Questo articolo espone i contenuti di un intervento al Convegno internazionale Mind the Gap. Landscapes for a New Era, organizzato dall’European Federation of Landscape Architecture (EFLA) a Tallinn nel novembre 2011. Il contributo si inseriva nella sezione “Reading in between the gaps: philosophy and landscape”. Il paper si propone di discutere le molteplici intersezioni fra l’apporto speculativo dell’estetica del paesaggio ed il dibattito instaurato negli Stati Uniti ed in Europa a partire dalla diffusione dell’approccio progettuale Landscape Urbanism. Tale obiettivo è perseguito attraverso la ricerca di un’interazione dialogica fra la metafora di “costellazione visibile” e “concreta”, cui la filosofa tedesca Ute Guzzoni faceva ricorso per definire il paesaggio nel saggio Landschaften del 1990, e una serie di strategie e pratiche del progetto di paesaggio sviluppate negli ultimi decenni nell’ambito dell’approccio Landscape Urbanism. Fra teoria estetica e pratica progettuale del e nel paesaggio, l’ipotesi formulata nel paper verte sulla possibilità di attribuire al paesaggio una “dimensione infrastrutturale”. Partendo dal significato etimologico di “infrastruttura”, tale ipotesi induce a una considerazione critica del paesaggio in termini di “struttura connettiva e di supporto” fra componenti eterogenee (ecologiche, socio-economiche e culturali), strettamente interrelate. Una costellazione di elementi ma anche di rapporti si disegna allora nel paesaggio, che a sua volta agisce quale “catalizzatore infrastrutturale”, secondo la definizione del paesaggista James Corner, fra gli iniziatori del Landscape Urbanism. Nella seconda parte, l’articolo discute l’approccio epistemologico proposto nella prima parte alla luce dell’apporto della strategia progettuale “landscape as infrastructure”, strategia che affonda le sue origini nel lavoro sui sistemi di parchi in ambito urbano di F. Law Olmsted. Recentemente definita come risposta sostenibile alle istanze di trasformazione mobilitate dalla progettazione paesaggistica, questa strategia propone la costruzione di un nuovo punto di vista sull’operare nel paesaggio. Le evoluzioni ambientali, economiche e sociali di un luogo sono qui intese come interdipendenti e indotte in maniera sinergica dal progetto di paesaggio, quando quest’ultimo è inteso a partire dalla sua dimensione infrastrutturale.

Landscape (as) infrastructure: filling the gap between aesthetic-philosophical approaches and urban design strategies

PERROTTI, DANIELA
2013-01-01

Abstract

Questo articolo espone i contenuti di un intervento al Convegno internazionale Mind the Gap. Landscapes for a New Era, organizzato dall’European Federation of Landscape Architecture (EFLA) a Tallinn nel novembre 2011. Il contributo si inseriva nella sezione “Reading in between the gaps: philosophy and landscape”. Il paper si propone di discutere le molteplici intersezioni fra l’apporto speculativo dell’estetica del paesaggio ed il dibattito instaurato negli Stati Uniti ed in Europa a partire dalla diffusione dell’approccio progettuale Landscape Urbanism. Tale obiettivo è perseguito attraverso la ricerca di un’interazione dialogica fra la metafora di “costellazione visibile” e “concreta”, cui la filosofa tedesca Ute Guzzoni faceva ricorso per definire il paesaggio nel saggio Landschaften del 1990, e una serie di strategie e pratiche del progetto di paesaggio sviluppate negli ultimi decenni nell’ambito dell’approccio Landscape Urbanism. Fra teoria estetica e pratica progettuale del e nel paesaggio, l’ipotesi formulata nel paper verte sulla possibilità di attribuire al paesaggio una “dimensione infrastrutturale”. Partendo dal significato etimologico di “infrastruttura”, tale ipotesi induce a una considerazione critica del paesaggio in termini di “struttura connettiva e di supporto” fra componenti eterogenee (ecologiche, socio-economiche e culturali), strettamente interrelate. Una costellazione di elementi ma anche di rapporti si disegna allora nel paesaggio, che a sua volta agisce quale “catalizzatore infrastrutturale”, secondo la definizione del paesaggista James Corner, fra gli iniziatori del Landscape Urbanism. Nella seconda parte, l’articolo discute l’approccio epistemologico proposto nella prima parte alla luce dell’apporto della strategia progettuale “landscape as infrastructure”, strategia che affonda le sue origini nel lavoro sui sistemi di parchi in ambito urbano di F. Law Olmsted. Recentemente definita come risposta sostenibile alle istanze di trasformazione mobilitate dalla progettazione paesaggistica, questa strategia propone la costruzione di un nuovo punto di vista sull’operare nel paesaggio. Le evoluzioni ambientali, economiche e sociali di un luogo sono qui intese come interdipendenti e indotte in maniera sinergica dal progetto di paesaggio, quando quest’ultimo è inteso a partire dalla sua dimensione infrastrutturale.
2013
Mind the Gap. Landscapes For a New Era (Special Issue)
paesaggio infrastruttura; estetica; landscape urbanism
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/693771
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact