Milano 2012: la ‘città del lavoro’, simbolo della modernità e della produttività nazionali, registra una crisi senza precedenti. Le retoriche sullo sviluppo della città sono chiare: perseguire l’obiettivo di una città più attrattiva per abitanti e investimenti e più forte nell’ambito della competizione territoriale, valorizzando e mettendo in rete le risorse già in campo e potenziando alcuni settori strategici. Tuttavia tali indicazioni risultano del tutto prive di politiche adeguate e di supporto operativo, nella sostanza, e ignorate nelle previsioni, se non con vaghi auspici. Eppure indicazioni strategiche assai simili sono contenute nei rapporti a cura dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (1), negli studi per la revisione del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia (2) e dell’Osservatorio Economico e Territoriale (3). D’altro canto, la ‘perdita di terreno’ di Milano nella competitività territoriale con aree urbane analoghe è costantemente sancita dagli studi svolti su tale tema (4): aziende internazionali lasciano le proprie postazioni ambrosiane per delocalizzare uffici e produzione altrove, senza che a queste si sostituiscano nuove attività. Se si osserva una mappa di Milano oggi, quale geografia del lavoro ci restituisce? E’ opportunamente interpretata nelle sue risorse? Alla luce di un bilancio di oltre un secolo di architettura milanese per il lavoro e attraverso l’osservazione di alcuni recenti casi di importante concentrazione produttiva, il contributo intende mettere in evidenza le difficoltà del soggetto pubblico a governare – o quanto meno ad orientare – i processi di insediamento delle nuove attività e la frequente incongruenza delle scelte localizzative, con gravi ricadute sulla qualità dello spazio urbano e della vita degli abitanti. D’altra parte, alla scala della fisicità dei manufatti e dei luoghi, l’architettura si mostra spesso debole e incapace di interpretare i contesti.

Milano e la sfida postfordista. Logiche localizzative e idee di città

MONTEDORO, LAURA
2012-01-01

Abstract

Milano 2012: la ‘città del lavoro’, simbolo della modernità e della produttività nazionali, registra una crisi senza precedenti. Le retoriche sullo sviluppo della città sono chiare: perseguire l’obiettivo di una città più attrattiva per abitanti e investimenti e più forte nell’ambito della competizione territoriale, valorizzando e mettendo in rete le risorse già in campo e potenziando alcuni settori strategici. Tuttavia tali indicazioni risultano del tutto prive di politiche adeguate e di supporto operativo, nella sostanza, e ignorate nelle previsioni, se non con vaghi auspici. Eppure indicazioni strategiche assai simili sono contenute nei rapporti a cura dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (1), negli studi per la revisione del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia (2) e dell’Osservatorio Economico e Territoriale (3). D’altro canto, la ‘perdita di terreno’ di Milano nella competitività territoriale con aree urbane analoghe è costantemente sancita dagli studi svolti su tale tema (4): aziende internazionali lasciano le proprie postazioni ambrosiane per delocalizzare uffici e produzione altrove, senza che a queste si sostituiscano nuove attività. Se si osserva una mappa di Milano oggi, quale geografia del lavoro ci restituisce? E’ opportunamente interpretata nelle sue risorse? Alla luce di un bilancio di oltre un secolo di architettura milanese per il lavoro e attraverso l’osservazione di alcuni recenti casi di importante concentrazione produttiva, il contributo intende mettere in evidenza le difficoltà del soggetto pubblico a governare – o quanto meno ad orientare – i processi di insediamento delle nuove attività e la frequente incongruenza delle scelte localizzative, con gravi ricadute sulla qualità dello spazio urbano e della vita degli abitanti. D’altra parte, alla scala della fisicità dei manufatti e dei luoghi, l’architettura si mostra spesso debole e incapace di interpretare i contesti.
2012
L'architettura degli spazi del lavoro. Nuovi compiti e nuovi luoghi del progetto
9788874624980
Luoghi del lavoro; Strategie localizzative; Milano
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/687412
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