L'articolo esamina le relazioni morfologiche e tettoniche, le connessioni percettive e materiche espresse dalla Collodi Butterfly House a Collodi (Pistoia), progettata da Faroldi Associati. Lo studio rileva le procedure di confronto con la preesistenza di pregio, che pone la sperimentazione progettuale a ricercare canoni, equilibri sintattici, formule di raccordo semantico verso i linguaggi consolidati dalla storia. L'esperimento insediativo tende al confronto dialogante tra patrimonio artistico barocco e un'architettura sia minimalista sia mimetica. La composizione è tesa a coniugare i caratteri monolitici dei corpi e delle murature, con l'intersezione diagonale e opposta del volume di cristallo che, invece, trasporta oltre gli archetipi dell'esecuzione massiva: dall'inserimento introverso qui si libera il velo etereo che racchiude in trasparenza e si adatta in leggerezza materica alla natura ondulata del luogo. Qui gli strumenti, gli accessori e i marchingegni (in veste "mechanical tech") sono chiamati all'ordine di un'espressione equilibrata che, ormai resa parte dei morfemi attinenti alla tradizione contemporanea, si concentra sull'abaco di telai e di punti connettivi finalizzati a concentrare la luce naturale all'interno di una scatola di vetro: cioè, della "serra-museo", contenitore di laboratorio reso in forma architettonica, teca espositiva in maniera visitabile e percorribile, anche apparecchio per la gestione del clima interno.

Armonia minimalista nel giardino di Pinocchio

NASTRI, MASSIMILIANO
2008-01-01

Abstract

L'articolo esamina le relazioni morfologiche e tettoniche, le connessioni percettive e materiche espresse dalla Collodi Butterfly House a Collodi (Pistoia), progettata da Faroldi Associati. Lo studio rileva le procedure di confronto con la preesistenza di pregio, che pone la sperimentazione progettuale a ricercare canoni, equilibri sintattici, formule di raccordo semantico verso i linguaggi consolidati dalla storia. L'esperimento insediativo tende al confronto dialogante tra patrimonio artistico barocco e un'architettura sia minimalista sia mimetica. La composizione è tesa a coniugare i caratteri monolitici dei corpi e delle murature, con l'intersezione diagonale e opposta del volume di cristallo che, invece, trasporta oltre gli archetipi dell'esecuzione massiva: dall'inserimento introverso qui si libera il velo etereo che racchiude in trasparenza e si adatta in leggerezza materica alla natura ondulata del luogo. Qui gli strumenti, gli accessori e i marchingegni (in veste "mechanical tech") sono chiamati all'ordine di un'espressione equilibrata che, ormai resa parte dei morfemi attinenti alla tradizione contemporanea, si concentra sull'abaco di telai e di punti connettivi finalizzati a concentrare la luce naturale all'interno di una scatola di vetro: cioè, della "serra-museo", contenitore di laboratorio reso in forma architettonica, teca espositiva in maniera visitabile e percorribile, anche apparecchio per la gestione del clima interno.
2008
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