Il territorio che si stende a sud di Milano è stato per due millenni un territorio agricolo, predisposto a questo destino da fattori naturali (l'orografia, la ricchezza d'acqua) ma reso fertile da un lavoro umano ininterrotto e sapiente, che ha moltiplicato la produttività del suolo. Qui, se mai altrove, è impossibile separare storia naturale e storia antropica. Anche oggi, in tempi molto mutati, mentre l'urbanizzazione tende ormai a cancellare la struttura agricola originaria, parlare di queste zone – ricostruirne la formazione, descrivere la loro struttura – significa ancora parlare senza soluzione di continuità di natura e artificio: di fiumi e di canali, di fontanili e di colture irrigue, dell'intelaiatura formata dai corsi d'acqua così come di quella delle strade e dei centri abitati. Il saggio analizza rapidamente storia e struttura di questo territorio. Come ogni luogo complesso anche questo ha una trama e un ordito, per così dire: cioè una storia, che lo ha modellato nel tempo, e una struttura, ossia una rete sincronica di «segni» formati dai sedimenti sovrapposti e intrecciati che la storia ha lasciato. Né qui né altrove è lecito separare tempo e spazio, storia e geografia del territorio: la struttura rinvia alla diacronia della sua lenta formazione nel tempo; la storia, alle strutture in cui il tempo si stratifica e si fissa. In base a questo ovvio principio possiamo ricapitolare la storia e la geografia del sud Milano condensandola in quattro sistemi morfologici e funzionali fondamentali, che corrispondono ad altrettanti periodi storici da cui essi hanno tratto origine. Innanzitutto l'età antica, che ha definito sia la rete di acque, sia buona parte del sistema stradale essenziale. Poi il medioevo e l'età moderna, che attraverso la costellazione delle abbazie e delle grangie ha consolidato la vocazione agricola di quest'area, mettendo a punto tecniche e colture. Quindi l'età contemporanea, dove incontriamo il riassetto del territorio agricolo e l'arricchirsi della rete infrastrutturale mediante tramvie e ferrovie, mentre dall'orlo meridionale di Milano tracima l'espansione di industria e abitazioni. Infine il presente: la crescita residenziale, produttiva e infrastrutturale della città e di alcuni comuni adiacenti (soprattutto quelli lungo la via Emilia e il Naviglio grande o, più a sud, Pieve Emanuele e Rozzano), crescita che rappresenta una svolta, o meglio una contraddizione, in un processo storico fino a quel punto coerente.

La costruzione di una 'patria artificiale'

PRACCHI, ATTILIO
2012-01-01

Abstract

Il territorio che si stende a sud di Milano è stato per due millenni un territorio agricolo, predisposto a questo destino da fattori naturali (l'orografia, la ricchezza d'acqua) ma reso fertile da un lavoro umano ininterrotto e sapiente, che ha moltiplicato la produttività del suolo. Qui, se mai altrove, è impossibile separare storia naturale e storia antropica. Anche oggi, in tempi molto mutati, mentre l'urbanizzazione tende ormai a cancellare la struttura agricola originaria, parlare di queste zone – ricostruirne la formazione, descrivere la loro struttura – significa ancora parlare senza soluzione di continuità di natura e artificio: di fiumi e di canali, di fontanili e di colture irrigue, dell'intelaiatura formata dai corsi d'acqua così come di quella delle strade e dei centri abitati. Il saggio analizza rapidamente storia e struttura di questo territorio. Come ogni luogo complesso anche questo ha una trama e un ordito, per così dire: cioè una storia, che lo ha modellato nel tempo, e una struttura, ossia una rete sincronica di «segni» formati dai sedimenti sovrapposti e intrecciati che la storia ha lasciato. Né qui né altrove è lecito separare tempo e spazio, storia e geografia del territorio: la struttura rinvia alla diacronia della sua lenta formazione nel tempo; la storia, alle strutture in cui il tempo si stratifica e si fissa. In base a questo ovvio principio possiamo ricapitolare la storia e la geografia del sud Milano condensandola in quattro sistemi morfologici e funzionali fondamentali, che corrispondono ad altrettanti periodi storici da cui essi hanno tratto origine. Innanzitutto l'età antica, che ha definito sia la rete di acque, sia buona parte del sistema stradale essenziale. Poi il medioevo e l'età moderna, che attraverso la costellazione delle abbazie e delle grangie ha consolidato la vocazione agricola di quest'area, mettendo a punto tecniche e colture. Quindi l'età contemporanea, dove incontriamo il riassetto del territorio agricolo e l'arricchirsi della rete infrastrutturale mediante tramvie e ferrovie, mentre dall'orlo meridionale di Milano tracima l'espansione di industria e abitazioni. Infine il presente: la crescita residenziale, produttiva e infrastrutturale della città e di alcuni comuni adiacenti (soprattutto quelli lungo la via Emilia e il Naviglio grande o, più a sud, Pieve Emanuele e Rozzano), crescita che rappresenta una svolta, o meglio una contraddizione, in un processo storico fino a quel punto coerente.
2012
Sud Milano. Storia e prospettive di un territorio
9788871157313
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