Da tempo si assiste a una sorta di rinascimento del paradigma “gnostico” della vita e della conoscenza, spesso chiamato in causa per individuare i tratti fondamentali della costellazione storico-culturale che segna l’epoca attuale. Con motivazioni diverse, da parte di storici o di epistemologi (cfr. Giovanni Filoramo, “Il risveglio della gnosi ovvero diventare dio”, 1990; Carlo Formenti, “Immagini del vuoto. Conoscenza e valori nella gnosi e nelle scienze della complessità”, 1989), si tenta di circoscrivere il “luogo del presente” facendo riferimento a una categoria teologica come lo gnosticismo, con un metodo che si potrebbe definire “metastorico”, basato su equivalenze morfologiche e omologie strutturali che individuano costellazioni ricorrenti di idee, secondo la lezione di Carl Gustav Jung e Gilbert Durand. In questo modo la gnosi diviene, da un lato, cifra fondamentale della modernità, specchio dell’Occidente e potenza fatale della sua storia e della sua tradizione; dall’altro, l’immagine della gnosi si presta all’applicazione immediata a una serie di fenomeni della più stretta contemporaneità, ricondotti così alla loro radice archetipica. Come raffigurazione concreta e accessibile dell’archetipo gnostico si può pensare anche al nuovo esoterismo di New Age, forma di “neo-gnosi popolare” e postmoderna, religiosità evanescente e inafferrabile che attende l’avvento dell’Età dell’Acquario, versione per così dire divulgativa del “nuovo paradigma” gnoseologico ed esistenziale profetizzato anche da scienziati dalla personalità per molti aspetti “mistica”, come Fritjof Capra (“Il punto di svolta. Scienza, società e cultura emergente”, 1984) e Gregory Bateson (G.Bateson - M.C.Bateson, “Dove gli angeli esitano. Verso un’epistemologia del sacro”, 1989).
Nuova era, nuova gnosi
GIACOMINI, LORENZO
1991-01-01
Abstract
Da tempo si assiste a una sorta di rinascimento del paradigma “gnostico” della vita e della conoscenza, spesso chiamato in causa per individuare i tratti fondamentali della costellazione storico-culturale che segna l’epoca attuale. Con motivazioni diverse, da parte di storici o di epistemologi (cfr. Giovanni Filoramo, “Il risveglio della gnosi ovvero diventare dio”, 1990; Carlo Formenti, “Immagini del vuoto. Conoscenza e valori nella gnosi e nelle scienze della complessità”, 1989), si tenta di circoscrivere il “luogo del presente” facendo riferimento a una categoria teologica come lo gnosticismo, con un metodo che si potrebbe definire “metastorico”, basato su equivalenze morfologiche e omologie strutturali che individuano costellazioni ricorrenti di idee, secondo la lezione di Carl Gustav Jung e Gilbert Durand. In questo modo la gnosi diviene, da un lato, cifra fondamentale della modernità, specchio dell’Occidente e potenza fatale della sua storia e della sua tradizione; dall’altro, l’immagine della gnosi si presta all’applicazione immediata a una serie di fenomeni della più stretta contemporaneità, ricondotti così alla loro radice archetipica. Come raffigurazione concreta e accessibile dell’archetipo gnostico si può pensare anche al nuovo esoterismo di New Age, forma di “neo-gnosi popolare” e postmoderna, religiosità evanescente e inafferrabile che attende l’avvento dell’Età dell’Acquario, versione per così dire divulgativa del “nuovo paradigma” gnoseologico ed esistenziale profetizzato anche da scienziati dalla personalità per molti aspetti “mistica”, come Fritjof Capra (“Il punto di svolta. Scienza, società e cultura emergente”, 1984) e Gregory Bateson (G.Bateson - M.C.Bateson, “Dove gli angeli esitano. Verso un’epistemologia del sacro”, 1989).File | Dimensione | Formato | |
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