L'articolo esamina l'elaborazione prestazionale dei sistemi di facciata, delle chiusure verticali e di copertura che osservano gli apporti della ricerca sperimentale e produttiva intorno agli elementi in vetro, secondo la finalità di incrementare le capacità di reazione nei confronti delle sollecitazioni climatiche: questo, attraverso la messa a punto di composti chimici, integrati alle superfici vetrate, in grado di accogliere gli stimoli naturali per variare e per migliorare le proprie funzioni operative, limitando o evitando l'adozione di procedure complicate e costose ai fini del mantenimento dei requisiti in opera. A tale proposito, si esamina il contributo della ricerca sugli elementi in vetro per l'"interfaccia dinamica" instaurata nei confronti delle sollecitazioni luminose radianti, esprimendo gli esiti dell'evoluzione e della interazione "ecoefficiente" tra i componenti artificiali e i carichi ambientali esterni. Lo studio della composizione interattiva tra le superfici vetrate e le sollecitazioni climatiche esplicita la formulazione dell'involucro quale unità progettata e calibrata in forma di "environmentally responsive wall", secondo il "contatto" percettivo e "organico" con le condizioni ambientali e, soprattutto, radianti di tipo luminoso esterne. Lo studio coniuga la produzione delle lastre in vetro con i processi di fotocatalisi, quale reazione chimica che "imita" la fotosintesi clorofilliana per la capacità di assorbire e di trasformare le sostanze inquinanti in elementi non nocivi. La natura "sensibile" e "organica" del vetro autopulente, in grado di agire con capacità di "adattamento" agli stimoli radianti, è definita dall'aggregazione superficiale di un rivestimento "fotocatalizzatore" (sulla base delle modalità sviluppate essenzialmente in Giappone per l'impiego su diversi materiali).
Involucro e funzionamento fotocatalitico
NASTRI, MASSIMILIANO
2011-01-01
Abstract
L'articolo esamina l'elaborazione prestazionale dei sistemi di facciata, delle chiusure verticali e di copertura che osservano gli apporti della ricerca sperimentale e produttiva intorno agli elementi in vetro, secondo la finalità di incrementare le capacità di reazione nei confronti delle sollecitazioni climatiche: questo, attraverso la messa a punto di composti chimici, integrati alle superfici vetrate, in grado di accogliere gli stimoli naturali per variare e per migliorare le proprie funzioni operative, limitando o evitando l'adozione di procedure complicate e costose ai fini del mantenimento dei requisiti in opera. A tale proposito, si esamina il contributo della ricerca sugli elementi in vetro per l'"interfaccia dinamica" instaurata nei confronti delle sollecitazioni luminose radianti, esprimendo gli esiti dell'evoluzione e della interazione "ecoefficiente" tra i componenti artificiali e i carichi ambientali esterni. Lo studio della composizione interattiva tra le superfici vetrate e le sollecitazioni climatiche esplicita la formulazione dell'involucro quale unità progettata e calibrata in forma di "environmentally responsive wall", secondo il "contatto" percettivo e "organico" con le condizioni ambientali e, soprattutto, radianti di tipo luminoso esterne. Lo studio coniuga la produzione delle lastre in vetro con i processi di fotocatalisi, quale reazione chimica che "imita" la fotosintesi clorofilliana per la capacità di assorbire e di trasformare le sostanze inquinanti in elementi non nocivi. La natura "sensibile" e "organica" del vetro autopulente, in grado di agire con capacità di "adattamento" agli stimoli radianti, è definita dall'aggregazione superficiale di un rivestimento "fotocatalizzatore" (sulla base delle modalità sviluppate essenzialmente in Giappone per l'impiego su diversi materiali).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.