L'articolo esamina l'elaborazione funzionale e costruttiva degli elementi strutturali, afferenti alle sezioni portanti di tipo secondario (come nel caso dei profili per i serramenti o per i sistemi di facciata), che si inserisce all'interno della ricerca tecno-scientifica definita dal superamento del "modello meccanico", ovvero del paradigma rivolto alla configurazione sistemica, "deterministica", degli elementi che possono costituire un prodotto. Il superamento riguarda i processi di progettazione tecnica, basati per tradizione industriale e artigianale-evoluta sulla "scomposizione" del sistema e del componente in parti, sulla soluzione delle diverse parti elementari e sulla ricomposizione del risultato complessivo. Si tratta di un metodo di azione verso materiali, composti, mescole e matrici, ovvero verso quanto "inintelligibile", alternativo alle forme di governo e di controllo dei requisiti e delle prestazioni, da semplificare, ridurre ed esplicitare con mezzi, soluzioni e apparati specifici: ovvero, si determina quale metodo rivolto alla "metamorfosi", alla "manipolazione" (fisica e chimica) dei materiali e alla "gestione della complessità", caratterizzata dalla messa a punto di prodotti dotati di isotropie e omogeneità previste per ottenere più elevate prestazioni. Lo studio della composizione materica e prestazionale degli apparati di telaio si propone nel passaggio dall'impiego di elementi condotti secondo le specifiche esigenze meccaniche, termiche, connettive ed esecutive all'analisi specializzata su supporti materici "trans-mutati" nelle qualità più profonde. Allo stesso tempo, lo studio degli elementi di telaio assume l'elaborazione dei materiali intesi quali operatori capaci di produrre essi stessi prestazioni complesse grazie a proprietà intrinseche alla loro struttura (considerata in modo "solid state"). Ancora, per gli elementi di telaio si assume il contributo sia della formabilità (per il fatto di rendere più velocemente ed economicamente producibili delle forme complesse), sia della maggiore "intensità prestazionale" (per il fatto di rendere disponibili più alte e complesse prestazioni a parità di materia e di energia utilizzata). All'interno di questo scenario, si esamina il materiale FFC™ ("foam fiber composite"), prodotto da Friul Filiere S.p.A., quale esempio di tecnologia integrata, definito secondo la tipologia composita "ultra-leggera" per l'esecuzione di telai per serramenti. Il materiale è costituito dalla matrice termoplastica e da fibre naturali, in percentuale variabile, opportunamente formulate e miscelate per ottenere un compound omogeneo, pronto per essere estruso direttamente da dry-blend sulle linee di estrusione equipaggiate con monoviti speciali o biviti contro-rotanti.

"Sistema finestra": nuovo materiale composito

NASTRI, MASSIMILIANO
2011-01-01

Abstract

L'articolo esamina l'elaborazione funzionale e costruttiva degli elementi strutturali, afferenti alle sezioni portanti di tipo secondario (come nel caso dei profili per i serramenti o per i sistemi di facciata), che si inserisce all'interno della ricerca tecno-scientifica definita dal superamento del "modello meccanico", ovvero del paradigma rivolto alla configurazione sistemica, "deterministica", degli elementi che possono costituire un prodotto. Il superamento riguarda i processi di progettazione tecnica, basati per tradizione industriale e artigianale-evoluta sulla "scomposizione" del sistema e del componente in parti, sulla soluzione delle diverse parti elementari e sulla ricomposizione del risultato complessivo. Si tratta di un metodo di azione verso materiali, composti, mescole e matrici, ovvero verso quanto "inintelligibile", alternativo alle forme di governo e di controllo dei requisiti e delle prestazioni, da semplificare, ridurre ed esplicitare con mezzi, soluzioni e apparati specifici: ovvero, si determina quale metodo rivolto alla "metamorfosi", alla "manipolazione" (fisica e chimica) dei materiali e alla "gestione della complessità", caratterizzata dalla messa a punto di prodotti dotati di isotropie e omogeneità previste per ottenere più elevate prestazioni. Lo studio della composizione materica e prestazionale degli apparati di telaio si propone nel passaggio dall'impiego di elementi condotti secondo le specifiche esigenze meccaniche, termiche, connettive ed esecutive all'analisi specializzata su supporti materici "trans-mutati" nelle qualità più profonde. Allo stesso tempo, lo studio degli elementi di telaio assume l'elaborazione dei materiali intesi quali operatori capaci di produrre essi stessi prestazioni complesse grazie a proprietà intrinseche alla loro struttura (considerata in modo "solid state"). Ancora, per gli elementi di telaio si assume il contributo sia della formabilità (per il fatto di rendere più velocemente ed economicamente producibili delle forme complesse), sia della maggiore "intensità prestazionale" (per il fatto di rendere disponibili più alte e complesse prestazioni a parità di materia e di energia utilizzata). All'interno di questo scenario, si esamina il materiale FFC™ ("foam fiber composite"), prodotto da Friul Filiere S.p.A., quale esempio di tecnologia integrata, definito secondo la tipologia composita "ultra-leggera" per l'esecuzione di telai per serramenti. Il materiale è costituito dalla matrice termoplastica e da fibre naturali, in percentuale variabile, opportunamente formulate e miscelate per ottenere un compound omogeneo, pronto per essere estruso direttamente da dry-blend sulle linee di estrusione equipaggiate con monoviti speciali o biviti contro-rotanti.
2011
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/667173
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