Lo studio esamina la produzione contemporanea di serramenti e di chiusure in legno e in PVC nel contesto italiano, secondo la determinazione di un ambito applicativo teso a rilevare, in forma globale e integrata, le proprietà fondative, archetipiche (nella struttura e nella composizione materica), tettoniche (come espressione della realtà concreta e fisica) e sperimentali dei sistemi e dei relativi modelli funzionali. Lo scenario in esame si propone, in generale, attraverso l'elaborazione di finestre e di cortine esterne definite sia dall'impiego di prodotti propri della tradizione costruttiva, comunque inseriti nelle strategie (lavorative, esecutive e compositive) appartenenti alle tecnologie evolute, sia dall'ibridazione delle tipologie consolidate mediante l'uso di profili e di telai di diversa fattura meccanica e connettiva. I serramenti e le chiusure in legno e in PVC, per il contesto italiano, si dispongono nei confronti della tendenza all'apertura sistemica e relazionale, oltre che nei confronti della "reinvenzione" dei componenti e delle canoniche modalità di applicazione e di interfaccia, in modo correlato alla molteplicità e alla varietà delle possibilità espressive. Anche la produzione sperimentale evoca l'utilizzo di materiali "comuni" e "low-tech", attraverso cui si sviluppano forme celebranti la consistenza sostanziale e la "costruzione naturale": e si denota, tramite tali tipologie, l'essenza intrinseca degli elementi, creando i presupposti per radicare le architetture ai luoghi e alle peculiari geografie. Nello specifico, la ricerca sulle tipologie in legno e in PVC include i processi di ibridazione per legittimare il mantenimento della presenza "solida" e "massiva", affermando il carattere stabile di una composizione unitaria e completa, verso l'equilibrio delle parti di chiusura: questo, come risposta alla spezzata continuità dei linguaggi e delle tecniche, come pure alla sovrapposizione dei numerosi "frammenti semantici" nella costituzione esterna degli edifici.

"Forum: Legno e pvc nelle chiusure verticali". Applicazioni, strategie e prospettive per l'Italia del centro e del Sud

NASTRI, MASSIMILIANO
2010-01-01

Abstract

Lo studio esamina la produzione contemporanea di serramenti e di chiusure in legno e in PVC nel contesto italiano, secondo la determinazione di un ambito applicativo teso a rilevare, in forma globale e integrata, le proprietà fondative, archetipiche (nella struttura e nella composizione materica), tettoniche (come espressione della realtà concreta e fisica) e sperimentali dei sistemi e dei relativi modelli funzionali. Lo scenario in esame si propone, in generale, attraverso l'elaborazione di finestre e di cortine esterne definite sia dall'impiego di prodotti propri della tradizione costruttiva, comunque inseriti nelle strategie (lavorative, esecutive e compositive) appartenenti alle tecnologie evolute, sia dall'ibridazione delle tipologie consolidate mediante l'uso di profili e di telai di diversa fattura meccanica e connettiva. I serramenti e le chiusure in legno e in PVC, per il contesto italiano, si dispongono nei confronti della tendenza all'apertura sistemica e relazionale, oltre che nei confronti della "reinvenzione" dei componenti e delle canoniche modalità di applicazione e di interfaccia, in modo correlato alla molteplicità e alla varietà delle possibilità espressive. Anche la produzione sperimentale evoca l'utilizzo di materiali "comuni" e "low-tech", attraverso cui si sviluppano forme celebranti la consistenza sostanziale e la "costruzione naturale": e si denota, tramite tali tipologie, l'essenza intrinseca degli elementi, creando i presupposti per radicare le architetture ai luoghi e alle peculiari geografie. Nello specifico, la ricerca sulle tipologie in legno e in PVC include i processi di ibridazione per legittimare il mantenimento della presenza "solida" e "massiva", affermando il carattere stabile di una composizione unitaria e completa, verso l'equilibrio delle parti di chiusura: questo, come risposta alla spezzata continuità dei linguaggi e delle tecniche, come pure alla sovrapposizione dei numerosi "frammenti semantici" nella costituzione esterna degli edifici.
2010
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