talvolta riproposta come indice generale, non consente di perseguire nemmeno quella politica perequativa nei confronti delle aree vincolate a servizi generali. Se, invece, le densità attribuite a nuove aree fossero paragonabili a quelle consentite ad ex-Fiera di Milano (1,15 mq/mq), si edificherebbero circa altri quattro milioni e mezzo di metri cubi, con una enorme sproporzione tra peso insediativo e dotazioni di aree pubbliche realizzate. Ciò sarebbe, ovviamente, disastroso per la qualità ambientale ed i caratteri insediativi e paesaggistici dell’ambito urbano milanese.

Nuove regole negoziali non arbitrarie nelle grandi Aree di Trasformazione Urbana

BRENNA, SERGIO LUIGI
2013-01-01

Abstract

Molti Comuni hanno da tempo utilizzato ampiamente tutte le possibilità consentite dall’introduzione legislativa di strumenti di pianificazione negoziata (PII e Accordi di Programma) con la fissazione arbitraria dell’indice di capacità edificatoria e della quantità di spazi pubblici per abitante da realizzare negli interventi di trasformazione urbanistica. Occorre valutare attentamente l’opportunità e la ragionevolezza di queste scelte esaminandone le possibili conseguenze e rendendone esplicite e criticabili le illogicità. I PII e gli AdP con indice edificatorio territoriale tra 0,65÷0,68 mq/mq realizzano, di fatto, una condizione perequativa tra aree a servizi propri e aree a servizi generali, anche se non nelle aree a servizi generali indicate come tali nel PRG, ma in quelle che “di fatto” si realizzano negli strumenti attuativi proposti dai privati. La densità territoriale di 1 mq/mq e più, concordata in alcuni PII e AdP milanesi e talvolta riproposta come indice generale, non consente di perseguire nemmeno quella politica perequativa nei confronti delle aree vincolate a servizi generali. Se, invece, le densità attribuite a nuove aree fossero paragonabili a quelle consentite ad ex-Fiera di Milano (1,15 mq/mq), si edificherebbero circa altri quattro milioni e mezzo di metri cubi, con una enorme sproporzione tra peso insediativo e dotazioni di aree pubbliche realizzate. Ciò sarebbe, ovviamente, disastroso per la qualità ambientale ed i caratteri insediativi e paesaggistici dell’ambito urbano milanese.
2013
Atti della XVI Conferenza SIU
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