Il lavoro svolto in questi anni nel corso di laurea di design degli interni del Politecnico di Milano ha conferito un ruolo professionale e strategico all’Interior Designer, non più come semplice “arredatore” ma come progettista che si relaziona con le trasformazioni più rilevanti dell’economia urbana e del funzionamento della città contemporanea (Crespi, 2009). In questa prospettiva il Design degli Interni si pone come cultura del progetto che elabora, attraverso gli spazi interni, una nuova “civiltà dell’abitare” meno rigida e normativa, che valorizza le componenti antropologiche dell’habitat e propone nuove forme e nuovi valori di ospitalità dello spazio costruito, con il conseguente interesse per il design a progettare il valore del bene come sistema e come esperienza e quindi all'innovazione sostenibile dello stesso. Le città sono sistemi complessi che esprimono molteplici identità cromatiche che vanno individuate, descritte e valorizzate. Ogni ambito ha una sua “spazialità cromatica” oltre che quella morfologica che dipende da molti fattori: luminosità, materiali, colori e contrasti, tipologia degli spazi, dimensioni degli edifici. Quando si parla di rappresentazione dello spazio mediante il colore, non si intende uno dei modi possibili di rappresentare, ma che attraverso la percezione del colore si può trasmettere un’esperienza dello spazio organica e completa. Il principio con cui variano i colori è dovuto alla luce; questo fenomeno energetico crea la grande variabilità cromatica ovvero la spazialità cromatica, il tono, ed è proprio il tono che determina il valore di un contesto spaziale. Questo è il processo attraverso il quale la città concorre alla determinazione dello spazio vitale di una comunità storica; ossia quanto il colore svolga una funzione importante nel progetto degli spazi urbani. Un aspetto dove il progetto oggi denota i suoi gravi limiti: insiste su un’astratta e tecnicistica strutturalità, senza considerare che la sola strutturalità che abbia un valore è quella della visione.
Colore ed identità nel design degli interni
AMORUSO, GIUSEPPE
2011-01-01
Abstract
Il lavoro svolto in questi anni nel corso di laurea di design degli interni del Politecnico di Milano ha conferito un ruolo professionale e strategico all’Interior Designer, non più come semplice “arredatore” ma come progettista che si relaziona con le trasformazioni più rilevanti dell’economia urbana e del funzionamento della città contemporanea (Crespi, 2009). In questa prospettiva il Design degli Interni si pone come cultura del progetto che elabora, attraverso gli spazi interni, una nuova “civiltà dell’abitare” meno rigida e normativa, che valorizza le componenti antropologiche dell’habitat e propone nuove forme e nuovi valori di ospitalità dello spazio costruito, con il conseguente interesse per il design a progettare il valore del bene come sistema e come esperienza e quindi all'innovazione sostenibile dello stesso. Le città sono sistemi complessi che esprimono molteplici identità cromatiche che vanno individuate, descritte e valorizzate. Ogni ambito ha una sua “spazialità cromatica” oltre che quella morfologica che dipende da molti fattori: luminosità, materiali, colori e contrasti, tipologia degli spazi, dimensioni degli edifici. Quando si parla di rappresentazione dello spazio mediante il colore, non si intende uno dei modi possibili di rappresentare, ma che attraverso la percezione del colore si può trasmettere un’esperienza dello spazio organica e completa. Il principio con cui variano i colori è dovuto alla luce; questo fenomeno energetico crea la grande variabilità cromatica ovvero la spazialità cromatica, il tono, ed è proprio il tono che determina il valore di un contesto spaziale. Questo è il processo attraverso il quale la città concorre alla determinazione dello spazio vitale di una comunità storica; ossia quanto il colore svolga una funzione importante nel progetto degli spazi urbani. Un aspetto dove il progetto oggi denota i suoi gravi limiti: insiste su un’astratta e tecnicistica strutturalità, senza considerare che la sola strutturalità che abbia un valore è quella della visione.File | Dimensione | Formato | |
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