Questo libro non da soluzioni. E’ un sottile filo rosso che cuce secoli di provvedimenti, leggi, editti, decreti che chiaramente dipingono non un monolitico ed univoco pensiero sulla tutela e la salvaguardia, ma un concetto molto più semplice, quello di un paese unito ben prima della sua unità, di un Paesaggio Italia, fatto di luoghi, città e campagne che da sempre esiste e si dipana per tutta la penisola. Un tuttuno indivisibile spesso e continuamente aggredito dalla de-legiferazione, da ripetuti decreti sviluppo, dalla continua delega dello stato a Regioni, Province ed Enti. Un decentramento inaccettabile nell’attuale panorama legislativo, che divide e parcellizza la visione d’insieme, la tutela dei beni culturali, con l'unico scopo di sviluppare una economia locale del mattone ormai esaurita (e non riproponibile), legata al consumo continuo del suolo. Non da risposte né soluzioni, ma forse può essere da stimolo (unito a tante altre voci) per rimettere in discussione punti e questioni ormai da troppo tempo ancorate a concezioni urbanistiche che non possono più funzionare, ad un modo settoriale di affrontare le tematiche di tutela sui beni culturali, riconsiderando, e mettendo anche in pratica effettiva, i primi 4 paragrafi dell'Art. 29 del Codice sui Beni Culturali (D.L. 22 gennaio 2004 n. 42), cercando però di andare oltre il concetto pluri(in)definito di Restauro.

Due secoli di tutela. Dagli stati preunitari alle leggi delega.

CAMPANELLA, CHRISTIAN
2012-01-01

Abstract

Questo libro non da soluzioni. E’ un sottile filo rosso che cuce secoli di provvedimenti, leggi, editti, decreti che chiaramente dipingono non un monolitico ed univoco pensiero sulla tutela e la salvaguardia, ma un concetto molto più semplice, quello di un paese unito ben prima della sua unità, di un Paesaggio Italia, fatto di luoghi, città e campagne che da sempre esiste e si dipana per tutta la penisola. Un tuttuno indivisibile spesso e continuamente aggredito dalla de-legiferazione, da ripetuti decreti sviluppo, dalla continua delega dello stato a Regioni, Province ed Enti. Un decentramento inaccettabile nell’attuale panorama legislativo, che divide e parcellizza la visione d’insieme, la tutela dei beni culturali, con l'unico scopo di sviluppare una economia locale del mattone ormai esaurita (e non riproponibile), legata al consumo continuo del suolo. Non da risposte né soluzioni, ma forse può essere da stimolo (unito a tante altre voci) per rimettere in discussione punti e questioni ormai da troppo tempo ancorate a concezioni urbanistiche che non possono più funzionare, ad un modo settoriale di affrontare le tematiche di tutela sui beni culturali, riconsiderando, e mettendo anche in pratica effettiva, i primi 4 paragrafi dell'Art. 29 del Codice sui Beni Culturali (D.L. 22 gennaio 2004 n. 42), cercando però di andare oltre il concetto pluri(in)definito di Restauro.
2012
Alinea editrice
9788860557698
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