In Lombardia ogni anno transitano 379 milioni di tonnellate di merci su strada e il 24% di questo traffico ha origine, o proviene, da altri Paesi della Comunità Europea. I 19 milioni di tonnellate movimentati negli interporti rappresentano soltanto il 5% del totale ma le potenzialità intermodali arriverebbero comunque soltanto a coprire il 6%. Il complesso delle merci movimentate, via strada e via ferro, è pari a 455 milioni di tonnellate di cui 76 Milioni/tonn. su ferro (16% del totale) e soltanto lo 0,12% (557 mila tonnellate) viene movimentato nei poli aeroportuali lombardi (Malpensa, Linate e Orio al Serio). La politica elvetica per la contrazione della movimentazione merci su strada pone dei vincoli precisi e le scadenze temporali sono ormai prossime (2016 e 2019). Il rischio, per la “macroregione del nord” è quello di non essere pronta alla reale diversione modale che la Confederazione chiede e l’Europa incentiva. Ecco perché occorre fare squadra e puntare verso soluzioni di sicuro successo. I fondi per questa diversione modale sono quelli strutturali europei. Occorre lungimiranza e coesione sia tra tutti gli operatori sia tra le pubbliche amministrazioni (regioni italiane e Stati limitrofi): le scadenze temporali sono imminenti e le soluzioni – se condivise – possono essere di sicuro successo.
Ora Milano punta sulla logistica agroalimentare
VILLANI, PAOLA MARIA CHIARA
2013-01-01
Abstract
In Lombardia ogni anno transitano 379 milioni di tonnellate di merci su strada e il 24% di questo traffico ha origine, o proviene, da altri Paesi della Comunità Europea. I 19 milioni di tonnellate movimentati negli interporti rappresentano soltanto il 5% del totale ma le potenzialità intermodali arriverebbero comunque soltanto a coprire il 6%. Il complesso delle merci movimentate, via strada e via ferro, è pari a 455 milioni di tonnellate di cui 76 Milioni/tonn. su ferro (16% del totale) e soltanto lo 0,12% (557 mila tonnellate) viene movimentato nei poli aeroportuali lombardi (Malpensa, Linate e Orio al Serio). La politica elvetica per la contrazione della movimentazione merci su strada pone dei vincoli precisi e le scadenze temporali sono ormai prossime (2016 e 2019). Il rischio, per la “macroregione del nord” è quello di non essere pronta alla reale diversione modale che la Confederazione chiede e l’Europa incentiva. Ecco perché occorre fare squadra e puntare verso soluzioni di sicuro successo. I fondi per questa diversione modale sono quelli strutturali europei. Occorre lungimiranza e coesione sia tra tutti gli operatori sia tra le pubbliche amministrazioni (regioni italiane e Stati limitrofi): le scadenze temporali sono imminenti e le soluzioni – se condivise – possono essere di sicuro successo.File | Dimensione | Formato | |
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