L’interesse degli studiosi nell’approfondire le ricerche sulle collezioni librarie di Thomas Jefferson è dettato dalla consapevolezza del profondo significato attribuito dal presidente americano alla cultura in generale e alla lettura in particolare. Per Jefferson, infatti, la lettura non era solo puro passatempo, ma strumento necessario per raggiungere il diritto alla libertà, mai disgiunta dalla conoscenza. Questo assunto influì notevolmente sulla formazione del popolo della giovane nazione americana. Il saggio si sofferma sulle vicende che portarono alla formazione delle biblioteche di Thomas Jefferson, tra le più importanti del tempo in America per il numero di testi e per la varietà delle materie rappresentate. Queste collezioni costituirono il nucleo generatore delle monumentali raccolte della Library of Congress e della Biblioteca dell’Università della Virginia. Nonostante l’imponente documentazione relativa alla vita e alle opere del presidente, custodita presso la Library of Congress di Washington, la Massachusetts Historical Society di Boston, l’Università della Virginia di Charlottesville e altre importanti istituzioni americane (e oggi ormai disponibile, per la massima parte, anche in formato digitale), per la ricostruzione delle vicende che portarono alle collezioni librarie rimangono ancora alcune incertezze e lacune. Tuttavia le più recenti ricerche, soprattutto riguardanti la biblioteca d’architettura, con l’analisi sistematica dei documenti a disposizione, tra cui alcuni elenchi manoscritti relativi agli ordini e agli acquisti in Europa, offrono nuovi indirizzi interpretativi e nuovi elementi per un confronto tra Jefferson e i suoi contemporanei. I testi di architettura - inclusi nella categoria Fine Arts - furono utilizzati in prima persona da Jefferson, e costituirono la base per il suo lavoro di architetto, come dimostrano le sue stesse opere, realizzate o rimaste sulla carta. Il modo di procedere nella progettazione basandosi prevalentemente su modelli e riferimenti conosciuti per lo più dai libri, costituirà una delle caratteristiche del lavoro della maggior parte degli architetti americani almeno fino alla metà dell’Ottocento. Il saggio è un racconto delle vicende storiche e umane legate alla ricerca assidua di sempre nuovi testi : la “costruzione” delle raccolte è legata a fatti storici, come il viaggio in Europa, l’incendio che distrusse il Campidoglio e danneggiò gravemente la biblioteca, il trasferimento di quasi 6487 volumi da Charlottesville alla volta di Washington, dove costituirono il nucleo centrale della Library of Congress. Di particolare interesse è l’analisi dei metodo di catalogazione adottato, organizzato secondo le tre categorie baconiane della mente umana Memoria, Ragione, Immaginazione cui Jefferson fa corrispondere Storia, Filosofia, Fine Arts.

La biblioteca di Thomas Jefferson (1743-1826)

LOI, MARIACRISTINA
2010-01-01

Abstract

L’interesse degli studiosi nell’approfondire le ricerche sulle collezioni librarie di Thomas Jefferson è dettato dalla consapevolezza del profondo significato attribuito dal presidente americano alla cultura in generale e alla lettura in particolare. Per Jefferson, infatti, la lettura non era solo puro passatempo, ma strumento necessario per raggiungere il diritto alla libertà, mai disgiunta dalla conoscenza. Questo assunto influì notevolmente sulla formazione del popolo della giovane nazione americana. Il saggio si sofferma sulle vicende che portarono alla formazione delle biblioteche di Thomas Jefferson, tra le più importanti del tempo in America per il numero di testi e per la varietà delle materie rappresentate. Queste collezioni costituirono il nucleo generatore delle monumentali raccolte della Library of Congress e della Biblioteca dell’Università della Virginia. Nonostante l’imponente documentazione relativa alla vita e alle opere del presidente, custodita presso la Library of Congress di Washington, la Massachusetts Historical Society di Boston, l’Università della Virginia di Charlottesville e altre importanti istituzioni americane (e oggi ormai disponibile, per la massima parte, anche in formato digitale), per la ricostruzione delle vicende che portarono alle collezioni librarie rimangono ancora alcune incertezze e lacune. Tuttavia le più recenti ricerche, soprattutto riguardanti la biblioteca d’architettura, con l’analisi sistematica dei documenti a disposizione, tra cui alcuni elenchi manoscritti relativi agli ordini e agli acquisti in Europa, offrono nuovi indirizzi interpretativi e nuovi elementi per un confronto tra Jefferson e i suoi contemporanei. I testi di architettura - inclusi nella categoria Fine Arts - furono utilizzati in prima persona da Jefferson, e costituirono la base per il suo lavoro di architetto, come dimostrano le sue stesse opere, realizzate o rimaste sulla carta. Il modo di procedere nella progettazione basandosi prevalentemente su modelli e riferimenti conosciuti per lo più dai libri, costituirà una delle caratteristiche del lavoro della maggior parte degli architetti americani almeno fino alla metà dell’Ottocento. Il saggio è un racconto delle vicende storiche e umane legate alla ricerca assidua di sempre nuovi testi : la “costruzione” delle raccolte è legata a fatti storici, come il viaggio in Europa, l’incendio che distrusse il Campidoglio e danneggiò gravemente la biblioteca, il trasferimento di quasi 6487 volumi da Charlottesville alla volta di Washington, dove costituirono il nucleo centrale della Library of Congress. Di particolare interesse è l’analisi dei metodo di catalogazione adottato, organizzato secondo le tre categorie baconiane della mente umana Memoria, Ragione, Immaginazione cui Jefferson fa corrispondere Storia, Filosofia, Fine Arts.
2010
I libri e l’ingegno. Studi sulla biblioteca dell’architetto (XV-XX secolo)
9788889440575
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
I libri e l'ingegno_Loi.pdf

Accesso riservato

: Altro materiale allegato
Dimensione 5.73 MB
Formato Adobe PDF
5.73 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/582784
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact