Lo studio esamina l'applicazione dell'involucro secondo la sistematica individuazione e conoscenza analitica della tipologia adeguata al caso particolare, nel confronto con i dettami degli "abachi" di profili, giunti, chiusure e apparecchiature che costituiscono, in generale, il sistema di facciata continua ("stick system", con l'intelaiatura a montanti e traversi in alluminio o in acciaio, e anche in PVC), a "cellule" ("unit system", per unità modulari preassemblate), "strutturale" ("structural sealant glazing" o "glass curtain wall", con l'esecuzione degli elementi di chiusura tramite il silicone strutturale), a doppia parete (o "doppio involucro", "double skin façade", con la possibilità di realizzare l'intercapedine compresa tra due pareti per l'isolamento termico e acustico, per la ventilazione e per alloggiare i dispositivi frangisole) e "sospesa" (o facciata in vetro strutturale, "suspended curtain wall" o "point fixed curtain wall", con l'esecuzione degli elementi di chiusura mediante vincoli puntuali). La configurazione di questi sistemi, nell'"interazione dinamica" con le sollecitazioni ambientali esterne, considera le procedure di controllo della trasmissione termica, luminosa, acustica e convettiva, rispetto alle esigenze ergonomiche dei luoghi relativi all'edilizia terziaria, produttiva e commerciale. Pertanto, l'involucro, inteso come strumento attivo nel provvedere a trasformare le risorse esterne in sorgenti di energia per il microclima degli spazi costruiti, diviene un sottosistema tecnologico dotato di superfici "sensibili", "equipaggiate" da dispositivi di protezione e di riflessione, di accumulo o limitazione del calore, in grado anche di convogliare i flussi aerei per la ventilazione naturale. E, sempre più, nell'accezione combinata agli impianti, enfatizzando le qualità "tecnorganiche" ("organi-tech") di parte dell'architettura volta ad assimilare le condizioni climatiche esterne nel funzionamento complessivo dell'edificio.

Disciplina dell'involucro ed elaborazione "componentistica"

NASTRI, MASSIMILIANO
2010-01-01

Abstract

Lo studio esamina l'applicazione dell'involucro secondo la sistematica individuazione e conoscenza analitica della tipologia adeguata al caso particolare, nel confronto con i dettami degli "abachi" di profili, giunti, chiusure e apparecchiature che costituiscono, in generale, il sistema di facciata continua ("stick system", con l'intelaiatura a montanti e traversi in alluminio o in acciaio, e anche in PVC), a "cellule" ("unit system", per unità modulari preassemblate), "strutturale" ("structural sealant glazing" o "glass curtain wall", con l'esecuzione degli elementi di chiusura tramite il silicone strutturale), a doppia parete (o "doppio involucro", "double skin façade", con la possibilità di realizzare l'intercapedine compresa tra due pareti per l'isolamento termico e acustico, per la ventilazione e per alloggiare i dispositivi frangisole) e "sospesa" (o facciata in vetro strutturale, "suspended curtain wall" o "point fixed curtain wall", con l'esecuzione degli elementi di chiusura mediante vincoli puntuali). La configurazione di questi sistemi, nell'"interazione dinamica" con le sollecitazioni ambientali esterne, considera le procedure di controllo della trasmissione termica, luminosa, acustica e convettiva, rispetto alle esigenze ergonomiche dei luoghi relativi all'edilizia terziaria, produttiva e commerciale. Pertanto, l'involucro, inteso come strumento attivo nel provvedere a trasformare le risorse esterne in sorgenti di energia per il microclima degli spazi costruiti, diviene un sottosistema tecnologico dotato di superfici "sensibili", "equipaggiate" da dispositivi di protezione e di riflessione, di accumulo o limitazione del calore, in grado anche di convogliare i flussi aerei per la ventilazione naturale. E, sempre più, nell'accezione combinata agli impianti, enfatizzando le qualità "tecnorganiche" ("organi-tech") di parte dell'architettura volta ad assimilare le condizioni climatiche esterne nel funzionamento complessivo dell'edificio.
2010
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/579210
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