Il lavoro qui presentato fornisce un contributo mirato ad individuare la significatività statistica dei modelli utilizzati per stimare la probabilità condizionata di accadimento di un terremoto maggiore su una struttura sisrnogenetica. L'approccio ottimale consisterebbe nella stima della funzione di distribuzione a partire dalle osservazioni dei tempi intercorsi tra eventi simili su ogni struttura; purtroppo ciò non è possibile poichè il riconoscimento e la datazione di eventi plurimi awenuti sulla medesima struttura è piuttosto raro a livello mondiale e quasi del tutto inesistente in Italia. Questo premesso, sono stati qui condotti due tentativi distinti di calibrazione, entrambi legati ad evidenze sperimentali che consentono di ampliare la dimensione del campione statistico. Il primo tentativo consiste nell'analisi congiunta degli intertempi raccolti per eventi stimati di -.5, individuati in strutture diverse in Italia Centrale, e descritti nel paragrafo "Osservazioni dirette". Tali strutture, come descritto, sono sufficientemente omogenee tra loro; si è perciò pensato di poter considerare gli eventi nel loro insieme, come manifestazioni di uno stesso meccanismo sismogenetico e quindi campione casuale di uno stesso universo. La seconda calibrazione invece raggruppa i tempi di ricorrenza per le 18 strutture parametrizzate nell'ambito delle attività del GNDT (Barchi et al., 1999), stimati con la tecnica proposta da Field et al., 1999, e descritti nel paragrafo "Osservazioni indirette". Le assunzioni adottate, i dati utilizzati e i risultati conseguiti sono descritti e commentati in riferimento a questa iniziale suddivisione.
Distribuzioni a confronto per i terremoti maggiori in Italia Centrale
GARAVAGLIA, ELSA;GUAGENTI, ELISA
2000-01-01
Abstract
Il lavoro qui presentato fornisce un contributo mirato ad individuare la significatività statistica dei modelli utilizzati per stimare la probabilità condizionata di accadimento di un terremoto maggiore su una struttura sisrnogenetica. L'approccio ottimale consisterebbe nella stima della funzione di distribuzione a partire dalle osservazioni dei tempi intercorsi tra eventi simili su ogni struttura; purtroppo ciò non è possibile poichè il riconoscimento e la datazione di eventi plurimi awenuti sulla medesima struttura è piuttosto raro a livello mondiale e quasi del tutto inesistente in Italia. Questo premesso, sono stati qui condotti due tentativi distinti di calibrazione, entrambi legati ad evidenze sperimentali che consentono di ampliare la dimensione del campione statistico. Il primo tentativo consiste nell'analisi congiunta degli intertempi raccolti per eventi stimati di -.5, individuati in strutture diverse in Italia Centrale, e descritti nel paragrafo "Osservazioni dirette". Tali strutture, come descritto, sono sufficientemente omogenee tra loro; si è perciò pensato di poter considerare gli eventi nel loro insieme, come manifestazioni di uno stesso meccanismo sismogenetico e quindi campione casuale di uno stesso universo. La seconda calibrazione invece raggruppa i tempi di ricorrenza per le 18 strutture parametrizzate nell'ambito delle attività del GNDT (Barchi et al., 1999), stimati con la tecnica proposta da Field et al., 1999, e descritti nel paragrafo "Osservazioni indirette". Le assunzioni adottate, i dati utilizzati e i risultati conseguiti sono descritti e commentati in riferimento a questa iniziale suddivisione.File | Dimensione | Formato | |
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