Monumento e rovina: due chiavi assolute del “mito” architettonico, di quell’archetipo primario “antropocentrico” che Peter Eisenman definisce “fiction del Classico” e Louis Kahn “meraviglia dell’inizio”. Qualcosa che per Aldo Rossi confinava strettamente con il paradossale fondamento “inabitabile” dell’architettura, rivelato da città abbandonate come Civita di Bagnoregio o da “relitti del tempo” come la colonna veneziana del Filarete. Un viaggio a ritroso, “al di là del principio di abitare”, sulle tracce della pulsione architettonica più originaria, quella che vuole “abitare l’archetipo” oltre l’edificio: dalla gigantesca monumentalità contemporanea della “colonna abitabile” del Chicago Tribune di Adolf Loos, seguendo le avventure della “colonna danzante” di Joseph Rykwert, fino ai misteriosi megaliti “antropocentrici”, fino alle grandi “T” neolitiche di Göbekli Tepe, vecchie di dodici millenni, le più antiche testimonianze del genio architettonico dell’umanità solo recentemente tornate alla luce dai “tumuli” archeologici della Turchia orientale.
Abitare l'archetipo: paradossi del mito architettonico (Monumenti contemporanei e rovine abitabili)
GIACOMINI, LORENZO
2011-01-01
Abstract
Monumento e rovina: due chiavi assolute del “mito” architettonico, di quell’archetipo primario “antropocentrico” che Peter Eisenman definisce “fiction del Classico” e Louis Kahn “meraviglia dell’inizio”. Qualcosa che per Aldo Rossi confinava strettamente con il paradossale fondamento “inabitabile” dell’architettura, rivelato da città abbandonate come Civita di Bagnoregio o da “relitti del tempo” come la colonna veneziana del Filarete. Un viaggio a ritroso, “al di là del principio di abitare”, sulle tracce della pulsione architettonica più originaria, quella che vuole “abitare l’archetipo” oltre l’edificio: dalla gigantesca monumentalità contemporanea della “colonna abitabile” del Chicago Tribune di Adolf Loos, seguendo le avventure della “colonna danzante” di Joseph Rykwert, fino ai misteriosi megaliti “antropocentrici”, fino alle grandi “T” neolitiche di Göbekli Tepe, vecchie di dodici millenni, le più antiche testimonianze del genio architettonico dell’umanità solo recentemente tornate alla luce dai “tumuli” archeologici della Turchia orientale.File | Dimensione | Formato | |
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