L'articolo esamina le procedure di messa a punto degli elaborati grafici che inquadrano e trasformano, all'interno di una soluzione d'insieme, l'oggetto della progettazione in un sistema grafico articolato attraverso la configurazione e la suddivisione in sottosistemi (o sotto-problemi), in modo tale che questi possano essere affrontati e analizzati singolarmente. In questi termini, tale impostazione ha lo scopo di definire la configurazione globale dell'opera architettonica e delle sue parti e, in modo integrato, di individuare le soluzioni tecniche, di porre obiettivi, vincoli e criteri di realizzazione per i diversi sottosistemi. Poi, l'impostazione in esame si pone l'obiettivo di articolare, in modo sistemico, l'opera architettonica attraverso l'individuazione di parti da approfondire in termini progettuali, produttivi e costruttivi. Questo tipo di elaborazione progettuale è finalizzata a definirsi anche quale strumento per la gestione e il controllo delle attività, delle risorse e dei tempi inerenti alla fase esecutiva. E, in modo integrato, essa consente di esplorare soluzioni progettuali e costruttive alternative e di individuare i nodi e le interfacce, sia tecniche che organizzative, rispetto alle quali effettuare le verifiche di fattibilità e di esecuzione. In questo modo, si considera la realizzabilità materiale della costruzione delle parti edilizie, data dalle relazioni spaziali tra le parti stesse all'atto della verifica grafica, mediante la redazione dei "master layout". Questi disegni forniscono un ausilio immediato per il compito di visualizzare l'opera architettonica come sintesi di parti studiate singolarmente e coordinate. Questi disegni possono essere redatti nella forma di una matrice di interazione che struttura, formalizza e organizza la soluzione d'insieme e delle parti principali individuate, ovvero i sottosistemi. Si tratta di una matrice che integra e consente di evidenziare obiettivi e vincoli specifici per ogni sottosistema dell'opera architettonica. Inoltre, lo studio comporta la messa a punto dei modelli di simulazione che si configurano quali strumenti operativi di controllo del progetto e della costruzione, nella forma di un modello strutturato, rivolto a rilevare gli elementi morfologici e tecnici dell'opera architettonica in modo da poter essere tradotti in disposizioni costruttive. In termini operativi, si redige un modello esecutivo, inteso come sistema attuativo che permette di effettuare il trasferimento delle scelte progettuali dal piano ideale a quello operativo, attraverso la traduzione di ogni singola parte dell'opera architettonica nel suo possibile esecutivo. Il modello esecutivo, in modo specifico, è finalizzato a garantire il controllo del progetto, configurandosi quale strumento di verifica delle scelte progettuali e di anticipazione delle possibilità realizzative ed esecutive. Questi strumenti definiscono la rappresentazione modellizzata del progetto, intesa quale modalità di approccio procedurale, tecnico e grafico finalizzato a condurre il progetto alla sua realizzazione, a gestire e a controllare sia il percorso progettuale che la successiva fase esecutiva. Tale modello esecutivo del progetto può infatti orientare e guidare la rappresentazione grafica secondo un procedimento che consente prima l'individuazione e poi il coordinamento degli elementi che rientrano nel progetto, determinandone le particolarità costruttive, i componenti e i materiali e i modi di esecuzione, fino alla stesura del progetto esecutivo. La definizione del modello esecutivo del progetto si concreta attraverso la scomposizione analitica e la suddivisione dell'opera architettonica in sottosistemi tecnologici, che determina l'articolazione delle operazioni di cantiere in fasi di posa in opera e di assemblaggio, tra loro concatenate e interdipendenti, definite sequenze costruttive.

La modellazione e la strutturazione esecutiva del progetto

NASTRI, MASSIMILIANO
1999-01-01

Abstract

L'articolo esamina le procedure di messa a punto degli elaborati grafici che inquadrano e trasformano, all'interno di una soluzione d'insieme, l'oggetto della progettazione in un sistema grafico articolato attraverso la configurazione e la suddivisione in sottosistemi (o sotto-problemi), in modo tale che questi possano essere affrontati e analizzati singolarmente. In questi termini, tale impostazione ha lo scopo di definire la configurazione globale dell'opera architettonica e delle sue parti e, in modo integrato, di individuare le soluzioni tecniche, di porre obiettivi, vincoli e criteri di realizzazione per i diversi sottosistemi. Poi, l'impostazione in esame si pone l'obiettivo di articolare, in modo sistemico, l'opera architettonica attraverso l'individuazione di parti da approfondire in termini progettuali, produttivi e costruttivi. Questo tipo di elaborazione progettuale è finalizzata a definirsi anche quale strumento per la gestione e il controllo delle attività, delle risorse e dei tempi inerenti alla fase esecutiva. E, in modo integrato, essa consente di esplorare soluzioni progettuali e costruttive alternative e di individuare i nodi e le interfacce, sia tecniche che organizzative, rispetto alle quali effettuare le verifiche di fattibilità e di esecuzione. In questo modo, si considera la realizzabilità materiale della costruzione delle parti edilizie, data dalle relazioni spaziali tra le parti stesse all'atto della verifica grafica, mediante la redazione dei "master layout". Questi disegni forniscono un ausilio immediato per il compito di visualizzare l'opera architettonica come sintesi di parti studiate singolarmente e coordinate. Questi disegni possono essere redatti nella forma di una matrice di interazione che struttura, formalizza e organizza la soluzione d'insieme e delle parti principali individuate, ovvero i sottosistemi. Si tratta di una matrice che integra e consente di evidenziare obiettivi e vincoli specifici per ogni sottosistema dell'opera architettonica. Inoltre, lo studio comporta la messa a punto dei modelli di simulazione che si configurano quali strumenti operativi di controllo del progetto e della costruzione, nella forma di un modello strutturato, rivolto a rilevare gli elementi morfologici e tecnici dell'opera architettonica in modo da poter essere tradotti in disposizioni costruttive. In termini operativi, si redige un modello esecutivo, inteso come sistema attuativo che permette di effettuare il trasferimento delle scelte progettuali dal piano ideale a quello operativo, attraverso la traduzione di ogni singola parte dell'opera architettonica nel suo possibile esecutivo. Il modello esecutivo, in modo specifico, è finalizzato a garantire il controllo del progetto, configurandosi quale strumento di verifica delle scelte progettuali e di anticipazione delle possibilità realizzative ed esecutive. Questi strumenti definiscono la rappresentazione modellizzata del progetto, intesa quale modalità di approccio procedurale, tecnico e grafico finalizzato a condurre il progetto alla sua realizzazione, a gestire e a controllare sia il percorso progettuale che la successiva fase esecutiva. Tale modello esecutivo del progetto può infatti orientare e guidare la rappresentazione grafica secondo un procedimento che consente prima l'individuazione e poi il coordinamento degli elementi che rientrano nel progetto, determinandone le particolarità costruttive, i componenti e i materiali e i modi di esecuzione, fino alla stesura del progetto esecutivo. La definizione del modello esecutivo del progetto si concreta attraverso la scomposizione analitica e la suddivisione dell'opera architettonica in sottosistemi tecnologici, che determina l'articolazione delle operazioni di cantiere in fasi di posa in opera e di assemblaggio, tra loro concatenate e interdipendenti, definite sequenze costruttive.
1999
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/692924
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