La Vita Utile di un componente edilizio nelle effettive condizioni di progetto è un dato d’ingresso per diverse valutazioni relative all’organismo edilizio (economiche, energetiche, LCA e LCC, Due Diligence, ecc.) tanto importante quanto difficile da stimare. Una volta ottenuto il valore di Vita Utile di Riferimento (cioè la Vita Utile valutata in un determinato contesto di sollecitazione e d’uso e per una determinata configurazione tecnologica) da sperimentazione o da misurazioni sull’esistente, è possibile infatti commettere errori anche molto rilevanti nel considerare lo stesso componente in un contesto differente o variandone di poco la composizione (pur non alterandone il modello funzionale). In questo contributo si presentano, quindi, gli avanzamenti nello sviluppo di metodi di previsione della Vita Utile da parte del Gruppo Durabilità del Politecnico di Milano. Il metodo proposto consiste nella costruzione di griglie per l’inserimento delle sole caratteristiche del componente edilizio influenti sulla durabilità (quindi con un approccio prestazionale). Le griglie studiate, delle quali si presentano esempi per diverse tecnologie, sono a loro volta la struttura per l’inserimento delle informazioni nella banca dati internazionale sulla Vita Utile dei componenti edilizi, sviluppata in collaborazione con il CSTB. Si ha quindi un’evoluzione del Metodo Fattoriale proposto dalle norme ISO 15686 ed UNI 11156: attraverso l’utilizzo di griglie specifiche per componente edilizio, si riesce a limitare la soggettività nell’utilizzo di tale metodo, pur mantenendone la semplicità, attraverso l’utilizzo di fattori correttivi della vita utile di riferimento individuati sulla base di evidenze sperimentali, indagini sul costruito o simulazioni su base oraria mediante software.

La valutazione della Vita Utile in fase di progetto: l’implementazione del metodo fattoriale mediante griglie su base prestazionale

DANIOTTI, BRUNO;LUPICA SPAGNOLO, SONIA;PAOLINI, RICCARDO
2010-01-01

Abstract

La Vita Utile di un componente edilizio nelle effettive condizioni di progetto è un dato d’ingresso per diverse valutazioni relative all’organismo edilizio (economiche, energetiche, LCA e LCC, Due Diligence, ecc.) tanto importante quanto difficile da stimare. Una volta ottenuto il valore di Vita Utile di Riferimento (cioè la Vita Utile valutata in un determinato contesto di sollecitazione e d’uso e per una determinata configurazione tecnologica) da sperimentazione o da misurazioni sull’esistente, è possibile infatti commettere errori anche molto rilevanti nel considerare lo stesso componente in un contesto differente o variandone di poco la composizione (pur non alterandone il modello funzionale). In questo contributo si presentano, quindi, gli avanzamenti nello sviluppo di metodi di previsione della Vita Utile da parte del Gruppo Durabilità del Politecnico di Milano. Il metodo proposto consiste nella costruzione di griglie per l’inserimento delle sole caratteristiche del componente edilizio influenti sulla durabilità (quindi con un approccio prestazionale). Le griglie studiate, delle quali si presentano esempi per diverse tecnologie, sono a loro volta la struttura per l’inserimento delle informazioni nella banca dati internazionale sulla Vita Utile dei componenti edilizi, sviluppata in collaborazione con il CSTB. Si ha quindi un’evoluzione del Metodo Fattoriale proposto dalle norme ISO 15686 ed UNI 11156: attraverso l’utilizzo di griglie specifiche per componente edilizio, si riesce a limitare la soggettività nell’utilizzo di tale metodo, pur mantenendone la semplicità, attraverso l’utilizzo di fattori correttivi della vita utile di riferimento individuati sulla base di evidenze sperimentali, indagini sul costruito o simulazioni su base oraria mediante software.
2010
Ricerche ISTeA verso un'edilizia «ragionevole»
9788890174483
Vita utile; Metodo Fattoriale; Durabilità
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