ponti di grande luce, è di importanza fondamentale sia per le esigenze di protezione civile sia per l’organizzazione ed il coordinamento degli interventi immediati di messa in sicurezza. In questo lavoro si presentano i risultati dell’applicazione del metodo di identificazione del danno denominato IDDM (Interpolation Damage Detection Method) ad un modello di ponte sospeso con impalcato di grande luce (940 m) a travatura reticolare, derivato dal ponte Shimotsui-Seto. Il metodo consente di individuare presenza e posizione di un danno sulla base delle risposte accelerometriche registrate sulla struttura durante un evento sismico successivo al danneggiamento. La risposta del ponte sospeso, soggetto ad eccitazione sismica, è stata calcolata nell’ambiente di calcolo del codice ANSYS tramite un modello ad elementi finiti realizzato a partire dai dati di progetto. Il danno è stato simulato mediante una riduzione di rigidezza in alcuni elementi dell’impalcato. L’affidabilità dei risultati forniti è stata verificata per diversi scenari di danno, caratterizzati da diversa posizione del danno
Localizzazione del danno in ponti di grande luce soggetti adeccitazione sismica
DOMANESCHI, MARCO;LIMONGELLI, MARIA GIUSEPPINA;MARTINELLI, LUCA
2011-01-01
Abstract
ponti di grande luce, è di importanza fondamentale sia per le esigenze di protezione civile sia per l’organizzazione ed il coordinamento degli interventi immediati di messa in sicurezza. In questo lavoro si presentano i risultati dell’applicazione del metodo di identificazione del danno denominato IDDM (Interpolation Damage Detection Method) ad un modello di ponte sospeso con impalcato di grande luce (940 m) a travatura reticolare, derivato dal ponte Shimotsui-Seto. Il metodo consente di individuare presenza e posizione di un danno sulla base delle risposte accelerometriche registrate sulla struttura durante un evento sismico successivo al danneggiamento. La risposta del ponte sospeso, soggetto ad eccitazione sismica, è stata calcolata nell’ambiente di calcolo del codice ANSYS tramite un modello ad elementi finiti realizzato a partire dai dati di progetto. Il danno è stato simulato mediante una riduzione di rigidezza in alcuni elementi dell’impalcato. L’affidabilità dei risultati forniti è stata verificata per diversi scenari di danno, caratterizzati da diversa posizione del dannoFile | Dimensione | Formato | |
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