I manufatti in stucco, realizzati secondo ricette e modalità di posa “segreti” all’interno delle famiglie o dei raggruppamenti di stuccatori, sono state eseguite da maestranze che, durante la pausa invernale, tornavano al paese natale e abbellivano edifici religiosi o civili con le loro opere famose in tutta Europa. Anche queste opere − realizzate dagli stuccatori più bravi con le materie prime migliori utilizzate con la massima sapienza − hanno risentito del passare del tempo. Infiltrazioni d’acqua dalla copertura, presenza di umidità nelle mu-rature per risalita capillare, efflorescenze saline, dilatazioni termiche, ossidazione degli elementi metallici presenti all’interno dei manufatti in stucco e tensioni differenziali tra diversi strati, sono stati la causa di problematiche di degrado più o meno gravi, che in molti casi devono essere risolte urgentemente per poter tramandare alle generazioni future queste opere. Definire un progetto di conservazione e restauro degli apparati decorativi in stucco è un processo complesso fatto di scelte e considerazioni che si basano su un percor-so conoscitivo articolato e pluridisciplinare in grado di mettere in relazioni dati bibliogra-fici e archivistici (datazioni, attribuzioni, letture formali stilistiche, …) con la “materia” di cui queste opere sono costituite, unitamente alle vicende che le anno interessate, in termini di restauro e di eventi accidentali. Per questa ragione nel dicembre 2011 il Consiglio parrocchiale di Castel San Pietro ha incaricato il Dipartimento di Architettura e Pianifica-zione del Politecnico di Milano di effettuare uno studio preliminare al progetto di conser-vazione e restauro in grado di approfondire le problematiche che, solo parzialmente, erano state messe in evidenza negli studi precedenti. I primi risultati di questo lavoro sono stati presentati all’Assemblea parrocchiale mercoledì 2 maggio accompagnati dall’esposizioni di pannelli esemplificativi e da una comunicazione orale corredata da numerose immagini.
L'arte dello stucco nella chiesa di Sant'Eusebio a Castel San Pietro. caratteristiche, problematiche di degrado e prospettiva
ALBANI, FRANCESCA LUCIA MARIA
2012-01-01
Abstract
I manufatti in stucco, realizzati secondo ricette e modalità di posa “segreti” all’interno delle famiglie o dei raggruppamenti di stuccatori, sono state eseguite da maestranze che, durante la pausa invernale, tornavano al paese natale e abbellivano edifici religiosi o civili con le loro opere famose in tutta Europa. Anche queste opere − realizzate dagli stuccatori più bravi con le materie prime migliori utilizzate con la massima sapienza − hanno risentito del passare del tempo. Infiltrazioni d’acqua dalla copertura, presenza di umidità nelle mu-rature per risalita capillare, efflorescenze saline, dilatazioni termiche, ossidazione degli elementi metallici presenti all’interno dei manufatti in stucco e tensioni differenziali tra diversi strati, sono stati la causa di problematiche di degrado più o meno gravi, che in molti casi devono essere risolte urgentemente per poter tramandare alle generazioni future queste opere. Definire un progetto di conservazione e restauro degli apparati decorativi in stucco è un processo complesso fatto di scelte e considerazioni che si basano su un percor-so conoscitivo articolato e pluridisciplinare in grado di mettere in relazioni dati bibliogra-fici e archivistici (datazioni, attribuzioni, letture formali stilistiche, …) con la “materia” di cui queste opere sono costituite, unitamente alle vicende che le anno interessate, in termini di restauro e di eventi accidentali. Per questa ragione nel dicembre 2011 il Consiglio parrocchiale di Castel San Pietro ha incaricato il Dipartimento di Architettura e Pianifica-zione del Politecnico di Milano di effettuare uno studio preliminare al progetto di conser-vazione e restauro in grado di approfondire le problematiche che, solo parzialmente, erano state messe in evidenza negli studi precedenti. I primi risultati di questo lavoro sono stati presentati all’Assemblea parrocchiale mercoledì 2 maggio accompagnati dall’esposizioni di pannelli esemplificativi e da una comunicazione orale corredata da numerose immagini.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.