I saggi degli autori invitati a riflettere sul proprio lavoro e su alcuni caratteri salienti della disciplina presentano una sezione decisamente significativa per comprendere i legami e le affinità, visibili e invisibili, con i protagonisti del passato e le direzioni dell’impegno futuro. La significatività dell’operazione è innanzitutto garantita dal prestigio degli autori che hanno deciso di contribuire a questo approfondimento che è stato orientato, sin dalla sua fase di progettazione e di prima interlocuzione con i responsabili dei saggi, al riconoscimento dei collegamenti e delle affinità tra settori di ricerca distanti per epoca di produzione (i primi contributi di McHarg e Lewis risalgono ai primi anni ‘60, mentre quelli di Steiner, e degli altri, sono maturati più recentemente), per carattere della disciplina (l’ecologia del paesaggio di Forman e Hersperger e il New Urbanism di Duany e Plater-Zyberk si muovono su registri differenti) e per finalità e potenzialità operative (più analitiche per l’ecologia del paesaggio, più attuative per New Urbanism, una sintesi delle due nella pianificazione ecologico-ambientale di McHarg, Lewis e Steiner). I cinque saggi teorici si offrono alla lettura senza la necessità di una mediazione. Sono tutti piuttosto chiari e una breve manciata di note aggiunte a piè pagina è stata sufficiente per descrivere i pochi passaggi in cui la comprensione di un lettore italiano è sfidata dalla conoscenza della cultura disciplinare statunitense. D’altronde, anche per avviare una riflessione sul significato di questi contributi, vorrei proporre una chiave di lettura a partire dalla messa in evidenza delle domande che ho trasmesso agli autori in fase di organizzazione del testo, dalle risposte che a queste sono state date e dalla rete di relazioni che emergono dal prodotto finito.
Orientamenti di pianificazione ambientale negli Stati Uniti
PALAZZO, DANILO
1997-01-01
Abstract
I saggi degli autori invitati a riflettere sul proprio lavoro e su alcuni caratteri salienti della disciplina presentano una sezione decisamente significativa per comprendere i legami e le affinità, visibili e invisibili, con i protagonisti del passato e le direzioni dell’impegno futuro. La significatività dell’operazione è innanzitutto garantita dal prestigio degli autori che hanno deciso di contribuire a questo approfondimento che è stato orientato, sin dalla sua fase di progettazione e di prima interlocuzione con i responsabili dei saggi, al riconoscimento dei collegamenti e delle affinità tra settori di ricerca distanti per epoca di produzione (i primi contributi di McHarg e Lewis risalgono ai primi anni ‘60, mentre quelli di Steiner, e degli altri, sono maturati più recentemente), per carattere della disciplina (l’ecologia del paesaggio di Forman e Hersperger e il New Urbanism di Duany e Plater-Zyberk si muovono su registri differenti) e per finalità e potenzialità operative (più analitiche per l’ecologia del paesaggio, più attuative per New Urbanism, una sintesi delle due nella pianificazione ecologico-ambientale di McHarg, Lewis e Steiner). I cinque saggi teorici si offrono alla lettura senza la necessità di una mediazione. Sono tutti piuttosto chiari e una breve manciata di note aggiunte a piè pagina è stata sufficiente per descrivere i pochi passaggi in cui la comprensione di un lettore italiano è sfidata dalla conoscenza della cultura disciplinare statunitense. D’altronde, anche per avviare una riflessione sul significato di questi contributi, vorrei proporre una chiave di lettura a partire dalla messa in evidenza delle domande che ho trasmesso agli autori in fase di organizzazione del testo, dalle risposte che a queste sono state date e dalla rete di relazioni che emergono dal prodotto finito.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.