Un monitoraggio termografico di circa 3 anni sui prospetti di Palazzo Della Ragione, a Milano, ha permesso di confrontare i metodi termografici per la valutazione dei distacchi della finitura. Il caso di studio è stato di particolare interesse, poiché gli intonaci del sopralzo teresiano, oggetto dell’indagine, sono stati oggetto di un antesignano, per la realtà milanese, intervento di conservazione negli anni ’80: i lacerti di rivestimento del XVIII e XIX secolo sono stati lasciati in opera, puliti, consolidati e fatti riaderire, laddove distaccati, con diversi metodi: dalla chiodatura con chiodi inox, a passo diverso in funzione dell’estensione ed entità del distacco, all’iniezione con resine acriliche opportunamente caricate. A dieci anni dal termine del cantiere, la ricerca è stata indirizzata alla verifica dello stato di conservazione delle superfici su cui si è intervenuto, mediante sistemi telemetrici. A tale fine, si è predisposto una serie di riprese in diverse condizioni ambientali e differenti orari della giornata. Il raddrizzamento sia delle immagini termografiche sia delle fotografie (con programmi di fotogrammetria elementare bidimensionale), e la segnalizzazione con marche riflettenti nelle bande spettrali del visibile e dell’infrarosso termico, ha permesso la sovrapposizione, la localizzazione delle aree di degrado, e l’individuazione delle aree di delaminazione. Nella memoria scientifica si riferisce anche delle misure termografiche effettuate mediante approccio dinamico. La discussione dei risultati pone in luce i vantaggi di questo ultimo metodo per la valutazione quantitativa ed il sicuro riconoscimento delle patologie ricercate, rispetto all’approccio passivo e qualitativo.
Survey of facades based on thermal scanning: Palazzo della Ragione, Milan, Italy
ROSINA, ELISABETTA;
1996-01-01
Abstract
Un monitoraggio termografico di circa 3 anni sui prospetti di Palazzo Della Ragione, a Milano, ha permesso di confrontare i metodi termografici per la valutazione dei distacchi della finitura. Il caso di studio è stato di particolare interesse, poiché gli intonaci del sopralzo teresiano, oggetto dell’indagine, sono stati oggetto di un antesignano, per la realtà milanese, intervento di conservazione negli anni ’80: i lacerti di rivestimento del XVIII e XIX secolo sono stati lasciati in opera, puliti, consolidati e fatti riaderire, laddove distaccati, con diversi metodi: dalla chiodatura con chiodi inox, a passo diverso in funzione dell’estensione ed entità del distacco, all’iniezione con resine acriliche opportunamente caricate. A dieci anni dal termine del cantiere, la ricerca è stata indirizzata alla verifica dello stato di conservazione delle superfici su cui si è intervenuto, mediante sistemi telemetrici. A tale fine, si è predisposto una serie di riprese in diverse condizioni ambientali e differenti orari della giornata. Il raddrizzamento sia delle immagini termografiche sia delle fotografie (con programmi di fotogrammetria elementare bidimensionale), e la segnalizzazione con marche riflettenti nelle bande spettrali del visibile e dell’infrarosso termico, ha permesso la sovrapposizione, la localizzazione delle aree di degrado, e l’individuazione delle aree di delaminazione. Nella memoria scientifica si riferisce anche delle misure termografiche effettuate mediante approccio dinamico. La discussione dei risultati pone in luce i vantaggi di questo ultimo metodo per la valutazione quantitativa ed il sicuro riconoscimento delle patologie ricercate, rispetto all’approccio passivo e qualitativo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.