L'articolo esamina la concezione funzionale della nuova stazione di Porta Susa a Torino, che assume i principi logistici e connettivi in modo correlato all'obiettivo di definire un locus in continuità diretta con la città e i suoi percorsi: e questo proiettato oltre il proprio contesto fisico, per sostenere e legittimare la presenza di un simulacro diaframmatico a contenimento dei flussi (preesistenti o aggregati dall'innesto ferroviario), di un oggetto "immateriale" sospeso nell'assetto infrastrutturale, di un nodo di interfaccia e di servizio aperto all'intorno ambientale. La nuova stazione, progettata da AREP (Jean-Marie Duthilleul, Etienne Tricaud), Silvio d'Ascia e Agostino Magnaghi, si svolge secondo la progressione di una sinuosa galleria con strutture ad arco in acciaio, di diversa formulazione geometrica e dimensionale, avvolta dall'involucro in vetro. L'elaborazione funzionale prevede la messa a punto dei procedimenti di azione bioclimatica, finalizzati alla configurazione ambientale interna in forma passiva, attraverso le connessioni e i dispositivi capaci di regolare i modi di climatizzazione, di illuminazione naturale, di aerazione e di acquisizione dei raggi solari. La costruzione della galleria si configura secondo la posa delle incavallature in profilati di acciaio (a supporto delle arcature), assemblate alle strutture portanti orizzontali in c. a.

Fabbricato viaggiatori. Nuova urbanità mobile

NASTRI, MASSIMILIANO
2011-01-01

Abstract

L'articolo esamina la concezione funzionale della nuova stazione di Porta Susa a Torino, che assume i principi logistici e connettivi in modo correlato all'obiettivo di definire un locus in continuità diretta con la città e i suoi percorsi: e questo proiettato oltre il proprio contesto fisico, per sostenere e legittimare la presenza di un simulacro diaframmatico a contenimento dei flussi (preesistenti o aggregati dall'innesto ferroviario), di un oggetto "immateriale" sospeso nell'assetto infrastrutturale, di un nodo di interfaccia e di servizio aperto all'intorno ambientale. La nuova stazione, progettata da AREP (Jean-Marie Duthilleul, Etienne Tricaud), Silvio d'Ascia e Agostino Magnaghi, si svolge secondo la progressione di una sinuosa galleria con strutture ad arco in acciaio, di diversa formulazione geometrica e dimensionale, avvolta dall'involucro in vetro. L'elaborazione funzionale prevede la messa a punto dei procedimenti di azione bioclimatica, finalizzati alla configurazione ambientale interna in forma passiva, attraverso le connessioni e i dispositivi capaci di regolare i modi di climatizzazione, di illuminazione naturale, di aerazione e di acquisizione dei raggi solari. La costruzione della galleria si configura secondo la posa delle incavallature in profilati di acciaio (a supporto delle arcature), assemblate alle strutture portanti orizzontali in c. a.
2011
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