I punti singolari dell’involucro edilizio, ovvero le posizioni in cui la stima dei flussi termici in regime stazionario non può essere effettuata sulla base della trasmittanza piana in sezione corrente, sono da tempo analizzabili correttamente ed efficacemente utilizzando applicativi più o meno complessi che, sulla base delle equazioni fondamentali della trasmissione del calore, forniscono i fattori correttivi da utilizzare nel calcolo del coefficiente di disperdimento per trasmissione di un edificio complesso, oltre ad una serie di informazioni circa il rischio di condensazione superficiale. Nonostante esistano, anche in forma gratuita, software validati e di utilizzo relativamente semplice, fino ad oggi: – Il professionista medio, in fase di messa a punto dei dettagli costruttivi, non ha mai considerato un problema preoccupante garantire la continuità delle prestazioni di isolamento – Il costruttore, si è ben guardato dal mettere in discussione le proprie abitudini costruttive, convincendo anche i progettisti più attenti circa la non fattibilità tecnica ed economica di soluzioni innovative. – Anche il certificatore energetico, fino a ieri confuso da alcuni dettami normativi non del tutto corretti o facilmente male interpretabili (vedi, per esempio, le prime versioni del regolamento lombardo per la certificazione energetica) ha trascurato la cosa, rifacendosi, nel caso migliore, a dati tabellati. Nell’articolo che segue, cercheremo di dimostrare quantitativamente quanto sia importante una valutazione precisa di quelle che potremmo chiamare le “prestazioni di isolamento” di ciascun dettaglio costruttivo, perché il peso dei ponti termici non controllati nella determinazione dei disperdimenti e del fabbisogno energetico di energia utile di un edificio cresce all’aumentare dell’isolamento dell’edificio. Vedremo anche quanto sia importante che l’analisi termica dei dettagli venga approfondita caso per caso, presentando per sei tipologie comuni di nodo, la variazione del coefficiente di ponte termico lineico ψ in relazione al valore di trasmittanza termica media dell’involucro
I PONTI TERMICI: ANALISI E PROGETTO
DE ANGELIS, ENRICO;MAININI, ANDREA GIOVANNI
2010-01-01
Abstract
I punti singolari dell’involucro edilizio, ovvero le posizioni in cui la stima dei flussi termici in regime stazionario non può essere effettuata sulla base della trasmittanza piana in sezione corrente, sono da tempo analizzabili correttamente ed efficacemente utilizzando applicativi più o meno complessi che, sulla base delle equazioni fondamentali della trasmissione del calore, forniscono i fattori correttivi da utilizzare nel calcolo del coefficiente di disperdimento per trasmissione di un edificio complesso, oltre ad una serie di informazioni circa il rischio di condensazione superficiale. Nonostante esistano, anche in forma gratuita, software validati e di utilizzo relativamente semplice, fino ad oggi: – Il professionista medio, in fase di messa a punto dei dettagli costruttivi, non ha mai considerato un problema preoccupante garantire la continuità delle prestazioni di isolamento – Il costruttore, si è ben guardato dal mettere in discussione le proprie abitudini costruttive, convincendo anche i progettisti più attenti circa la non fattibilità tecnica ed economica di soluzioni innovative. – Anche il certificatore energetico, fino a ieri confuso da alcuni dettami normativi non del tutto corretti o facilmente male interpretabili (vedi, per esempio, le prime versioni del regolamento lombardo per la certificazione energetica) ha trascurato la cosa, rifacendosi, nel caso migliore, a dati tabellati. Nell’articolo che segue, cercheremo di dimostrare quantitativamente quanto sia importante una valutazione precisa di quelle che potremmo chiamare le “prestazioni di isolamento” di ciascun dettaglio costruttivo, perché il peso dei ponti termici non controllati nella determinazione dei disperdimenti e del fabbisogno energetico di energia utile di un edificio cresce all’aumentare dell’isolamento dell’edificio. Vedremo anche quanto sia importante che l’analisi termica dei dettagli venga approfondita caso per caso, presentando per sei tipologie comuni di nodo, la variazione del coefficiente di ponte termico lineico ψ in relazione al valore di trasmittanza termica media dell’involucroFile | Dimensione | Formato | |
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