La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è stata introdotta nell’ordinamento comunitario nel giugno 2001, per effetto della direttiva europea 2001/42/CE, quale strumento di valutazione degli effetti ambientali prodotti da piani di trasformazione urbana e territoriale. Tra gli obiettivi principali della direttiva vi è quello «di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e di contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione e dell’adozione di piani e programmi, al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, assicurando che venga effettuata la valutazione ambientale di determinati piani e programmi che possono avere effetti significativi sull’ambiente» (art. 1). E' previsto che la valutazione ambientale debba essere effettuata nella fase preparatoria del piano o programma e anteriormente alla sua adozione, rendendo esplicito il ruolo della VAS come processo autonomo e preliminare, ma al tempo stesso direttamente integrato, alla definizione delle strategie e delle scelte degli strumenti di pianificazione o di programmazione territoriale. Con qualche ritardo e con una sostanziale esclusività verso il campo del governo del territorio, la direttiva comunitaria sulla valutazione ambientale è stata recepita nella legislazione italiana nella parte seconda del d.lgs. 152/2006, entrato in vigore il 31 luglio 2007 e poi modificato con i d.lgs. 4/2008 e 128/2010. Ormai da qualche anno quasi tutte le regioni italiane hanno introdotto nel proprio ordinamento legislativo la valutazione ambientale, disciplinandone procedure, contenuti e obiettivi all’interno delle leggi di governo del territorio di ultima generazione, e consolidando in tal senso il legame diretto della VAS con gli strumenti di pianificazione e programmazione territoriale e la sua collocazione ex ante nella verifica delle alternative di sviluppo per assicurare la maggior qualità ambientale alle trasformazioni. Se gli obiettivi e le procedure della VAS sono in gran parte consolidati, sono invece ancora evidenti incertezze e criticità nelle pratiche in atto, dove le potenzialità dello strumento sono spesso limitate al rispetto di protocolli sempre più formalizzati. Se gli obiettivi e le procedure della VAS sono in gran parte consolidati, sono invece ancora evidenti incertezze e criticità nelle pratiche in atto, dove le potenzialità dello strumento sono spesso limitate al rispetto di protocolli sempre più formalizzati. Il testo analizza i caratteri della VAS in Lombardia e ne mette in luce, a partire dalla pratiche in atto, elementi di criticità in relazione alle esperienze dei nuovi Piani di Governo del Territorio.

Piani comunali, progetti e VAS in Lombardia. Una relazione difficile e complessa

ARCIDIACONO, ANDREA
2012-01-01

Abstract

La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è stata introdotta nell’ordinamento comunitario nel giugno 2001, per effetto della direttiva europea 2001/42/CE, quale strumento di valutazione degli effetti ambientali prodotti da piani di trasformazione urbana e territoriale. Tra gli obiettivi principali della direttiva vi è quello «di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e di contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione e dell’adozione di piani e programmi, al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, assicurando che venga effettuata la valutazione ambientale di determinati piani e programmi che possono avere effetti significativi sull’ambiente» (art. 1). E' previsto che la valutazione ambientale debba essere effettuata nella fase preparatoria del piano o programma e anteriormente alla sua adozione, rendendo esplicito il ruolo della VAS come processo autonomo e preliminare, ma al tempo stesso direttamente integrato, alla definizione delle strategie e delle scelte degli strumenti di pianificazione o di programmazione territoriale. Con qualche ritardo e con una sostanziale esclusività verso il campo del governo del territorio, la direttiva comunitaria sulla valutazione ambientale è stata recepita nella legislazione italiana nella parte seconda del d.lgs. 152/2006, entrato in vigore il 31 luglio 2007 e poi modificato con i d.lgs. 4/2008 e 128/2010. Ormai da qualche anno quasi tutte le regioni italiane hanno introdotto nel proprio ordinamento legislativo la valutazione ambientale, disciplinandone procedure, contenuti e obiettivi all’interno delle leggi di governo del territorio di ultima generazione, e consolidando in tal senso il legame diretto della VAS con gli strumenti di pianificazione e programmazione territoriale e la sua collocazione ex ante nella verifica delle alternative di sviluppo per assicurare la maggior qualità ambientale alle trasformazioni. Se gli obiettivi e le procedure della VAS sono in gran parte consolidati, sono invece ancora evidenti incertezze e criticità nelle pratiche in atto, dove le potenzialità dello strumento sono spesso limitate al rispetto di protocolli sempre più formalizzati. Se gli obiettivi e le procedure della VAS sono in gran parte consolidati, sono invece ancora evidenti incertezze e criticità nelle pratiche in atto, dove le potenzialità dello strumento sono spesso limitate al rispetto di protocolli sempre più formalizzati. Il testo analizza i caratteri della VAS in Lombardia e ne mette in luce, a partire dalla pratiche in atto, elementi di criticità in relazione alle esperienze dei nuovi Piani di Governo del Territorio.
2012
Valutazione e pianificazione delle trasformazioni territoriali nei processi di governance ed e-governance
9788856845969
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