Il futuro ... questo sconosciuto Nel 1937 la Società delle Nazioni commissionò ad un gruppo internazionale di scienziati di chiara fama uno studio sull’evoluzione della tecnologia per i successivi cinquant’anni. Il rapporto contiene alcune previsioni rivelatesi corrette ma é più significativo per quanto non previsto: radar, jet, televisione, antibiotici, energia atomica ed anche la Pillola. “E’ difficile fare previsioni, soprattutto per il futuro” recita il detto, cerchiamo di farne almeno per il passato. Il passato dovrebbe essere abbastanza certo. Come immaginavano il futuro i nostri predecessori? Quali erano i “segni” più significativi del progresso? Attingendo da articoli, libri e film troviamo enfatizzati almeno tre aspetti del futuro delle tecnologie: il raggiungimento di obiettivi inimmaginabili o quantomeno ritenuti irrealizzabili, la semplificazione della prassi quotidiana, ultimo spesso più interessante per romanzieri e registi l’aspetto oscuro dello sviluppo tecnologico, il dominio o pericolo legato alle “macchine” . Spesso la proiezione del futuro anticipa reali invenzioni e scoperte o quantomeno a noi piace leggere così talune similitudini. Abbiamo quindi il viaggio dalla terra alla luna, 20.000 legne sotto i mari ma anche “il grande fratello”, “neuromante” e parlando di tecnologie il “comunicatore” di Star Trek” ed il MicroTac , Hal e le applicazioni di intelligenza artificiale e “speach recognition”, la realtà virtuale e le reti, al momento ci manca il “teletrasporto” ma c’é chi giura che é gia stato sperimentato almeno su particelle elementari. Un grazie quindi a Jules Verne, Isaac Asimov, William Gibson ed anche ai fratelli Wachowski per il primo Matrix. Uno dei simboli e dei fiori all’occhiello dello sviluppo tecnologico é stato per lungo tempo e forse lo é ancora l’automa, solo nel XVIII secolo se ne contano decine sia, più spesso, con sembianze animali, solitamente uccelli, sia dall’aspetto umano. Nascono le prime macchine a vapore Nel secolo scorso viene coniato il termine “robot ” per identificare automi antropomorfi dotati di capacità e forza fisica superiore agli umani, dei perfetti “lavoratori”. Il futuro dei robot ha poi abbandonato le sembianze umane per assumere l’aspetto di braccia e carrelli sostituendo l’uomo in compiti gravosi, pericolosi o di precisione sia sulla terra sia nello spazio. Il robot antropomorfo é in seguito riapparso in Giappone all’expò di Tsukuba nel 83 ed in tempi più recenti ad opera di Sony ed Honda©. Alcuni anni orsono, infatti, Sony ha realizzato un prototipo di automa a sembianza di cane, AIBO , giunto oggi alla sua terza versione, destinato a far compagnia alle persone agendo in modo quasi autonomo. Ad AIBO si é affiancato nel 2003, grazie ad Honda, ASIMO un robot di sembianze umane in grado di colloquiare con i suoi simili ed eseguire vari compiti tra i quali camminare in spazi pubblici, salire le scale e ballare a tempo di musica anche in sincrono con altri “fratelli”. Nel settore a cavallo tra hi-tech ed intrattenimento troviamo sovente prodotti e materiali innovativi, dispositivi costituiti da veri e propri concentrati di tecnologie d’avanguardia semplicemente realizzati “in versione economica”: chi non ricorda i primi display a vettori Vectrex utilizzati venticinque anni fa per tracciare universi futuri , gli occhiali stereoscopici ad otturatori a cristalli liquidi della SEGA ed il guanto PowerGlove della Nintendo che aprirono le porte alla realtà virtuale al mondo “consumer”. E’ doveroso ricordare anche oggetti quali Furby , Gizmo o Shelby esempio eclatante di come sia possibile riprodurre a costo minimo apparati tecnologici di alto profilo. In una recente intervista concessa a Wired, Caleb Chung il quarantacinquenne creatore di Furby, Gizmo e Shelby, esperto in tecnologie avanzate nonché attore in sit-com di grande successo negli USA ha detto: “Come é possibile trarre vantaggio da un braccio robotizzato del valore di tre milioni di dollari quando il tuo budget é limitato a cinque dollari? ” La soluzione, dice Chung, é nei motori, sensori e batterie di basso costo. TOY, l’azienda di cui Chung é co-proprietario, sta ridefinendo quale sia il contenuto hi-tech possibile in prodotti a basso costo. La maggior parte delle industrie svolgono attività di ricerca di base nel settore delle nuove tecnologie, ma nessuna industria ha fatto questo nel settore dei giocattoli fino ad ora .

Il futuro nelle trame del tessuto digitale

RONCHI, ALFREDO
2004-01-01

Abstract

Il futuro ... questo sconosciuto Nel 1937 la Società delle Nazioni commissionò ad un gruppo internazionale di scienziati di chiara fama uno studio sull’evoluzione della tecnologia per i successivi cinquant’anni. Il rapporto contiene alcune previsioni rivelatesi corrette ma é più significativo per quanto non previsto: radar, jet, televisione, antibiotici, energia atomica ed anche la Pillola. “E’ difficile fare previsioni, soprattutto per il futuro” recita il detto, cerchiamo di farne almeno per il passato. Il passato dovrebbe essere abbastanza certo. Come immaginavano il futuro i nostri predecessori? Quali erano i “segni” più significativi del progresso? Attingendo da articoli, libri e film troviamo enfatizzati almeno tre aspetti del futuro delle tecnologie: il raggiungimento di obiettivi inimmaginabili o quantomeno ritenuti irrealizzabili, la semplificazione della prassi quotidiana, ultimo spesso più interessante per romanzieri e registi l’aspetto oscuro dello sviluppo tecnologico, il dominio o pericolo legato alle “macchine” . Spesso la proiezione del futuro anticipa reali invenzioni e scoperte o quantomeno a noi piace leggere così talune similitudini. Abbiamo quindi il viaggio dalla terra alla luna, 20.000 legne sotto i mari ma anche “il grande fratello”, “neuromante” e parlando di tecnologie il “comunicatore” di Star Trek” ed il MicroTac , Hal e le applicazioni di intelligenza artificiale e “speach recognition”, la realtà virtuale e le reti, al momento ci manca il “teletrasporto” ma c’é chi giura che é gia stato sperimentato almeno su particelle elementari. Un grazie quindi a Jules Verne, Isaac Asimov, William Gibson ed anche ai fratelli Wachowski per il primo Matrix. Uno dei simboli e dei fiori all’occhiello dello sviluppo tecnologico é stato per lungo tempo e forse lo é ancora l’automa, solo nel XVIII secolo se ne contano decine sia, più spesso, con sembianze animali, solitamente uccelli, sia dall’aspetto umano. Nascono le prime macchine a vapore Nel secolo scorso viene coniato il termine “robot ” per identificare automi antropomorfi dotati di capacità e forza fisica superiore agli umani, dei perfetti “lavoratori”. Il futuro dei robot ha poi abbandonato le sembianze umane per assumere l’aspetto di braccia e carrelli sostituendo l’uomo in compiti gravosi, pericolosi o di precisione sia sulla terra sia nello spazio. Il robot antropomorfo é in seguito riapparso in Giappone all’expò di Tsukuba nel 83 ed in tempi più recenti ad opera di Sony ed Honda©. Alcuni anni orsono, infatti, Sony ha realizzato un prototipo di automa a sembianza di cane, AIBO , giunto oggi alla sua terza versione, destinato a far compagnia alle persone agendo in modo quasi autonomo. Ad AIBO si é affiancato nel 2003, grazie ad Honda, ASIMO un robot di sembianze umane in grado di colloquiare con i suoi simili ed eseguire vari compiti tra i quali camminare in spazi pubblici, salire le scale e ballare a tempo di musica anche in sincrono con altri “fratelli”. Nel settore a cavallo tra hi-tech ed intrattenimento troviamo sovente prodotti e materiali innovativi, dispositivi costituiti da veri e propri concentrati di tecnologie d’avanguardia semplicemente realizzati “in versione economica”: chi non ricorda i primi display a vettori Vectrex utilizzati venticinque anni fa per tracciare universi futuri , gli occhiali stereoscopici ad otturatori a cristalli liquidi della SEGA ed il guanto PowerGlove della Nintendo che aprirono le porte alla realtà virtuale al mondo “consumer”. E’ doveroso ricordare anche oggetti quali Furby , Gizmo o Shelby esempio eclatante di come sia possibile riprodurre a costo minimo apparati tecnologici di alto profilo. In una recente intervista concessa a Wired, Caleb Chung il quarantacinquenne creatore di Furby, Gizmo e Shelby, esperto in tecnologie avanzate nonché attore in sit-com di grande successo negli USA ha detto: “Come é possibile trarre vantaggio da un braccio robotizzato del valore di tre milioni di dollari quando il tuo budget é limitato a cinque dollari? ” La soluzione, dice Chung, é nei motori, sensori e batterie di basso costo. TOY, l’azienda di cui Chung é co-proprietario, sta ridefinendo quale sia il contenuto hi-tech possibile in prodotti a basso costo. La maggior parte delle industrie svolgono attività di ricerca di base nel settore delle nuove tecnologie, ma nessuna industria ha fatto questo nel settore dei giocattoli fino ad ora .
2004
ICT; digital content; digital services; future
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