Il progetto di illuminazione è stato realizzato in seguito all'aggiudicazione di un concorso di idee ed ha seguito le linee guida sotte elencate. L’illuminazione temporanea delle opere d’arte in generale e di opere di pittura in particolare pone una serie di problemi preliminari. Alcuni di questi hanno carattere di inquadramento generale dell’intervento e riguardano: 1. lo studio dell’opera dell’artista, 2. la comprensione del taglio critico adottato dal curatore, 3. la presa visione o meglio la condivisione del progetto espositivo, Altri riguardano l’acquisizione dei dati di progetto e concernono: 1. la conoscenza dei livelli di illuminamento raggiungibili, 2. la presa visione degli apparecchi e dei sistemi di illuminazione in dotazione nella sede espositiva, 3. il rilievo degli ambienti in riferimento alla collocazione degli apparecchi e dei binari elettrificati 4. la posizione, le dimensioni e la tipologia delle singole opere così come indicate nelle piante e nei cataloghi fornite dall’allestitore Una volta acquisite tutte queste informazioni occorrerà operare, attraverso dei calcoli che illustreremo in seguito, delle scelte progettuali che investono: 1. la scelta della posizione dei binari (quando è possibile), 2. la scelta delle posizioni dei singoli punti luce in riferimento alle opere, 3. il calcolo dell’intensità luminosa necessaria per ottenere illuminamenti adeguati 4. il calcolo dell’apertura del fascio luminoso che si diparte dal punto luce ed arriva a comprendere l’opera, 5. la scelta della famiglia di sorgenti utilizzabili in riferimento agli apparecchi ed ai binari, 6. la scelta delle sorgenti in riferimento all’angolo di apertura indicato nei cataloghi e prossimo a quello ponderato sulle singole opere, 7. la scelta della potenza delle singole sorgenti in relazione alla distanza tra il punto luce e il quadro, 8. la scelta dei filtri utilizzabili per ridurre l’intensità delle sorgenti in relazione ai livelli di illuminamento prescritti. Occorrerà quindi tramutare tali scelte in liste di materiali, piante e prescrizioni, utili all’allestitore e agli elettricisti, per predisporre gli impianti e fornire in opera gli apparecchi e gli accessori necessari nella fase dei puntamenti, fase che prevede le seguenti azioni: 1. il posizionamento degli apparecchi equipaggiati con le sorgenti scelte nei punti luce individuati; 2. l’indirizzamento dell’apparecchio verso l’opera, 3. il controllo della centratura del fascio luminoso sull’opera con luxmetro, 4. la verifica del rispetto dei livelli di illuminamento massimi prescritti, 5. il posizionamento degli eventuali filtri di riduzione dell’intensità luminosa, 6. la regolazione fine della luce sul quadro in riferimento al soggetto ed ai lux prescritti. Tutte queste azioni devono essere compiute sul luogo perché: 1. nessun quadro sarà mai collocato nell’esatta posizione individuata nel progetto, 2. i curatori possono in qualsiasi momento decidere una collocazione diversa, 3. i rilievi degli ambienti in nostro possesso possono non essere precisi, 4. il binario può avere una posizione diversa da quella indicata, 5. le sorgenti possono presentare delle intensità luminose differenti da quelli indicate nei cataloghi (per vetustà, per difetti di fabbricazione), 6. gli apparecchi di illuminazione possono presentare dei rendimenti diversi, per vetustà degli alimentatori, per difetti di fabbricazione, per incidenti. 7. la luce sul quadro può non “appagare l’occhio” Ovviamente ciò non vuol dire che l’occhio sia l’unico riferimento, poiché i livelli di illuminamento non devono essere mai superati pena gravi danni alle opere, pertanto un buon calcolo va sempre fatto anche se è indispensabile la cura del progetto in fase di realizzazione.

Il progetto illuminotecnico per la Mostra di Hopper a Roma

MURANO, FRANCESCO
2010-01-01

Abstract

Il progetto di illuminazione è stato realizzato in seguito all'aggiudicazione di un concorso di idee ed ha seguito le linee guida sotte elencate. L’illuminazione temporanea delle opere d’arte in generale e di opere di pittura in particolare pone una serie di problemi preliminari. Alcuni di questi hanno carattere di inquadramento generale dell’intervento e riguardano: 1. lo studio dell’opera dell’artista, 2. la comprensione del taglio critico adottato dal curatore, 3. la presa visione o meglio la condivisione del progetto espositivo, Altri riguardano l’acquisizione dei dati di progetto e concernono: 1. la conoscenza dei livelli di illuminamento raggiungibili, 2. la presa visione degli apparecchi e dei sistemi di illuminazione in dotazione nella sede espositiva, 3. il rilievo degli ambienti in riferimento alla collocazione degli apparecchi e dei binari elettrificati 4. la posizione, le dimensioni e la tipologia delle singole opere così come indicate nelle piante e nei cataloghi fornite dall’allestitore Una volta acquisite tutte queste informazioni occorrerà operare, attraverso dei calcoli che illustreremo in seguito, delle scelte progettuali che investono: 1. la scelta della posizione dei binari (quando è possibile), 2. la scelta delle posizioni dei singoli punti luce in riferimento alle opere, 3. il calcolo dell’intensità luminosa necessaria per ottenere illuminamenti adeguati 4. il calcolo dell’apertura del fascio luminoso che si diparte dal punto luce ed arriva a comprendere l’opera, 5. la scelta della famiglia di sorgenti utilizzabili in riferimento agli apparecchi ed ai binari, 6. la scelta delle sorgenti in riferimento all’angolo di apertura indicato nei cataloghi e prossimo a quello ponderato sulle singole opere, 7. la scelta della potenza delle singole sorgenti in relazione alla distanza tra il punto luce e il quadro, 8. la scelta dei filtri utilizzabili per ridurre l’intensità delle sorgenti in relazione ai livelli di illuminamento prescritti. Occorrerà quindi tramutare tali scelte in liste di materiali, piante e prescrizioni, utili all’allestitore e agli elettricisti, per predisporre gli impianti e fornire in opera gli apparecchi e gli accessori necessari nella fase dei puntamenti, fase che prevede le seguenti azioni: 1. il posizionamento degli apparecchi equipaggiati con le sorgenti scelte nei punti luce individuati; 2. l’indirizzamento dell’apparecchio verso l’opera, 3. il controllo della centratura del fascio luminoso sull’opera con luxmetro, 4. la verifica del rispetto dei livelli di illuminamento massimi prescritti, 5. il posizionamento degli eventuali filtri di riduzione dell’intensità luminosa, 6. la regolazione fine della luce sul quadro in riferimento al soggetto ed ai lux prescritti. Tutte queste azioni devono essere compiute sul luogo perché: 1. nessun quadro sarà mai collocato nell’esatta posizione individuata nel progetto, 2. i curatori possono in qualsiasi momento decidere una collocazione diversa, 3. i rilievi degli ambienti in nostro possesso possono non essere precisi, 4. il binario può avere una posizione diversa da quella indicata, 5. le sorgenti possono presentare delle intensità luminose differenti da quelli indicate nei cataloghi (per vetustà, per difetti di fabbricazione), 6. gli apparecchi di illuminazione possono presentare dei rendimenti diversi, per vetustà degli alimentatori, per difetti di fabbricazione, per incidenti. 7. la luce sul quadro può non “appagare l’occhio” Ovviamente ciò non vuol dire che l’occhio sia l’unico riferimento, poiché i livelli di illuminamento non devono essere mai superati pena gravi danni alle opere, pertanto un buon calcolo va sempre fatto anche se è indispensabile la cura del progetto in fase di realizzazione.
2010
Illuminotecnica; Illuminazione Opere d'Arte; Edward Hopper
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/662288
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