Nel quadro del nuovo ciclo di studi sull’architettura coloniale italiana, il saggio prende in esame la posizione di Giovanni Pellegrini in tema di pianificazione urbana e la progettazione di alcuni centri rurali realizzati in Libia negli anni Trenta. A partire dal Manifesto dell’architettura coloniale pubblicato nel 1936, Pellegrini rifiuta infatti il “folclorismo” di molte opere contemporanee, sostenendo una metodologia progettuale rigorosamente moderna che sappia trarre dalla tradizione locale soluzioni e motivi adeguati alle condizioni geografiche e climatologiche. I villaggi realizzati per la colonizzazione demografica intensiva del 1938-1939 confermano questa linea teorica e – rispetto a quelli di altri professionisti – evidenziano un’impostazione più funzionale e un più attento inserimento ambientale, rifiutando il ricorso alla retorica monumentale della classicità.
L'urbanistica coloniale di Giovanni Pellegrini e la pianificazione dei villaggi libici
D'AMIA, GIOVANNA
2011-01-01
Abstract
Nel quadro del nuovo ciclo di studi sull’architettura coloniale italiana, il saggio prende in esame la posizione di Giovanni Pellegrini in tema di pianificazione urbana e la progettazione di alcuni centri rurali realizzati in Libia negli anni Trenta. A partire dal Manifesto dell’architettura coloniale pubblicato nel 1936, Pellegrini rifiuta infatti il “folclorismo” di molte opere contemporanee, sostenendo una metodologia progettuale rigorosamente moderna che sappia trarre dalla tradizione locale soluzioni e motivi adeguati alle condizioni geografiche e climatologiche. I villaggi realizzati per la colonizzazione demografica intensiva del 1938-1939 confermano questa linea teorica e – rispetto a quelli di altri professionisti – evidenziano un’impostazione più funzionale e un più attento inserimento ambientale, rifiutando il ricorso alla retorica monumentale della classicità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.