L’impiego artistico delle fonti di luce ha origini lontane e poco conosciute. Le prime istallazioni luminose delle quali si ha testimonianza sono riconducibili agli spettacoli del teatro greco durante il quale s’impiegava lastre di metallo per riflettere e brandeggiare la luce del sole sugli spettatori. L’arte della luce ha continuato a manifestarsi da allora per giungere fino ad oggi, passando per gli spettacoli notturni romani, per i riti cristiani medioevali, per le feste dei Signori e dei Principi del Rinascimento, per le magie della pirotecnica e della scenotecnica barocche, per feste di piazza ottocentesche fino ai prodigi derivanti dall’impiego su scala urbana di luminarie realizzate con sorgenti elettriche. Ai progressi dell’arte della luce hanno contribuito inventori, artisti, sperimentatori e, oggi, anche designer, light designer, performer e light writer in uno sforzo creativo che ha visto nascere nuove spettacolarità come quelle offerte dalle proiezioni dinamiche su grandi edifici o da opere di luce digitale visibili solo sul web. Dell’arte della luce e dei lavori realizzati lo scorso anno tiene conto il libro “Light Work, experimental light art 2011” scritto da Francesco Murano. Il volume, edito da Maggioli raccoglie e documenta 55 opere realizzate nel mondo reale e in quello digitale e fa seguito alle raccolte annuali pubblicate con successo dallo stesso editore a partire dal 2008. Francesco Murano, architetto, light designer e docente del Politecnico di Milano è autore anche del libro “Breve storia della luministica, la messa in scena della luce da Erone ad Appia” nel quale traccia l’evoluzione dell’uso spettacolare dell’illuminazione a partire dal quinto secolo A.C. fino agli anni immediatamente successivi all’invenzione della lampadina elettrica.
Light Works - Experimental Light Art 2011
MURANO, FRANCESCO
2012-01-01
Abstract
L’impiego artistico delle fonti di luce ha origini lontane e poco conosciute. Le prime istallazioni luminose delle quali si ha testimonianza sono riconducibili agli spettacoli del teatro greco durante il quale s’impiegava lastre di metallo per riflettere e brandeggiare la luce del sole sugli spettatori. L’arte della luce ha continuato a manifestarsi da allora per giungere fino ad oggi, passando per gli spettacoli notturni romani, per i riti cristiani medioevali, per le feste dei Signori e dei Principi del Rinascimento, per le magie della pirotecnica e della scenotecnica barocche, per feste di piazza ottocentesche fino ai prodigi derivanti dall’impiego su scala urbana di luminarie realizzate con sorgenti elettriche. Ai progressi dell’arte della luce hanno contribuito inventori, artisti, sperimentatori e, oggi, anche designer, light designer, performer e light writer in uno sforzo creativo che ha visto nascere nuove spettacolarità come quelle offerte dalle proiezioni dinamiche su grandi edifici o da opere di luce digitale visibili solo sul web. Dell’arte della luce e dei lavori realizzati lo scorso anno tiene conto il libro “Light Work, experimental light art 2011” scritto da Francesco Murano. Il volume, edito da Maggioli raccoglie e documenta 55 opere realizzate nel mondo reale e in quello digitale e fa seguito alle raccolte annuali pubblicate con successo dallo stesso editore a partire dal 2008. Francesco Murano, architetto, light designer e docente del Politecnico di Milano è autore anche del libro “Breve storia della luministica, la messa in scena della luce da Erone ad Appia” nel quale traccia l’evoluzione dell’uso spettacolare dell’illuminazione a partire dal quinto secolo A.C. fino agli anni immediatamente successivi all’invenzione della lampadina elettrica.File | Dimensione | Formato | |
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