L'articolo esamina gli orientamenti progettuali e i procedimenti costruttivi messi a punto dal Renzo Piano Building Workshop per l'intervento edilizio e urbano di ricostruzione del settore Daimler-Benz a Berlino: in particolare, si esaminano la fase di concezione progettuale (espressa nel master plan), l'impostazione del cantiere, le tecniche e i componenti applicati nella recente realizzazione del complesso Debis (blocco C1), che costituisce la "costruzione pilota" per la fase esecutiva, dove sono state elaborate le sperimentazioni costruttive, le interfacce tecniche e le modalità di assemblaggio in cantiere che saranno poi estese alla cantierabilità di tutti gli edifici dell'intervento edilizio. Il progetto complessivo del Piano Workshop, impostato nella stesura della matrice progettuale espressa dal master plan, si precisa attraverso l'elaborazione di alcune regole di procedura e di modalità tecniche che svolgono il ruolo di riferimento e di schema per le successive fasi di approfondimento, in piena coerenza con le fasi principali della progettazione esecutiva. La messa a punto del master plan si configura quale momento di formulazione e di organizzazione dell'iter progettuale, oltre che di preparazione e di attuazione dell'intervento edilizio: durante questa fase, definita di concezione dell'intervento edilizio, il Piano Workshop non perviene a scelte definitive, ma individua degli obiettivi di larga massima, delle direttive progettuali ed esecutive da privilegiare durante le successive fasi di progettazione preliminare ed esecutiva. La fase di concezione, finalizzata a impostare i successivi criteri di progettualità per l'intervento edilizio, si configura quale luogo di ricerca e di sperimentazione dove agiscono, contemporaneamente, dispositivi creativi e vincoli tecnici. In questo modo, il Piano Workshop, nello studio e nella messa a punto della fase di concezione, rivolta a impostare il progetto di recupero dell'area e dei singoli blocchi edilizi, si propone di rapportarsi alla complessità (funzionale, tecnico-costruttiva, organizzativa) dell'intervento edilizio attraverso la precisazione di ciò che costituisce l'oggetto e l'obiettivo della progettazione, sul quale elaborare le verifiche di ordine tecnico, esecutivo e produttivo. Inoltre, si propone di eseguire la simulazione degli esiti possibili, riscontrati e verificati mediante lo studio progettuale attorno al modello in esame. In accordo a questa fase di concezione, finalizzata più alla simulazione dei possibili esiti architettonici e costruttivi (da intendersi come modelli parziali e dinamici per la verifica e il controllo) che alla semplificazione dei molteplici aspetti interagenti nella formulazione del progetto edilizio (di ordine tecnico, produttivo e organizzativo), l'iter progettuale impostato dal Piano Workshop si delinea attraverso una serie di "scenari per l'azione", modificabili e variabili in seguito alle informazioni che scaturiscono nel corso dello stesso processo di elaborazione, e non secondo un programma pre-determinato. Il riferimento al contesto edilizio di tipo evoluto, caratterizzato dall'utilizzo di tecniche costruttive prefabbricate e da procedimenti operativi e organizzativi industrializzati, ha comportato una impostazione progettuale basata sulla "strutturazione" dell'intervento edilizio, esaminato sia sotto l'aspetto compositivo (come risultato di una aggregazione organica di parti) che sotto l'aspetto operativo (come risultato di un insieme di elementi costruttivi da assemblare): il Piano Workshop ha così articolato un sistema di requisiti, sia specifici che di relazione, che ha dato luogo, all'interno del piano globale di intervento, a un campo di variazioni progettuali (dimensionali e tipologiche) da cui discendono soluzioni comunque rispondenti agli obiettivi generali (prestazionali e funzionali). In direzione di una applicabilità pratica, questo approccio ha condotto anche a operare secondo i procedimenti caratteristici della metaprogettazione e del metadesign (soprattutto in relazione all'impiego di sistemi costruttivi di involucro basati su componenti prefabbricati e industrializzati), per mezzo dei quali è stato possibile mettere a punto una notevole varietà di possibili soluzioni alternative, sia progettuali che esecutive.

La ricostruzione del settore Daimler-Benz a Berlino

NASTRI, MASSIMILIANO
1998-01-01

Abstract

L'articolo esamina gli orientamenti progettuali e i procedimenti costruttivi messi a punto dal Renzo Piano Building Workshop per l'intervento edilizio e urbano di ricostruzione del settore Daimler-Benz a Berlino: in particolare, si esaminano la fase di concezione progettuale (espressa nel master plan), l'impostazione del cantiere, le tecniche e i componenti applicati nella recente realizzazione del complesso Debis (blocco C1), che costituisce la "costruzione pilota" per la fase esecutiva, dove sono state elaborate le sperimentazioni costruttive, le interfacce tecniche e le modalità di assemblaggio in cantiere che saranno poi estese alla cantierabilità di tutti gli edifici dell'intervento edilizio. Il progetto complessivo del Piano Workshop, impostato nella stesura della matrice progettuale espressa dal master plan, si precisa attraverso l'elaborazione di alcune regole di procedura e di modalità tecniche che svolgono il ruolo di riferimento e di schema per le successive fasi di approfondimento, in piena coerenza con le fasi principali della progettazione esecutiva. La messa a punto del master plan si configura quale momento di formulazione e di organizzazione dell'iter progettuale, oltre che di preparazione e di attuazione dell'intervento edilizio: durante questa fase, definita di concezione dell'intervento edilizio, il Piano Workshop non perviene a scelte definitive, ma individua degli obiettivi di larga massima, delle direttive progettuali ed esecutive da privilegiare durante le successive fasi di progettazione preliminare ed esecutiva. La fase di concezione, finalizzata a impostare i successivi criteri di progettualità per l'intervento edilizio, si configura quale luogo di ricerca e di sperimentazione dove agiscono, contemporaneamente, dispositivi creativi e vincoli tecnici. In questo modo, il Piano Workshop, nello studio e nella messa a punto della fase di concezione, rivolta a impostare il progetto di recupero dell'area e dei singoli blocchi edilizi, si propone di rapportarsi alla complessità (funzionale, tecnico-costruttiva, organizzativa) dell'intervento edilizio attraverso la precisazione di ciò che costituisce l'oggetto e l'obiettivo della progettazione, sul quale elaborare le verifiche di ordine tecnico, esecutivo e produttivo. Inoltre, si propone di eseguire la simulazione degli esiti possibili, riscontrati e verificati mediante lo studio progettuale attorno al modello in esame. In accordo a questa fase di concezione, finalizzata più alla simulazione dei possibili esiti architettonici e costruttivi (da intendersi come modelli parziali e dinamici per la verifica e il controllo) che alla semplificazione dei molteplici aspetti interagenti nella formulazione del progetto edilizio (di ordine tecnico, produttivo e organizzativo), l'iter progettuale impostato dal Piano Workshop si delinea attraverso una serie di "scenari per l'azione", modificabili e variabili in seguito alle informazioni che scaturiscono nel corso dello stesso processo di elaborazione, e non secondo un programma pre-determinato. Il riferimento al contesto edilizio di tipo evoluto, caratterizzato dall'utilizzo di tecniche costruttive prefabbricate e da procedimenti operativi e organizzativi industrializzati, ha comportato una impostazione progettuale basata sulla "strutturazione" dell'intervento edilizio, esaminato sia sotto l'aspetto compositivo (come risultato di una aggregazione organica di parti) che sotto l'aspetto operativo (come risultato di un insieme di elementi costruttivi da assemblare): il Piano Workshop ha così articolato un sistema di requisiti, sia specifici che di relazione, che ha dato luogo, all'interno del piano globale di intervento, a un campo di variazioni progettuali (dimensionali e tipologiche) da cui discendono soluzioni comunque rispondenti agli obiettivi generali (prestazionali e funzionali). In direzione di una applicabilità pratica, questo approccio ha condotto anche a operare secondo i procedimenti caratteristici della metaprogettazione e del metadesign (soprattutto in relazione all'impiego di sistemi costruttivi di involucro basati su componenti prefabbricati e industrializzati), per mezzo dei quali è stato possibile mettere a punto una notevole varietà di possibili soluzioni alternative, sia progettuali che esecutive.
1998
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/691463
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