Il saggio offre un inedito contributo dell’importanza delle carte del Fondo Guglielmo Pacchioni conservate negli Archivi ISAL nell’ambito della storia dell’arte italiana. Il testo, pur accennando sinteticamente alla consistenza del fondo archivistico e alle sue tappe costitutive, si concentra nell’analisi dell’impegno profuso dalla Soprintendenza lombarda per la tutela del patrimonio artistico, documentario e aff erente alla sfera della biblioteconomia. In primo luogo il saggio ricostruisce le tappe salienti del lungo processo di difesa che le istituzioni milanesi misero in atto per salvare da bombardamenti, razzie, furti e distruzioni le opere d’arte conservate nei musei, nelle raccolte, nelle chiese e nelle case di privati. Il saggio propone anche la ricostruzione di una rete di depositi, più o meno segreti e riservati, individuati su tutto il territorio lombardo e nel centro Italia, ponendo l’accendo sui progetti di trasferire clandestinamente in Svizzera gli “oggetti d’arte” più significativi. L’autore, inoltre, rivela la dedizione alla tutela dimostrata da numerosi impiegati della Soprintendenza, dai funzionari responsabili ai semplici custodi, che in molte occasioni hanno rischiato la vita per salvare le opere d’arte che oggi si offorono ala nostra visione. Il testo lascia trasparire anche un lato inedito umano di Guglielmo Pacchioni, presentando la sua angoscia e le sue paure di fronte al nemico della distruzione bellica e agli incendi che devastarono la città di Milano nel mese di agosto del 1943. Lo studioso, infi ne, pone l’accento sul pudore di Pacchioni nel raccontare ai suoi superiori o al modo esterno ciò che ha silenziosamente compiuto in collaborazione con amici, colleghi e la Curia Milanese, poiché per lui il lavoro compiuto “costituiva l’adempimento di un umile e preciso dovere”. Cultural heritage preservation during the Second World War in documents from Guglielmo Pacchioni’s found conserved in ISAL archive. Th is paper shows the importance of the documents of Guglielmo Pacchioni’s found preserved in ISAL archives connected with Italian history of art studies. Even if the text touches the quantity of records in the archive’s found and his formation, it analyses in particular the commitment lavished by the lombard ‘Sovrintendenza’ for the preservation of the heritage of art, documents and librarianship. Th e paper reconstructs the main stages of a defense action made by Milano’s institutions to safe the artworks conserved in museums, collections, churches and private houses from bombings, raids, robberies and destructions. Th e author explains the devotion to preservation that many employees of the ‘Sovrintendenza’ have proved risking their lives to save the artworks. Th e text underlines a new human aspect of Guglielmo Pacchioni, who showed fear and anxiety in front of the war destructions and the fi res that ruined Milano during august 1943. Finally, the researcher narrates Pacchioni’s reserve to tell his superiors and other people the work he had made - with the help of friends, colleagues and Milan’s Curia - in silence, just because he considered his work “the accomplishment of a menial and careful duty”.
Il Fondo Guglielmo Pacchioni nell'Archivio ISAL e la salvaguardia del patrimonio artistico durante la seconda guerra mondiale
ZANZOTTERA, FERDINANDO
2010-01-01
Abstract
Il saggio offre un inedito contributo dell’importanza delle carte del Fondo Guglielmo Pacchioni conservate negli Archivi ISAL nell’ambito della storia dell’arte italiana. Il testo, pur accennando sinteticamente alla consistenza del fondo archivistico e alle sue tappe costitutive, si concentra nell’analisi dell’impegno profuso dalla Soprintendenza lombarda per la tutela del patrimonio artistico, documentario e aff erente alla sfera della biblioteconomia. In primo luogo il saggio ricostruisce le tappe salienti del lungo processo di difesa che le istituzioni milanesi misero in atto per salvare da bombardamenti, razzie, furti e distruzioni le opere d’arte conservate nei musei, nelle raccolte, nelle chiese e nelle case di privati. Il saggio propone anche la ricostruzione di una rete di depositi, più o meno segreti e riservati, individuati su tutto il territorio lombardo e nel centro Italia, ponendo l’accendo sui progetti di trasferire clandestinamente in Svizzera gli “oggetti d’arte” più significativi. L’autore, inoltre, rivela la dedizione alla tutela dimostrata da numerosi impiegati della Soprintendenza, dai funzionari responsabili ai semplici custodi, che in molte occasioni hanno rischiato la vita per salvare le opere d’arte che oggi si offorono ala nostra visione. Il testo lascia trasparire anche un lato inedito umano di Guglielmo Pacchioni, presentando la sua angoscia e le sue paure di fronte al nemico della distruzione bellica e agli incendi che devastarono la città di Milano nel mese di agosto del 1943. Lo studioso, infi ne, pone l’accento sul pudore di Pacchioni nel raccontare ai suoi superiori o al modo esterno ciò che ha silenziosamente compiuto in collaborazione con amici, colleghi e la Curia Milanese, poiché per lui il lavoro compiuto “costituiva l’adempimento di un umile e preciso dovere”. Cultural heritage preservation during the Second World War in documents from Guglielmo Pacchioni’s found conserved in ISAL archive. Th is paper shows the importance of the documents of Guglielmo Pacchioni’s found preserved in ISAL archives connected with Italian history of art studies. Even if the text touches the quantity of records in the archive’s found and his formation, it analyses in particular the commitment lavished by the lombard ‘Sovrintendenza’ for the preservation of the heritage of art, documents and librarianship. Th e paper reconstructs the main stages of a defense action made by Milano’s institutions to safe the artworks conserved in museums, collections, churches and private houses from bombings, raids, robberies and destructions. Th e author explains the devotion to preservation that many employees of the ‘Sovrintendenza’ have proved risking their lives to save the artworks. Th e text underlines a new human aspect of Guglielmo Pacchioni, who showed fear and anxiety in front of the war destructions and the fi res that ruined Milano during august 1943. Finally, the researcher narrates Pacchioni’s reserve to tell his superiors and other people the work he had made - with the help of friends, colleagues and Milan’s Curia - in silence, just because he considered his work “the accomplishment of a menial and careful duty”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.