La rappresentazione è l’elemento debole che sembra aver condizionato l’espressione del colore nel progetto. Questo ha sempre privilegiato il disegno come strumento mediato tra ideazione e realizzazione, facendo spesso ricorso a codici convenzionali e linguaggi simbolici capaci di descrivere in modo univoco le caratteristiche formali che non potevano essere descritte in modo esauriente dalla riproduzione in scala. Anche per la rappresentazione del colore esiste una lunga consuetudine di tentativi di renderne univoca l’individuazione attraverso convenzioni geometriche, coordinate matematiche e formule numeriche ma questo riguarda solo marginalmente la tradizione dell’architettura e del design degli interni, in parte per le difficoltà di una sua riproduzione esatta negli elaborati, e in parte per il costo della riproduzione di elaborati a colori, che un tempo forzava al ricorso a disegni acquerellati (o altrimenti colorati) in originale. Il riconoscimento dell’importanza degli strumenti di rappresentazione sulle caratteristiche degli elaborati, e quindi delle possibilità di controllo a distanza del progetto, suggerisce di indagare le modalità di rappresentazione del colore quando questo assume in modo esplicito un ruolo determinante nella caratterizzazione dello spazio abitato e diventa elemento di sperimentazione nel progetto. Nello studio del rapporto controverso tra colore e progetto, presenta un interesse particolare la ricerca degli artisti delle avanguardie di inizio ‘900, dove l’apporto della pittura si rivela determinante nel rinnovamento dell’architettura e delle arti applicate in generale. L’attività del laboratorio di pittura murale del Bauhaus, negli anni cruciali della nascita del Movimento Moderno, rafforza una concezione attiva del colore in sostituzione dell’ornamento per sottolineare l’articolazione degli elementi costruttivi della scatola spaziale. L’attenzione cromatica del progetto determina lo sviluppo di un approccio sperimentale anche nella sua rappresentazione, attraverso una reinterpretazione libera dei codici convenzionali del disegno. La ricerca intende indagare come la mancanza di riferimenti convenzionali da una parte e l’apporto culturale della pittura e della decorazione d’interni dall’altra, favoriscano la sperimentazione di nuove forme di rappresentazione del colore, nelle quali l’elaborato grafico aquisisce un valore che travalica il suo contenuto progettuale.

Il progetto del colore: sperimentazione e rappresentazione al Laboratorio di pittura murale del Bauhaus

ROSSI, MICHELA
2011-01-01

Abstract

La rappresentazione è l’elemento debole che sembra aver condizionato l’espressione del colore nel progetto. Questo ha sempre privilegiato il disegno come strumento mediato tra ideazione e realizzazione, facendo spesso ricorso a codici convenzionali e linguaggi simbolici capaci di descrivere in modo univoco le caratteristiche formali che non potevano essere descritte in modo esauriente dalla riproduzione in scala. Anche per la rappresentazione del colore esiste una lunga consuetudine di tentativi di renderne univoca l’individuazione attraverso convenzioni geometriche, coordinate matematiche e formule numeriche ma questo riguarda solo marginalmente la tradizione dell’architettura e del design degli interni, in parte per le difficoltà di una sua riproduzione esatta negli elaborati, e in parte per il costo della riproduzione di elaborati a colori, che un tempo forzava al ricorso a disegni acquerellati (o altrimenti colorati) in originale. Il riconoscimento dell’importanza degli strumenti di rappresentazione sulle caratteristiche degli elaborati, e quindi delle possibilità di controllo a distanza del progetto, suggerisce di indagare le modalità di rappresentazione del colore quando questo assume in modo esplicito un ruolo determinante nella caratterizzazione dello spazio abitato e diventa elemento di sperimentazione nel progetto. Nello studio del rapporto controverso tra colore e progetto, presenta un interesse particolare la ricerca degli artisti delle avanguardie di inizio ‘900, dove l’apporto della pittura si rivela determinante nel rinnovamento dell’architettura e delle arti applicate in generale. L’attività del laboratorio di pittura murale del Bauhaus, negli anni cruciali della nascita del Movimento Moderno, rafforza una concezione attiva del colore in sostituzione dell’ornamento per sottolineare l’articolazione degli elementi costruttivi della scatola spaziale. L’attenzione cromatica del progetto determina lo sviluppo di un approccio sperimentale anche nella sua rappresentazione, attraverso una reinterpretazione libera dei codici convenzionali del disegno. La ricerca intende indagare come la mancanza di riferimenti convenzionali da una parte e l’apporto culturale della pittura e della decorazione d’interni dall’altra, favoriscano la sperimentazione di nuove forme di rappresentazione del colore, nelle quali l’elaborato grafico aquisisce un valore che travalica il suo contenuto progettuale.
2011
Colore e colorimetria contributi multidisciplinari
colore; rappresentazione; progetto; disegno
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