Lo sfondo della tavola su cui John Soane (1753-1837) dispone nel 1818 i progetti realizzati, collocandovi al centro significativamente la Bank of England, costituisce un vero e proprio manifesto del principio compositivo che informa le sue opere più profonde e toccanti: la Stanza architettonica. I precedenti studi storico-critici hanno stigmatizzato l’impianto labirintico della Bank of England come il prodotto di una crisi sintattica, in cui spazi interni disparati costituiscono frammenti raffinatissimi ma incapaci di configurare un impianto descrivibile nella sua struttura compositiva. La tesi assume, invece, la nozione di stanza architettonica quale strumento o macchina compositiva determinante per decifrare la struttura di un testo architettonico di transizione, quale la Bank of England che John Soane costruisce a Londra tra il 1788-1833. Teorie contestuali della percezione e del Sensismo, interesse per le procedure compositive del Pittoresco dei giardini e dell’Oriente (suscitato da una dimensione ormai mondiale dell’Impero), visioni archeologiche e sperimentazione di un tema puro (poiché è, insieme, invenzione di forma e contenuto), inglobamento del dato accidentale e ambizione di un grande disegno urbano: numerosi sono gli apporti sostanziali del progetto che, nel testo della Bank of England, declinano le regole della composizione di stanze: ma tale composizione, nella sua essenza, nei suoi principi, resta immodificabile e, una volta dimostrata la tesi, trasmissibile.
Stanze architettoniche. La Bank of England di John Soane
PEZZETTI, LAURA ANNA
2008-01-01
Abstract
Lo sfondo della tavola su cui John Soane (1753-1837) dispone nel 1818 i progetti realizzati, collocandovi al centro significativamente la Bank of England, costituisce un vero e proprio manifesto del principio compositivo che informa le sue opere più profonde e toccanti: la Stanza architettonica. I precedenti studi storico-critici hanno stigmatizzato l’impianto labirintico della Bank of England come il prodotto di una crisi sintattica, in cui spazi interni disparati costituiscono frammenti raffinatissimi ma incapaci di configurare un impianto descrivibile nella sua struttura compositiva. La tesi assume, invece, la nozione di stanza architettonica quale strumento o macchina compositiva determinante per decifrare la struttura di un testo architettonico di transizione, quale la Bank of England che John Soane costruisce a Londra tra il 1788-1833. Teorie contestuali della percezione e del Sensismo, interesse per le procedure compositive del Pittoresco dei giardini e dell’Oriente (suscitato da una dimensione ormai mondiale dell’Impero), visioni archeologiche e sperimentazione di un tema puro (poiché è, insieme, invenzione di forma e contenuto), inglobamento del dato accidentale e ambizione di un grande disegno urbano: numerosi sono gli apporti sostanziali del progetto che, nel testo della Bank of England, declinano le regole della composizione di stanze: ma tale composizione, nella sua essenza, nei suoi principi, resta immodificabile e, una volta dimostrata la tesi, trasmissibile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.