Accanto ai grandi temi del costruito convive un universo misconosciuto, reso invisibile dalla frequentazione quotidiana, che intesse e caratterizza profondamente la fisionomia della città. I "risanamenti" indispensabili allo sviluppo della metropoli mettono a repentaglio la sopravvivenza di molte attività artigianali, e di conseguenza le tipologie abitative promiscue, generate dalla secolare esperienza di pacifica convivenza di funzioni diverse. Ma nelle aree periferiche si possono ancora trovare frammenti di questo tessuto. La ricerca muove dall'analisi delle trasformazioni che hanno interessato la maggior parte dell'edilizia residenziale operaia di fine secolo. La totale mancanza di manutenzione, a parte gli interventi "spontanei" degli abitanti, giustifica le radicali sostituzioni di materiali, finiture, e strutture. I "frammenti" appaiono sempre più senza un ordine comprensibile, diventano solo ostacoli da rimpiazzare con una generica e remunerativa architettura residenziale. E' per affermare l'esatto contrario che la ricerca sui centri storici "minori", qui presentata, mostra studi pilota sulla conservazione di quell'edificato che pur trascurato e vilipeso rimane a testimoniare modi di vivere e di costruire forse non tanto lontani come saremmo indotti a credere.
Frammenti di storia quotidiana
ROSINA, ELISABETTA
1990-01-01
Abstract
Accanto ai grandi temi del costruito convive un universo misconosciuto, reso invisibile dalla frequentazione quotidiana, che intesse e caratterizza profondamente la fisionomia della città. I "risanamenti" indispensabili allo sviluppo della metropoli mettono a repentaglio la sopravvivenza di molte attività artigianali, e di conseguenza le tipologie abitative promiscue, generate dalla secolare esperienza di pacifica convivenza di funzioni diverse. Ma nelle aree periferiche si possono ancora trovare frammenti di questo tessuto. La ricerca muove dall'analisi delle trasformazioni che hanno interessato la maggior parte dell'edilizia residenziale operaia di fine secolo. La totale mancanza di manutenzione, a parte gli interventi "spontanei" degli abitanti, giustifica le radicali sostituzioni di materiali, finiture, e strutture. I "frammenti" appaiono sempre più senza un ordine comprensibile, diventano solo ostacoli da rimpiazzare con una generica e remunerativa architettura residenziale. E' per affermare l'esatto contrario che la ricerca sui centri storici "minori", qui presentata, mostra studi pilota sulla conservazione di quell'edificato che pur trascurato e vilipeso rimane a testimoniare modi di vivere e di costruire forse non tanto lontani come saremmo indotti a credere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.