Nell’anno 1996 compariva sul n.1 della Rivista del Dipartimento del Territorio un mio articolo dal titolo Il calendario cronologico, in cui si era trattato l’argomento dei calendari cosiddetti occidentali a partire dal calendario egiziano, greco, romano e quindi della riforma giuliana e infine di quella gregoriana che costituisce il “nostro calendario”. Si era poi trattata la questione della data della Pasqua. In questo articolo vengono ripresi gli argomenti dallora visti, ma sotto una luce diversa e con aspetti più peculiari. L’argomento è sempre stimolante perché riguarda il tempo, che fa parte della nostra vita e di cui anche i calendari sono una manifestazione comune e al tempo stesso affascinante. Kalendarium, calendario, termine che deriva da kalendae, originariamente era il libro dei crediti dei banchieri e di coloro che prestavano denaro: il primo del mese si pagavano gli interessi, sicchè i debitori lo chiamavano tristes kalendae. Esso ci aggiorna sul trascorrere del tempo giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno. Lo osserviamo perché ci obbliga a tener conto di una regola: la regola del tempo che condiziona tutti, ma che non è condizione dell'accadere, bensì è l'accadere che è condizione del tempo. Come dice Carlo Michelstaeder nel suo bel libro "Sfugge la vita" l'uomo non è triste perchè muore, ma muore perchè è triste; "vuole" essere e per questo non è.

Origine e vicende del Calendario Occidentale, Parte I

MONTI, CARLO
2010-01-01

Abstract

Nell’anno 1996 compariva sul n.1 della Rivista del Dipartimento del Territorio un mio articolo dal titolo Il calendario cronologico, in cui si era trattato l’argomento dei calendari cosiddetti occidentali a partire dal calendario egiziano, greco, romano e quindi della riforma giuliana e infine di quella gregoriana che costituisce il “nostro calendario”. Si era poi trattata la questione della data della Pasqua. In questo articolo vengono ripresi gli argomenti dallora visti, ma sotto una luce diversa e con aspetti più peculiari. L’argomento è sempre stimolante perché riguarda il tempo, che fa parte della nostra vita e di cui anche i calendari sono una manifestazione comune e al tempo stesso affascinante. Kalendarium, calendario, termine che deriva da kalendae, originariamente era il libro dei crediti dei banchieri e di coloro che prestavano denaro: il primo del mese si pagavano gli interessi, sicchè i debitori lo chiamavano tristes kalendae. Esso ci aggiorna sul trascorrere del tempo giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno. Lo osserviamo perché ci obbliga a tener conto di una regola: la regola del tempo che condiziona tutti, ma che non è condizione dell'accadere, bensì è l'accadere che è condizione del tempo. Come dice Carlo Michelstaeder nel suo bel libro "Sfugge la vita" l'uomo non è triste perchè muore, ma muore perchè è triste; "vuole" essere e per questo non è.
2010
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