L'articolo riflette sulla nascita, in seguito alla legge Casati sull’istruzione pubblica del 1859, delle scuole politecniche di Milano e Torino, sorte per correggere e superare l’eccessiva astrazione degli studi universitari. Della scuola milanese, aperta nel 1863 per la formazione degli ingegneri civili e meccanici e, nel 1865, per la formazione anche degli architetti, si evidenziano metodi, insegnamenti e finalità, in rapporto alle esigenze di modernizzazione del paese. L’articolo tratta specialmente della formazione al progetto in alcuni settori caratterizzanti, quali le infrastrutture territoriali e i luoghi dell’industria, l’edilizia e l’architettura, con riferimenti a esempi significativi nel contesto milanese e lombardo postunitario. Nell’ambito dell’architettura, in particolare, appare fondamentale un percorso didattico che in base alle istanze culturali di Camillo Boito, ha dato origine a una sorta di "impronta politecnica" dove gli studi di “disegno, ornato e figura”, le conoscenze degli stili e della storia, gli intensi esercizi nell’ “arte della composizione”, si associano alle indispensabili conoscenze scientifiche e a uno spiccato interesse per la dimensione tecnologica degli edifici e i contenuti moderni della costruzione. .................................................................................................................................................................................. The article focuses on the birth, following the Casati law of 1859 on public education, of the polytechnic schools in Milan and Turin, meant to correct and overcome the excessive abstraction of university studies. The Milanese Politecnico opened in 1863 for the training of civil engineers and mechanics and, in 1865, also for the training of architects, in relation to the needs of modernization of the country. The article reflects on the role of the school methodology and aims in such areas as infrastructures, mechanization and industrial buildings, construction techniques and architecture. For architecture, in particular, it highlights how the courses directed by Camillo Boito, have given rise to a sort of "polytechnic imprint" where the studies in “design, ornate and figure ", the knowledge of history and styles, the exercises in “the art of composition", have associated with scientific knowledge and a with a keen interest in the technical dimension of modern building.

Una scuola per il progetto: il ruolo del Politecnico di Milano nella costruzione del paese postunitario

SELVAFOLTA, ORNELLA
2012-01-01

Abstract

L'articolo riflette sulla nascita, in seguito alla legge Casati sull’istruzione pubblica del 1859, delle scuole politecniche di Milano e Torino, sorte per correggere e superare l’eccessiva astrazione degli studi universitari. Della scuola milanese, aperta nel 1863 per la formazione degli ingegneri civili e meccanici e, nel 1865, per la formazione anche degli architetti, si evidenziano metodi, insegnamenti e finalità, in rapporto alle esigenze di modernizzazione del paese. L’articolo tratta specialmente della formazione al progetto in alcuni settori caratterizzanti, quali le infrastrutture territoriali e i luoghi dell’industria, l’edilizia e l’architettura, con riferimenti a esempi significativi nel contesto milanese e lombardo postunitario. Nell’ambito dell’architettura, in particolare, appare fondamentale un percorso didattico che in base alle istanze culturali di Camillo Boito, ha dato origine a una sorta di "impronta politecnica" dove gli studi di “disegno, ornato e figura”, le conoscenze degli stili e della storia, gli intensi esercizi nell’ “arte della composizione”, si associano alle indispensabili conoscenze scientifiche e a uno spiccato interesse per la dimensione tecnologica degli edifici e i contenuti moderni della costruzione. .................................................................................................................................................................................. The article focuses on the birth, following the Casati law of 1859 on public education, of the polytechnic schools in Milan and Turin, meant to correct and overcome the excessive abstraction of university studies. The Milanese Politecnico opened in 1863 for the training of civil engineers and mechanics and, in 1865, also for the training of architects, in relation to the needs of modernization of the country. The article reflects on the role of the school methodology and aims in such areas as infrastructures, mechanization and industrial buildings, construction techniques and architecture. For architecture, in particular, it highlights how the courses directed by Camillo Boito, have given rise to a sort of "polytechnic imprint" where the studies in “design, ornate and figure ", the knowledge of history and styles, the exercises in “the art of composition", have associated with scientific knowledge and a with a keen interest in the technical dimension of modern building.
2012
Storia della formazione di ingegneri e architetti Architettura tra XIX-XX secolo Politecnico di Milano Camillo Boito
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/659956
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